L’Asl di Salerno ha reso noto che adesso anche nella provincia di Salerno è possibile effettuare l’emodialisi domiciliare, quindi non entriamo nel merito dell’iniziativa, perché di seguito sarà pubblicato il comunicato per intero, ma in questa prima parte voglia soffermarci sulla buona iniziativa che è dovuta allo studio ed all’intuizione del dott. Giuseppe Gigliotti, che da anni si impegno in merito.
Il dott. Gigliotti, direttore-primario del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’unità operativa complessa del Presidio Ospedaliero Maria SS Addolorata di Eboli, da tempo è diventato un punto di riferimento, soprattutto dell’Italia meridionale.
Come pure da anni si parla della “sanità a domicilio”, ciò per curare meglio e risparmiare tanti, ma tanti soldi. Provate a pensare quando negli anni passati, c’era ancora la lira ed avvenivano ricoveri di vecchietti per 20-30 giorni in ospedale, mediamente ad un milione al giorno fate un po’ voi i conti, senza calcolare il danno della crisi umano e familiare dell’anziano.
Ecco che il sogno di chi crede nella sanità pubblica inizia con l’attivazione ufficialmente del primo paziente con la dialisi domiciliare, nell’ottica, finalmente, dell’abitazione come primo luogo di cura. Il servizio è stato realizzato dall’ Unità Operativa Complessa (UOC) di Nefrologia del Presidio Ospedaliero di Eboli, diretta dal Dott. Giuseppe Gigliotti.
E’ stato chiamato il paziente zero ed è residente nel comune di Sant’Angelo a Fasanella, zona interna del Cilento.
Ma chi è il dott. Giuseppe Gigliotti?
E’ uno di quei professionisti che si occupa delle problematiche renali convinto che sono legate alle esigenze individuali perché ogni intervento riguarda la specificità propria della patologia renale.
Nel corso degli anni il dott. Gigliotti ha dimostrato, attraverso la sua professionalità di altissimo livello di come rendere la vita più vivibile a tanti pazienti ed essere considerato un ottimo specialista. Tant’è che lo si trova nell’elenco dei specialisti proprio nella classifica dei Top Doctors ed è considerato un esperto, in insufficienza renale cronica e glomerulonefrite, ma soprattutto gli è riconosciuti la sua capacità di ricerca e di cura delle malattie renali.
Gli studi condotti dal dott. Gigliotti, in tutti questi anni, sull’immunopatologia renale portano a capire meglio la gestione della nefrite e le causate da reazioni immunitarie o infiammazioni.
I suoi studi si sono orientati, soprattutto, su come arrivare a una diagnosi, mettendo in evidenza di come le glomerulonefriti e le nefropatie andassero trattare. Come si sa queste patologie già dal primo contatto e cioè la visita, può iniziare il percorso di esami specifici a secondo la gravità, non escludendo niente come la biopsie renali e la cosiddetta terapie personalizzata, inclusa l’immunoterapia adiuvante, nel caso ci trovassimo di fronte a un tumore del rene.
Il dott. Gigliotti nei vari convegno a cui ha preso partecipato, in qualche sue relazioni ha messo a fuoco la necessità di una sinergia tra il nefrologo e il reumatologo, medico specializzato nelle malattie reumatiche, patologie che possono infiammare non solo le articolazioni e i muscoli, ma anche altri organi interni, inclusi i reni.
Nel caso di un coinvolgimento renale, come può accadere in patologie sistemiche autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico (LES) e le vasculiti, il reumatologo collabora con il nefrologo.
Questa collaborazione è cruciale per una diagnosi accurata (spesso con la biopsia renale) e per una gestione terapeutica adeguata, che può includere nuovi farmaci biologici per trattare le complicanze renali.
Dall’alta della sua professionalità per il dott. Gigliotti è tutto normale e semplice, per questo va messo in risalto la grande rivoluzione che egli sta realizzando in una zona del Sud Italia, ove i servizi sono quasi inesistenti addirittura in qualche altro “angolo” non c’è nemmeno il medico di famiglia perché è andato in pensione e non è stato sostituito.
In merito all’iniziativa il Dott. Giuseppe Gigliotti ha detto:
<< Sono procedure che ci consentono di andare incontro alle esigenze di alcuni dei nostri pazienti, anche attraverso l’utilizzo della tecnologia e della telemedicina. La dialisi è una procedura complessa, che debilita la persona alla quale viene eseguita e che ha bisogno di un monitoraggio continuo. Il rene artificiale, anche grazie alla teleassistenza per il paziente, è la giusta integrazione tra l’aspetto ospedaliero e l’opportunità delle cure domiciliari anche nella nefrologia>>.
Per il dott. Gigliotti, la malattia renale cronica è una condizione patologica che compare quando i reni non sono più in grado di funzionare in modo efficiente. Oltretutto, in presenza di diabete, ipertensione arteriosa, obesità e dislipidemia, diventando un problema di salute pubblica di dimensioni preoccupanti.
Il servizio di emodialisi breve domiciliare, dove è possibile, sostituisce la dialisi ospedaliera, ciò comporta ridurre affaticamenti fisici e psicologici per i pazienti: i dializzati devono effettuare tre sedute settimanali, della durata di quattro ore ciascuna. Con il servizio di emodialisi domiciliare è il paziente stesso a decidere quando e dove effettuare il trattamento, con larga autonomia: l’emodialisi breve è più frequente, quasi quotidiana, ma con durata decisamente inferiore, si calcola che di circa due ore.
Come richiamato sopra, qui di seguito riportiamo il comunicato dell’Asl integralmente.
Rene artificiale a casa. L’Asl Salerno attiva il servizio di emodialisi domiciliare
Partita la dialisi domiciliare della Asl Salerno. Nell’ottica del paradigma della casa come primo luogo di cura, l’Azienda Sanitaria della provincia di Salerno, dell’ing. Gennaro Sosto -Vicepresidente Nazionale di Federsanità- ha attivato il servizio coordinato dalla UOC di Nefrologia di Eboli diretta dal dr. Giuseppe Gigliotti, la prima terapia domiciliare che consente la dialisi direttamente a casa del paziente.
Dopo il collaudo della tecnologia installata nell’abitazione, il “paziente zero”, che risponde ai criteri di eleggibilità e idoneo alla procedura, ha potuto beneficiare della prima emodialisi domiciliare.
Il paziente è infatti residente a Sant’Angelo a Fasanella (paese di poco più di 500 abitanti), comune compreso nelle aree interne della provincia. Ulteriore peculiarità della prima procedura è che è stata eseguita in un edificio del 1500, un vecchio convento poi trasformato col tempo in abitazione.
Il “rene artificiale domiciliare” è una tecnologia fortemente voluta dall’Azienda per migliorare le condizioni di vita delle persone sottoposte a dialisi, umanizzando il processo di somministrazione e che nel prossimo futuro coinvolgerà molti dei pazienti arruolabili, soprattutto quelli lontani dai punti di dialisi ospedaliera aziendale.
“Portiamo le procedure direttamente a casa del paziente. L’Azienda sta investendo molto su tecnologie in grado di migliorare la vita delle persone, soprattutto quelle che si sottopongono settimanalmente a procedure intense e faticose” dichiara il Direttore Sosto. “La casa come primo luogo di cura non può essere un semplice slogan, il rene artificiale si unisce alla realizzazione di un modello di assistenza territoriale che vede l’Azienda e i suoi professionisti in prima linea per migliorare la presa in cura della persona anche nelle aree meno servite dai Servizi Sanitari”.
L’emodialisi è una procedura medica che filtra il sangue del paziente attraverso un macchinario, detto “rene artificiale”, per sopperire all’impossibilità dei reni di svolgere questa funzione efficacemente: la procedura richiede di norma 3 sedute settimanali in strutture apposite dalla durata di 4 o 5 ore ciascuna.
Il servizio, riferito prevalentemente ai residenti di comuni con particolari difficoltà nell’accesso alle cure dettate dall’area geografica di residenza (aree interne e aree disagiate), è un incontro tra medicina di prossimità e telemedicina, attraverso cui diventa possibile fornire un trattamento di alta qualità e personalizzato, offrendo al paziente una maggiore flessibilità, autonomia e un miglioramento della qualità della vita, garantendo prossimità ed equità d’accesso alle cure.
“Sono procedure che ci consentono di andare incontro alle esigenze di alcuni dei nostri pazienti, anche attraverso l’utilizzo della tecnologia e della telemedicina” dichiara il Direttore del Dipartimento di Medicina e della Nefrologia di Eboli, il Dr. Giuseppe Gigliotti. “La dialisi è una procedura complessa, che debilita la persona alla quale viene eseguita e che ha bisogno di un monitoraggio continuo. Il rene artificiale, anche grazie alla teleassistenza per il paziente, è la giusta integrazione tra l’aspetto ospedaliero e l’opportunità delle cure domiciliari anche nella nefrologia”.
A seguito dell’identificazione del paziente idoneo, in termini di necessità territoriale, viene effettuato un sopralluogo presso il domicilio del paziente interessato, al fine di indicare eventuali adeguamenti tecnici agli impianti elettrico e idrico.
Successivamente vengono consegnati il “Rene Artificiale” e l’impianto di osmosi (impianto per trattamento e produzione delle acque da dialisi), viene dunque effettuato un verbale di collaudo e vengono richiesti consensi informati dal paziente su privacy e prestazioni, tra cui prestazioni di telemedicina.
Il trattamento Emodialitico Domiciliare prevede l’invio di un infermiere dedicato per ogni singolo paziente, e per ciascun paziente è aperta una Cartella Clinica Elettronica che conserva tutte le informazioni utili alla gestione della patologia già in uso presso le UU.OO. di Nefrologia e collegate al paziente in telemedicina, e cioè la UOC di Nefrologia del PO di Eboli, con riferimento al dr. Matteo Pernazza e dalla UOSD Emodialisi del PO di Sapri, con riferimento al dr. Giovanni Bellotti.
Tramite la cartella è possibile definire un diario clinico, oltre che effettuare visite di telemonitoraggio attraverso più device, tra cui una bilancia impedenziometrica e devices per la rivelazione di temperatura, saturimetria, ECG ad una traccia, frequenza cardiaca e pressione arteriosa.
Sarà inoltre attivo, sin dall’inizio dei trattamenti domiciliari, un numero verde a cui risponde la Centrale Operativa Virtuale con presenza di un infermiere H24, attraverso la quale i pazienti e i rispettivi caregiver potranno accedere a tutte le informazioni necessarie riguardo il servizio.