Una pagina non solo di malasanità, ma di degrado civile e morale.
Chi ha il coraggio di girare la faccia dall’altra parte?
E se domani capita ad un tuo congiunto: che cosa faresti?
Ma davvero dobbiamo consentire che poche “mele” marce
distruggono anni ed anni di sacrifici di intere generazioni?
Occorre una svolta: meno chiacchiere e più fatti,
per evitare il peggio del peggio.
Quando abbiamo letto l’articolo su “la Città” che qui di seguito riproduciamo, non sapevamo che pensare, ma soprattutto abbiamo pensato che era uno scherzo. Ovviamente, man mano che leggevamo l’articolo ed i raccapriccianti fatti, descritti con molta meticolosità, abbiamo detto, forse, non è uno scherzo e per questo va riletto e riletto ancora, magari ad alta voce.Proprio perché siamo molto, ma molto amareggiati, per questo l’articolo de “la Città”, oltre ad inviarlo ai rappresentati istituzionali della sanità locale, regionale e nazionale, al Presidente Caldoro, agli Assessori e Consiglieri regionali ed ai ministri e parlamentari che, spesso, tanto si agitano in Tv, senza poi mai prendere una decisione seria di cosa dovrà essere la sanità oltre ai tagli.La presente segnalazione viene inviata anche alle Organizzazioni Sindacali perché giustificare questi comportamenti con lo stress da lavoro o carenza di personale è davvero banale e puerile, visto che si tratta anche di maleducazione.Gli indifendibili, sono indifendibili e basta! E’ chiaro che non bisogna mandarli al patibolo, ma che, dopo la giusta punizione per il caso, guadagnino almeno un pò meno di quelli che lavorano e fanno il proprio lavoro, con amore, ci pare il minimo che possa davvero succedere in futuro.Nella sanità come nella scuola ed altri Enti pubblici si salvano, sempre e comunque, i lecchini e i ruffiani, perché, purtroppo, sono quelli più capaci di avere un santo in paradiso (leggi politica).La speranza è che qualche politico o rappresentante istituzionale dica davvero quella che pensa e si conseguente per l’immediato futuro.In merito siamo lieti di ospitare commenti, proposte e riflessioni, ovviamente che non siano retoriche, come spesso accade in questi casi.
-articolo la città 5_8_13