Nasce in Toscana un osservatorio sul federalismo

Il federalismo si costruisce dal basso: anche dal basso, per lo meno. Il federalismo può avere più forme. Ma soprattutto il federalismo non si può improvvisare.E’ un po’ con questo spirito che la Regione Toscana ha deciso di studiare il federalismo fiscale e di costituire un osservatorio regionale specifico al riguardo: per dare vita al ‘nostro’ federalismo, per raccogliere le opinioni e proporre, al governo e alle altre regioni, modelli magari alternativi.Lo faremo coinvolgendo l’Irpet, l’istituto toscano di programmazione economica e finanziaria: perchè l’osservatorio a cui abbiamo pensato di dare vita sarà soprattutto un organismo scientifico. Ma di volta in volta, a seconda dell’argomento trattato, parleremo e chiederemo idee ed opinioni anche ai Comuni e alle Province,  all’Anci, l’Upi e Ifel che li rappresentano. E chiederemo anche la consulenza delle tre università toscane e di altre in Italia, oltre a istituti di ricerca come l’Ires del Piemonte e l’Ipres di Bari.L’osservatorio dovrà simulare l’impatto sui conti della Regione, dello Stato e degli enti locali dei modelli di federalismo fiscale che il governo prenderà a riferimento. Ma non si limiterà a stimare i possibili scenari futuri conseguenti ai decreti attuativi. Farà di più: avanzerà anche proposte autonome, tecniche, che spetterà poi alla politica analizzare e prendere in carico. Proposte che la Regione potrebbe a sua volta proporre al governo e che riguarderanno gli ambiti di autonomia tributaria o le possibili basi imponibili.L’osservatorio, nella sua attività, studierà tra le altre cose modelli analitici di calcolo della pressione fiscale territoriale. Ragionerà sulla determinazione dei fabbisogni e dei costi standard di regioni e enti locali. E nella sua analisi delle base imponibili ci aiuterà probabilmente anche nell’attività di contrasto dell’evasione fiscale, fornendoci strumenti in grado di renderla ancora più efficace.  Effettuerà comparazioni anche riguardo al coordinamento della finanza pubblica.Detto questo, qualcuno potrebbe obiettare: ma ce n’era proprio bisogno? E sopratutto, visti i tagli a cui sono costretti anche i bilanci regionali, quanto costerà?La risposta è semplice: studiare il federalismo prima, ci aiuterà ad evitarne storture e ad essere pronti a partire da subito, non appena i decreti attuativi saranno pronti. Parlare invece di federalismo e modelli federali con tutti i soggetti coinvolti ci permetterà di fare sistema, il che rimane essenziale. Quanto alla spesa, la costituzione dell’osservatorio non costerà alle casse della Regione Toscana nemmeno un euro. La collaborazione con l’Irpet è infatti già coperta da un apposito trasferimento annuale: per il 2010 non tireremo fuori un centesimo di più. L’osservatorio si avvarrà inoltre, naturalmente, anche del supporto operativo degli uffici regionali e delle banche dati regionali disponibili. Ed anche questo non costerà niente.Tutti i materiali prodotti saranno raccolti all’interno di una sezione del sito web FARE ( Federalismo Autonomie Regione Enti Locali) che stiamo per pubblicare.

On. Riccardo Nencini

Assessore al bilancio, alle finanze, alle riforme

e al rapporto con gli enti locali della Toscana

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