Il medico e l’amore per la professione
Dalle colonne di questo giornale ci siamo, spesso, occupati di Medicina e dei suoi protagonisti che considerano la loro professione di medico un qualcosa che tocca il cuore. Sul nostro giornale online, “il Sud” (https://www.giornaleilsud.com/), è possibile farsi un’idea di questa meravigliosa professione che va in soccorso dei malati, dei più deboli e più vulnerabili.
Abbiamo cercato di raccontare le storie di professionisti che, con il loro impegno professionale e umano, hanno sacrificato anche la loro vita privata, come dedicando poco tempo alle loro famiglia, a vantaggio della comunità. Dunque, oltre a raccontare le loro vite professionali, abbiamo cercato di evidenziare anche la loro vita in famiglia, il ruolo delle loro compagne che, quotidianamente, li sostengono, a prescindere. In particolare, abbiamo fatto dei servizi ad hoc sulla maestria di professionisti come il professor Giuseppe Di Benedetto, il professor Giuseppe Funicelli, il professor Vincenzo Patella, il professor Pio Vicinanza, e tanti altre figure professionali, che potrete trovare su “ il Sud_ online”.
Ho sempre considerato tutte le professioni sanitarie, e specificamente quelle mediche (ovviamente mi riferisco a chi ama davvero questa professione ed è competente), che considerano la salute e il benessere individuale nel contesto della salute pubblica. Non è giustificabile e non può essere considerato professionale un medico che non creda nei vaccini, come è successo nel periodo della pandemia.
Proprio per questo, la figura del medico è sempre stata associata a un’immagine di professionalità, conoscenza e saggezza che hanno consentito di occupare nella società una posizione di rispetto, anche nell’immaginario comune.
La Rete oncologica in Campania, prima in Italia
Ormai, la medicina moderna utilizza la sinergia professionale, per avere più certezze nella guarigione completa di un paziente colpito da tumore; per questo, come evidenziava, al Convengo di Sessa Cilento, nel suo intervento il professor Michelino De Laurentis, in Campania, con i fondi regionali, sono stati definiti dei protocolli di cura sperimentale che, una volta determinata la patologia, definiscono la linea guida, dalla diagnosi alla presa in carico, alla terapia e follow-up (controllo, monitoraggio, verifica) del paziente, fino alla guarigione completa. Insomma, con le nostre linee guida e la dotazione della nuova strumentazione – sottolinea il professor De Laurentis – si può dire che siamo i primi in Italia, visto che esistono ben 27 Centri di Rete Oncologica Campana, delibera n. 98 del 20.09.2016, coordinati dall’ Istituto Nazionale Tumori -Fondazione IRCCS “G. Pascale”.
In merito, così come si legge anche nelle spiegazione del Centro ospedaliero sul sito, ho avuto modo di scoprire e verificare di persona l’ottima funzionalità del Centro Clinico del Centro di Senologia dell’A.O.U. San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona di Salerno, direttore dott. Antonio Spadino, Dipartimento chirurgie, che si occupa in maniera completa delle donne affette da patologie mammarie: dalla diagnosi al trattamento chirurgico e ricostruttivo, dalla riabilitazione al supporto psicologico. Inoltre, si organizzano anche incontri multidisciplinari per la discussione dei casi clinici, così come prevede il protocollo.
Insomma un puntuale riferimento della rete provinciale, così come prevede il protocollo della delibera regionale 98/2016.
A ricevere quotidianamente tante donne, accompagnate dai familiari, alla Breast Unit (Unità senologica) di Salerno, che hanno imboccato il “tunnel oscuro”, ci sono sanitari e amministrativi che con la loro cordialità e amorevolezza li tranquillizzano.
Il Direttore Clinico del Centro di Senologia, dott. Antonio Spadino, unitamente alla dottoressa Maria Lamberti, Dirigente Medico in Chirurgia Senologica “Breast Unit”, hanno dato vita a un gruppo operativo che quotidianamente visita e cura le paziente.
La presenza abituale della dottoressa Lamberti da coraggio e serenità alle pazienti. La Rete oncologica, significa anche più operatori. I membri multidisciplinari del centro sono: Radiologo, Chirurgia plastica ricostruttiva, Anatomia patologica, Oncologia Medica, Radioterapia, Medicina Nucleare, Riabilitazione, Genetica clinica, Psico-oncologia, Infermiere di senologia, Data Manager e si avvale, all’occorrenza, anche
del Farmacista, Fisico, Chimico, Biologo, ecc.
Il Convegno di Sessa Cilento sul tema: “Le Neoplasie della Mammella”, era un appuntamento voluto dal Sindaco, professor Gerardo Botti, già Direttore Scientifico e Primario emerito dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione G. Pascale” – Napoli.
Territorio, oncologia e narrativa
A Sessa Cilento il primo incontri “ONE HEALTH – promosso da Legambiente Campania, con la partecipazione del dott. Michele Buonomo, dirigente regionale e nazionale dell’Associazione. Il programma prevede che nell’ambito del progetto “Il Borgo dei Mulini” – con riferimento alla salute del Pianeta ed al benessere di tutti – gli Enti locali possono valorizzare il loro territorio. Quindi, l’iniziativa voluta dal Comune di Sessa nel contesto del progetto, è finanziata dal Ministero della Cultura attraverso il PNRR – Intervento 2.1 “Attrattività dei Borghi”.
Dopo il saluto del Sindaco, professor Gerardo Botti, è stata la volta dei relatori previsti in scaletta, con interventi illuminati e sapienti, a partire dall’on. Tommaso Pellegrino, Consigliere Regione Campania, Chirurgo Senologo. A seguire, la dottoressa Laura Pesce, Responsabile di Oncologia Medica presso l’Ospedale “San Luca” Vallo della Lucania, il dottor Antonio Santoriello, Chirurgo Senologo Responsabile Breast Unit (Centro di Senologia Multidisciplinare) della “Casa di Cura Cobellis” di Vallo della Lucania, poi, il dottor Pietro Masullo, già Direttore reparto di Oncologia dell’Ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. Attualmente, si occupa di “oncologia narrativa” sul territorio cilentano. Siamo ormai alla seconda pubblicazione del volume “Perché proprio a me”, con le storie di vita e di cura di numerosi pazienti che, in modo diretto, raccontano il loro calvario.
Poi, è stata la volta del Professor Michelino De Laurentis, Direttore Dipartimento di Senologia, Istituto Nazionale Tumori “Fondazione G. Pascale” – Napoli, soffermandosi sui trattamenti innovativi e la ricerca clinica nel carcinoma mammario, a completamento di quanto già scritto sopra.
Cosa davvero straordinaria sono stati gli interventi dei pazienti che hanno raccontato la loro malattia, dalla scoperta, alla cura e infine la guarigione, gridata nel momento del racconto.
Le conclusioni sono state affidate al Professor Gerardo Botti, che ha ringraziato i presenti, come padrone di casa. Poi si è soffermato su ciò che è stata la sua esperienza di medico, ricercatore e formatore dei futuri medici, nella sua qualità di docente universitario.
La chiacchierata con il dottor Antonio Santoriello
Verso la fine, durante il rinfresco, mi sono soffermato a parlare, su un tema così delicato come la scoperta di un tumore, con il Dottor Antonio Santoriello. Una chiacchierata utilissima che mi ha colpito molto, perciò va raccontata, visto anche le numerose e straordinarie iniziative sul territorio del dott. Santoriello. Iniziative portate avanti anche attraverso l’Associazione “Crescere in Rosa”, nata nel 2018 e diventata nel 2022 APS (Associazione di Promozione Sociale), con il preciso intento di voler creare un filo conduttore, utilizzando Whatsapp (324 831 1624) o l’e mail crescereinrosa.asme@gmail.com , tra persone che erano state o erano vittime del cosiddetto “male del secolo”: il tumore.
Per tutto il ‘900 e l’ inizio degli anni 2000, questa patologia ha significato, per molto tempo, una strada senza ritorno e senza scampo. Per fortuna, evidenziava il dottore Santoriello, oggi, con un intervento e nuove cure appropriate, il tumore lo si vince facilmente, ovviamente se diagnosticato tempestivamente.
In merito, il dottor Antonio Santoriello sottolineava: <<Ho voluto raccogliere le esperienze di vita delle mie pazienti in un libro “Quante Storie – Dalle Donne per le Donne” e come in tante occasioni, le mie “guerriere” hanno voluto scendere in campo, direttamente, affinché chiunque si trovi di fronte a questo dramma, purtroppo ancora molto presente nel panorama sanitario nazionale, si senta in grado di affrontare tutti i vari step di malattia.
– Il dottore Santoriello, ha aggiunto – ho deciso di dedicare ancora la mia esperienza e professionalità alle donne per creare una rete di supporto non solo informativo ed assistenziale, ma anche psicologico e riabilitativo. Unite le donne si prendono cura le une delle altre tramite l’ascolto e la condivisione delle proprie esperienze di malattia. Ecco perché “Crescere In Rosa” è diventa APS (Associazione di Promozione Sociale) >>.
L’associazione ha un sito www.crescereinrosa.it, ove è possibile avere tutti i riferimenti e spiegazioni anche di come diventare socio. Iscriversi all’associazione significa far parte del gruppo e usufruire dei servizi della rete di consulenti e partenariati.
Il dottor Antonio Santoriello e la famiglia
Attualmente, egli è dirigente responsabile del servizio di Chirurgia Senologica, presso la Casa di Cura “ Prof. Dott Luigi Cobellis “ di Vallo della Lucania.
Vive a Cava de’ Tirreni, è sposato con la nobildonna Carla Alfieri. Considera la famiglia la colonna portante della sua vita. Ovviamente, per realizzare questo, qualcuno del nucleo domestico si deve pur sacrificare. Lo ha fatto Carla, per seguire bene i figli, ma anche per supportare e contribuire alla tranquillità, alla serenità ed alla crescita professionale di suo marito Antonio.
Oggi, Antonio Santoriello è un affermato medico, considerato un professionista di eccellenza nel settore oncologico, in particolare del cancro della mammella. Scusate se è poco.
Il resto della famiglia è costituita dal figlio Alfredo, affermato professionista, nel settore della post produzione cinematografica, e lavora a Londra; mentre la figlia Erica lavora nel settore orafo. E’ un “design orafo”, un settore di grande fascino, dove la tradizione artigianale incontra la sensibilità contemporanea e la tecnologia. Insomma: una professione che richiede: passione e impegno, ma che dà tanto prestigio.
Il designer è un professionista con doti straordinarie, progetta gioielli e accessori preziosi che ammiriamo, compriamo, regaliamo e naturalmente indossiamo.
La famiglia e il ruolo di Carla Alfieri nella crescita professionale del dottor Antonio Santoriello
Parlando della figura di Carla Alfieri, ci si può rifare alla famosa frase di Virginia Woolf: “Dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna“, dedicata a quelle donne “invisibili” che hanno contribuito al successo degli uomini celebrati dalla storia. In una società come la nostra, con pochi valori, piena di ostacoli, la vita privata di un professionista, all’interno della famiglia, è per lo più incentrata sul ruolo della donna che diventa il più grande dono per il compagno e del nucleo familiare. Ad essi si dà stabilità e serenità professionale e di crescita, sapendo che la famiglia sta in buone mani.
Durante la nostra chiacchierata, il dottor Santoriello mi ha detto: << Il mio successo professionale lo devo anche a mia moglie che si è sacrificata e occupata costantemente della famiglia, e questo mi ha dato tanto tempo e serenità professionale. Oggi, se ho una bella famiglia ed ho realizzato tanti successi professionali, lo devo, soprattutto a lei. Il fatto che mia moglie si sia dedicata e preso tanto cura della nostra famiglia, in particolare dei figli, identificando in loro umanità ed atteggiamenti morali positivi, il suo impegno è stato collocando al primo posto i valori e il rispetto altrui. Questo ha significato impegno e consenso >>.
Il dottor Antonio Santoriello si è laureato in Medicina all’Università Federico II di Napoli, nel 1983, con 110/110. Nello stesso anno, entra come assistente al Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica. Successivamente, come aiuto o come primo operatore, ha fatto interventi con tecniche particolari, in regime di day-hospital. Nel 1986, diventa responsabile dell’ambulatorio di Ecografia Internistica ed Eco-interventistica nella stessa divisione.
Nel 1988, ha effettuato uno stage trimestrale di Chirurgia Epatobiliare all’Ospedale Paul Brousse di Parigi, diretto dal Prof. H. Bismuth.
Inoltre, dal 2014 al 2018 è stato consigliere nazionale e responsabile area sud Italia della Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale e di Day Surgery ( SICADS).
Dal 2015 al 2017, è stato Presidente dell’Associazione Senologica del Mediterraneo.
A marzo – giugno 2018, organizza il corso teorico pratico di formazione in senologia alla Medical-Sa a Salerno, presso la casa di cura “Cobellis” di Vallo della Lucania.
Dal 2019 fa parte del board scientifico per la terapia neoadiuvante delle neoplasie mammarie.
Il convegno di Sessa Cilento mi ha scaldato il cuore e mi ha portato alla mente il passato di Farmacista.
Sicuramente è un “abuso di potere”, ma è un’occasione, per il cuore e l’anima, per chi ha tanto amato i Sessesi.
Quindi, chiedo scusa al dottor Antonio Santoriello, al Sindaco professor Gerardo Botti, ai convegnisti ed agli altri amici presenti, se mi permetto di prendermi un pò di spazio. Questo perché il Convegno sul tema: “Le Neoplasie della Mammella”, si è tenuto a Sessa Cilento, Comune a me molto caro, perché sin dall’inizio, mi ha adottato e la popolazione mi ha voluto davvero bene, accogliendomi come un figlio, un fratello, un padre. Ovviamente il sottoscritto, da subito, si è sentito figlio di questa terra.
L’affetto e l’amore che nutro per Sessa Cilento è immenso.
Quando mi fu annunciato dall’amico Antonio Migliorino, e confermato dal Sindaco Botti, che c’era la volontà di proporre al Consiglio comunale la Cittadinanza onoraria per il sottoscritto, non vi nascondo che fui commosso e mi scappò anche qualche lacrimuccia.
Il fatto era che la comunità di Sessa Cilento, attraverso il suo massimo rappresentante del consesso civico, voleva riconoscere l’amore e gli impegni, a cominciare dalla realizzazione della Farmacia, aperta dal sottoscritto, perché prima non c’era mai stata.
Secondo qualcuno, tempo addietro, c’era stato un armadio farmaceutico, come pure a San Mango, presso il grande amico calzolaio Antonio Picierno. Ovviamente egli era un raccoglitore di ricette, con la distribuzione di pacchetti di farmaci. Insomma un mitico calzolaio che fungeva anche da “farmacista”.
In breve, i cittadini più solidali e sensibili, agivano e cercavano di rimediare alla non presenza della Farmacia, pur di dare un servizio ai loro concittadini. Nel nostro caso era l’amico calzolaio Antonio.
La svolta avvenne con l’apertura della Farmacia da parte del sottoscritto. In quell’occasione, l’amore dei paesani determinò un forte rapporto umano, nel modo di pensare, di sentire o di agire, per questo si realizzarono anche tante cose, a cominciare dalle iniziative sociali. Alla fine, la Farmacia divenne un punto di riferimento collettivo, anche per servizi spiccioli.
I cittadini, ma soprattutto un gruppo di giovani, erano sempre presenti, al punto che mi indussero perfino a realizzare un campo sportivo (sottoscrivendo con il barone Coppola, un contratto di fitto per 99 anni, per il terreno sotto il cimitero). Questo avvenne dopo la loro disavventura durante una partita, tra ragazzi, sul campo di Laureana Cilento, quando furono scacciati in male modo. Quindi, ricordi indelebili di cui il mio amico Antonio Migliorino (allora un giovane studente liceale, insieme Pasqualino Petraglia) ha voluto raccontarne uno, su Facebook. Lo si può leggere utilizzare il link: (https://www.facebook.com/profile/100014719245731/search/?q=nicola%20nigro) o Allegato 3_ Antonio Migliorino_ Facebook, Oltre ad Antonio, tra gli stretti collaboratori in Farmacia e sulle iniziative messe in piedi, c’era anche Pasqualino Petraglia.
Ritornando al campo sportivo, fu un’avventura straordinaria, con Antonio Santoro e il suo scavatore, l’artista-falegname Mastro Raffaele, Antonio De Marco (detto 26) e tanti altri che non furono da meno, per il sostegno. Per questo chiedo scusa se la mente non mi aiuta. Comunque, l’intera operazione mi costò 3 milioni e mezzo di lire (un milione per il Barone e 2 e mezzo per Santoro), quindi, tenuto conto dello sbancamento e altri lavori fatti, fu giudicata una cifra ragionevole (ero giovane e comunque eravamo alla fine degli anni ’70, lo stipendio di un insegnate elementare era di circa 300 mila lire e per una Ford Fiesta spesi circa 5 milioni. Per fortuna i farmacisti guadagnavano bene). Le “porte” furono fatte gratis dal falegname mastro Raffaele Pecoraro.
Quando, ormai, la mia professione era diventata un’altra, decisi di cedere la Farmacia. Il papà dell’attuale Sindaco, Gerardo Botti, il compianto dottor Pasquale Botti, fu il primo a saperlo e in quell’occasione mi disse, più o meno così: << Farmacista, sei mio amico fraterno, sei stato un grande professionista a Sessa e te ne sono grato, ma adesso che te ne vai e ci hai abituati così bene, cerca di individuare una persona che ti somigli un po’, proprio per non vanificare tutto quello che hai fatto>>
. Ecco perché la scelta, per il paese che amo ed ho amato, cadde sul dott. Giuseppe Viggiano, scartando altre offerte più vantaggiose e, quindi, incassando qualche “soldo” in meno, ciò per assicurare continuità con una persona perbene e un magnifico professionista.
Volevo bene davvero a don Pasquale, perché riuscì ad annullare la freddezza di qualche mese, dovuta alle dicerie di qualche suo “tifoso” che mi accusavano di aver sostenuto il suo avversario e non essere stato neutrale, durante la campagna elettorale. Ovviamente, don Pasquale, da buon politico e persona perbene e sensibile, dopo aver accertato che erano solo bugie, oltretutto ero arrivato da solo tre mesi, comprese che quindi era naturale il mio buon rapporto con chi mi aveva accolto, cioè l’amministrazione protempore.
Ebbene, il dott. Pasquale Botti, venne in Farmacia, nel ribadire quanto sopra, mi chiese scusa e mi invitò ad andare al bar con lui a prendere un caffè. Cosa che facemmo. Nell’occasione gli dissi: “Sindaco, il bar lo scelgo io”, s fece un sorrisetto e rispose sì.
Il bar fu quello di Antonio Santoro, considerato, sempre per le dicerie, suo nemico. Da quel momento molte cose cambiarono.
Con il Sindaco dottor Pasquale Botti si instaurò una grande ed affettuosa amicizia che, nel corso degli anni, è cresciuta e si è cementata sempre di più, anche con qualche passeggiata sul Lungomare o al Corso Emanuele di Salerno.
Nella mia vita ho molto creduto nell’amicizia e, per la verità, spesso, sono stato ripagato.
Per esempio, l’articolo scritto dal prof. Fernando Iuliano, per “il Sud”_ mezzogiorno d’Italia, riferito al mio periodo a Sessa Cilento lo dimostra chiaramente.
Nicola Nigro
Volendo l’articolo del prof. Iuliano su “il Sud’, lo si può leggere qui di seguito:
Allegato 1_Sessa Cilento_ pagina d’amore.
L’aneddoto di Antonio Migliorino lo si può leggere utilizzare il seguente link:
(https://www.facebook.com/profile/100014719245731/search/?q
=nicola%20nigro) su Facebook
Allegato 2_ Antonio Migliorino _ Ricordo.
Pagine in Pdf – Articolo Convegno Sessa Cilento
1-dott. Santoriello_- Pagina_ da stampa in A3-
2-dott. Santoriello_- Pagina_ da stampa in A3
Pagine in Pdf –
Articolo: prof. Iuliano – il Sud – Farmacia
Allegato 1_Sessa Cilento_ il sud_prof. iuliano.
Articolo: dott. Migliorino – Facebook – Farmacia
Allegato 2_ Antonio Migliorino _ Facebook