Per il paziente: farmacista e medico, collaborano: finalmente!

La Farmacia del Dr. Alberto Di Muria,

nel salernitano, Padula Scalo,

aderisce al progetto pilota

sponsorizzato da FBCommunication.

Il progetto si propone di monitorare ed aiutare i pazienti a mantenere una buona aderenza alla terapia prescritta dal proprio medico.

In un momento di grande crisi della sanità, c’è qualcuno, finalmente, che si pone il problema della salute del “paziente”. Nel corso di questi anni troppe volte si è assistito e si assiste, ancora oggi, a taluni “presidi sanitari” che considerano il cittadino non un paziente da curare, ma una fonte assoluta di guadagno. Che peccato, che vergogna! Eppure, nel 1978 il Parlamento italiano compì, forse, uno dei più grandi miracoli con la legge 833.Una legge che nasceva da un compromesso culturale tra democristiani e comunisti e, per dirla con la parola d’ordine di allora, il “compromesso storico” per il popolo. Ebbene, tutte le indicazioni della legge 833/1978 che erano volte a metter al centro il paziente, quindi il cittadino, sono state disattese. Il medico di famiglia e il farmacista dovevano essere alla base di tutto, però progressivamente essi sono scivolati ai margini, prevalendo altri interessi. Quindi spesso fra questi professionisti non c’è stata alcuna collaborazione professionale. Eppure, in termini teorici, la legge considerava queste due figure, quasi, come un  riferimento di eccellenza per il territorio. La loro convergenza professionale doveva dar vita al  DIAGNOSTA (il medico) e al FARMACOLOGO (il farmacista). Così non è stato. All’indomani della legge 833 erano in molti a parlare del “libretto sanitario personale” che doveva essere una sorte di “cartella clinica” generale che accompagnava il paziente per tutta la vita. In parole povere il “libretto sanitario personale” doveva rispecchiare tutti gli interventi sanitari e terapeutici dalla nascita alla fine della PERSONA (visite mediche, anche specialistiche, diagnosi, farmaci, analisi di laboratorio, Tac, risonanza, ecc., ecc.).
Quindi, lo spirito di squadra previsto dalla legge 833, nei fatti, è stato tradito e con esso sono scomparsi anche i buoni propositi della medicina sul territorio, che doveva realizzarsi attraverso i DISTRETTI SANITARI che dovevano rappresentare una sorta di “coordinamento generale” con il pieno coinvolgimento del medico di famiglia e del farmacista con la sua farmacia.
Nel corso degli anni si è tanto parlato di “medicina domiciliare” unitamente all’ “assistenza domiciliare”. Il tutto, poi, è scomparso nei meandri e nell’oscurità più profonda ….   sfociando, spesso, in ruberie e altro…
Insomma, dall’agenda della buona medicina sono scomparsi tutti quei buoni propositi per lasciar spazio agli “affari”. Quante volte ci troviamo di fronte a ricoveri inutili di pazienti ─ o “vecchietti” con un po’ di bronchite o con un po’ di “solitudine” ─  con il rischio che, per un certi aspetti, l’ospedale diventi una sorta di “deposito”, temporaneo. Ed ecco che la spesa sanitaria arriva alle stelle: per esempio10 giorni di ricovero costano alla collettività  circa 8/10 mila euro. Tutti ne parlano, tutti condannano questo, cambiano i Ministri e gli Assessori regionali, ma si continua lo stesso, da anni, a fare sempre le stesse cose. Perché? Ma perché a molti “padroni del vapore” è più facile far girare i soldi, tanti soldi, a discapito della buona sanità. Quindi, i  principali protagonisti sul territorio il “medico di famiglia” e il “farmacista” sono ridotti, molto spesso il primo a fare il “vigile del traffico”, tra paziente e strutture sanitarie, e il secondo un mero “commerciante” per lo più travolto dalle scartoffie. Forse, detta così, si è estremizzato un po’ troppo, ma analizzando la realtà quotidiana si nota, poi, che non ci siamo allontanati molto dalla  realtà. Troppo, spesso, si sentono i Presidenti delle Regioni, come nel caso della Campania, vantarsi di aver risanato la sanità dai debiti, dimenticando che gli interventi e il lavoro dei loro dirigenti a livello territoriale, alla fine,  hanno buttato «via il bambino con l’acqua sporca». Servizi inesistenti: spesso mancano le garze e il disinfettante. Intanto si continua a scegliere (nominare) un PRIMARIO non per “merito” o “capacità professionali”, ma per un “pseudo-curriculum” imbastito, nel tempo, con la complicità del politico di turno, con pseudo-titoli: è davvero nauseabondo. Ma questa è un’altra cosa, ne parleremo in altre occasioni, adesso vogliamo soffermarci su un progetto pilota sponsorizzato da FBCommunication e che vede il coinvolgimento della farmacia, come unità operativa, al servizio del cittadino,  per un costante monitoraggio della terapia farmacologica. In merito alla bontà o meno del progetto non ci soffermiamo più di tanto, anche perché meriterebbe un approfondimento maggiore e speciale, perché, come dicevamo sopra, con la salute dei cittadini non si scherza. Per questo alleghiamo una nota illustrataci dal dott. Fulvio Bruno a nome della FBCommunication (Allegato 1- Un trillo per ricordare). Il progetto pilota sponsorizzato da FBCommunication per noi rappresenta  un momento di confronto per parlare davvero di salute del cittadino, partendo dal territorio e, quindi, dalla farmacia, come riferimento principale anche per il medico. Nella chiacchierata con il dott. Fulvio Bruno abbiamo avuto la sensazione di trovarci di fronte a una persona seria, professionalmente preparata, garbata e che parla con cognizione di causa.
A tal proposito il dott. Bruno ci dichiarava: “ … abbiamo avviato un progetto pilota di monitoraggio dell’aderenza alla terapia che coinvolge le farmacie. Quello dell’aderenza alla terapia come le è noto è un argomento di grande attualità, in particolare in periodo di spending review e politiche di rientro, per le notevoli ricadute sociali (decessi prevenibili) e l’enorme impatto economico (accessi al PS, ospedalizzazioni, aggravamento del quadro clinico, spreco di farmaci, giornate di lavoro perse)”. Inoltre Bruno sottolineava: “…Il progetto è stato avviato da un paio di settimane con un primo gruppo di farmacie ma l’interesse è crescente e, quindi, a questo primo gruppo se ne assoceranno numerose altre. Nel primo gruppo, fra l’altro, c’è la Farmacia Di Muria del Dr. Alberto Di Muria di Padula Scalo (SA)..”.

Allegato 1 _Un trillo per ricordare
Allegato 2 _FBCommunication
Allegato 3 _ansa_malati e terapia
Allegato 4 _dose e somministrazione_Farmaci

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