Ferragosto 2025, con la speranza di una ripresa. Nord-Sud, una crisi perpetua, soprattutto per la classe politica e amministrativa del Sud

BUON FERRAGOSTO!

Seguendo un pò la tradizione, anche nel 2025 voglio formulare agli amici un BUON FERRAGOSTO, facendo leva sulla speranza.

Le riflessioni di oggi coincido molto con quelle degli anni passati, perché il giorno di Ferragosto, tradizione vuole, è dedicato alle gite in località rinomate, grigliate, pranzi al sacco e, quindi, data la calura stagionale, si va in ambienti rinfrescanti: bagni nelle piscine, nelle acque marine, fluviali o lacustri.

Di conseguenza, dovunque ti trovi, caro amico o amica:

NICOLA, ti augura di passare il 15 agosto 2025 insieme a familiari, amici e parenti, tra il mare e i sogni da realizzare, tra la spensieratezza e quel pizzico di paura per il futuro. Una parentesi di vita per lasciarsi andare e volare con la mente lontano.

E’ quanto, spesso, si augura in questo giorno.

DI NUOVO BUON FERRAGOSTO!

Mi scuserai, se da adesso in poi riporto una mia riflessione destinata ad una lettura molto, ma molto volontaria.

Dopo quanto richiamato sopra, prendendomi una “licenza” ed anche per stimolare una riflessione collettiva sui fatti che attanaglia il nostro Paese ed anche l’intero mondo.

Purtroppo, le difficoltà economiche ed occupazionali si sono accentuate, prima con la pandemia: COVID-19, poi con la Guerra Russia-Ucraina, ancora guerra di prepotenza “umana” di Netanyahu a nome di Israele ( ma, di fronte ad una carneficina di  tanti cittadini e tanti bambini, mi sono spesso chiesto, ma quando il popolo di Israele non caccia a pedate Netanyahu e suoi amici, vista la vergogna umana del nazifascismo che tra i suoi piani criminosi c’era anche quello di affamare il popolo ) ed adesso, per non farci mancare niente, i dazi americani di Tramp.

Tutto questo ha creato e crea tanta insicurezza, soprattutto in Italia.

Siamo davvero alla frutta: un Governo che fa le sue scelte a “colpi di slogan”, ministri e sottosegretari che devono difendersi di situazioni giudiziarie, per cui domina l’incertezza per il nostro futuro politico e sociale. Purtroppo la campagna elettorale è già incominciata ed è incentrata più su slogan e cattiverie che sulla concretezza, ovviamente, si demonizza l’avversario, invece di confrontarsi su progetti veri e di cosa davvero utili ai cittadini.

Naturalmente l’opposizione, spesso, risponde con le stesse armi, per cui si accentua la polemica e nient’altro, per questo il Paese finisce per non discutere, anche perché va in totale confusione.

Ma davvero l’Italia merita questa classe dirigente e politica?

Tutti cercano una poltrona o un posto al sole e, i problemi del Paese?

A Napoli, in occasione della commemorazione di uno straordinario uomo di cultura, il compianto Ermanno Corsi, il figlio l’Ing. Giovanni Corsi, ricordò una frase del papà a proposito dei partiti:

Molti politici usano il partito come un taxi. Salgono, si fanno portare dove vogliono e, una volta arrivati a destinazione, scendono e vanno via…”

Ovviamente la non politica, con la P maiuscola, crea tanto scetticismo nei cittadini perché vedono una classe dirigenza e politica che ignora la drammaticità della situazione causata da tanto danno e instabilità politica che, poi, nella contradditoria e disorganica frenesia legislativa da vita a tanta confusione per cui imprese e lavoratori sentono che i loro sforzi vengono vanificati.

Una parte della classe politica incentra la propria propaganda parlando ancora dell’“Agenda Draghi” o di cambiamento dello STATO, attraverso una modernizzazione attiva e di istituzioni inclusive, ma davvero con le chiacchiere, l’uno contro l’altro, si possano seriamente cambiano le Istituzioni della REPUBBLICA?

Purtroppo per il Paese o meglio per il Sud che è messo più male, con la carenza di infrastrutture e mai valorizzate le risorse locali, si presenta con uno scarso sistema industriale del territorio e, quindi, del sistema produttivo in crisi.

Nemmeno con la Cassa per il Mezzogiorno ci riuscì a fare opere di infrastruttura (strade, reti idriche, sistemazioni idrogeologiche) e imprese industriali, soprattutto nei settori pesanti ad alta intensità di capitale (chimica, siderurgia, meccanica), ovviamente il malaffare ha saputo utilizzare tutto questo, ingarbugliando parte della politica e parte di una certa rappresentanza istituzionali.

Si trattava di un modello di industrializzazione dall’alto che «mirava a creare una terapia d’urto nell’economia meridionale: i grandi impianti capital intensive avrebbero dovuto fungere da puntello e traino alla modernizzazione del Mezzogiorno, favorendo nel breve periodo una rapida convergenza e generando nel tempo – questo almeno si auspicava – un indotto di piccole e medie imprese».

Questi erano i propositi e le buone intenzioni dei proponenti anche nella modernizzazione del Sud, ma con amarezza bisogna riconoscere che i gruppi dirigenti a livello nazionale e locale hanno reso le istituzioni sempre più debole nel mezzogiorno (ricco soprattutto di risorse ambientali e culturali), ma anche l’Italia intera per lo squilibro creato Nord – Sud, un tempo di parlava del Sud come la futura “California d’Italia”, ma così non è stato.

A proposito delle risorse ambientali e culturali un altro amico che di recente è scomparso, mi riferisco al compianto prof. Bruno Bambacaro, uomo di cultura che amava l’archeologia, la storia e la pittura, spesso mi ripeteva: “caro Nicola i nostri Beni Culturali ed ambientali e la nostra “Campania Felix, con l’inclusione della nostra pianura e delle colline, insomma degli Appennini tutti” potrebbero essere le nostre miniere d’oro, ma così non è, soprattutto per il Sud, perché la miopia politica ed amministrava non consente di progettare e creare sviluppo e lavoro. Spesso, si litiga per banalità con chiari limiti culturali e sociali”.

Parole sacrosante che fanno dire: che peccato!

Quanto aveva ragione il prof. Bruno Bambacaro, ma purtroppo il Sud continuerà ad essere al “rimorchio” del Nord, fino a quando non ci sarà la consapevolezza interculturale e la capacità d’interagire efficacemente e in maniera appropriata.

Ormai è trascorso qualche secolo e lo sfruttamento del Mezzogiorno si è consolidando, soprattutto grazie alla debolezza della sua classe dirigente, che hanno favorito e favoriscono le lobby e i partiti del Nord, per esempio la Lega, per anni ha insultato il Sud, ma alla fine viene e tranquillamente si prende i voti.

 Il Sud e il suo risveglio!

Qualcosa sta succedendo se la leader della “Lega Nord”, è stata tanto contestata a Reggio Calabria, ovviamente sono in pochi a saperlo, anche perché c’è il silenzio, quasi, assoluto da parte dei maggiori mass media nazionale.

Mi chiedo: perché l’opposizione non utilizza i 40 secondi che gli destinano i canali Tv nazionali, per denunciare o portare a conoscenza tutto questo?

Di nuovo buon Ferragosto, dal vostro amico Nicola Nigro.

 

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