La morte di papà: la confessione di un desiderio al suo amico

Mimmo Maresca, qualche giorno fa, mi ha scritto:

Il compianto Ottavio

<< Il 24 Agosto sono 2 anni che Papà non c’è più. Intanto il 21 agosto prossimo alle ore 18,30, nella chiesa di San Vito Capaccio Scalo, don Donato celebrerà una messa in suffragio. Il dolore è sempre forte, la sua assenza toglie il respiro. Ad ogni evento, bello o brutto, che la vita mi fa trovare sulla mia strada, il mio istinto è sempre quello: ora chiamo papà e gli racconto tutto; ma poi, nello stesso momento, mi ricordo che non c’è più. Sensazioni che bucano il cuore… Avrei il desiderio di ricordare Papà, con un articolo sul giornale, fatto naturalmente da un grande amico, uomo, e professionista, Nicola Nigro. Due  righe, una foto. Un semplice ricordo, per un Papà che per me era una guida insostituibile. Spero…mi stia guardando, perché ne ho ancora bisogno…

Un Vostro ricordo, sarebbe per me un  immenso regalo… Io non capisco le modalità per poter inserire un articolo, ma se c’è bisogno di pagare, non c’è problema. Se poi non è fattibile, non è un problema… Ho semplicemente confessato un mio desiderio ad un Grande amico di Papà e un vero amico di famiglia >>.

Ho voluto riportate integralmente l’intero messaggio di Mimmo, perché contiene tante sfaccettature che davvero arrivano al cuore ed esprimono tutto l’amore di un figlio per il papà.

Leggendo il messaggio di Mimmo, mi è tornata alla mente una bella poesia, scritta da un grande poeta, Giosuè Carducci, in questo caso, per  la morte del figlio. Pianto antico_ Giosue Carducci

Il rapporto viscerale tra Mimmo e il papà era non solo quotidiano, ma  di ora in ora, attraverso  quella “scatoletta” chiamata telefonino. Con il mio amico Ottavio trascorrevo mediamente  8/9 ore al giorno. Quando c’era la partita del Napoli ancora di più, perché c’erano i cosiddetti preparativi. In quelle ore, c’erano almeno 5/6 telefonate di entrata ed uscita dalla “scatoletta” di Ottavio.

Carmela e Ottavio

Come è commovente la poesia di Carducci, sprigionando tutto l’amore per un figlio, così il messaggio di Mimmo, che esprime tutto l’amore per un padre scomparso prematuramente.

In quanti pensano ad un articolo, per ricordare qualcuno?

Nel messaggio, emerge un altro elemento, importante per un cattolico. Per la bontà del papà non si può che pensarlo in Paradiso, collocato nel regno dei cieli. Così come Carducci,  anche Mimmo trascura tutto questo.

Forse volutamente. Da cattolico non considera la morte  una cosa bella, perché può significare la liberazione dalla vita terrena e l’inizio di una vita eterna, dove l’amore di Dio rasserena e nutre tutte le anime.

Ottavio era una persona straordinaria: generoso e molto disponibile nei confronti di tutti; poi, se gli eri amico, diventava ancora più affettuoso; per questo mi manca molto e nonostante siano trascorsi due anni, non riesco ancora a capacitarmi. Dopo l’operazione sembrava che tutto il peggio stesse alle spalle.

Amalia, Enzo e Mimmo

Ottavio, amico mio, oggi mi sembra che tutto si sia fermato a quel maledetto giorno in cui hai deciso di lasciarci, non con il tuo solito “ciao”,  ma con uno straziante “addio” e per sempre. Voglio, qui di seguito, elencare le persone che tanto amavi e che tu continuamente ne parlavi, con tanta dolcezza (anche in questo caso Mimmo ha ricordato con il suo whatsApp): <<… In primis c’è mia Mamma, l’amore infinito .., – Mio Fratello Enzo (figlio ed ex collega), la moglie Sonia -Mia Sorella Amalietta, come la chiamava papà e il marito Pasquale -io (Mimmuccio) e mia moglie Katia Le nipotine amate.. -Martina -Chiara -Carmen -Luca -Michelle e per ultimo (proprio perché ultimo arrivato nella famiglia), quindi non per importanza, ma colui che porta il suo nome avanti, il piccolo Ottavio. (ogni suo gesto o movimento sembra assomigliare a ciò che era abitudine fare Papà) e poi il Fratello Dino e Salvatore…. E tanti altri parenti ed amici che per questione di spazio non cito ad incominciare dal suo grande amico Nicola Nigro. Parlava di Nicola a tutta la famiglia h24>>.

Il ricordo di Ottavio crea tanta sofferenza. Al tempo stesso, dico a Mimmo ed agli altri familiari di non sentirsi soli, ma di pensare che Ottavio non  avrebbe voluto vederli triste o affranti; bisogna pensare che la vita  continua e, quindi, continuare a  vivere anche per loro, sorridendo, perché è solo con il sorriso che potremmo renderlo felice anche nell’aldilà, cioè nella cosiddetta  vita ultraterrena.

Caro  Ottavio, come dice Mimmuccio, qui manchi a tutti, ai più grandi ed ai più piccoli, agli amici di sempre ed a quelli conosciuti ultimamente. Manca soprattutto la tua sincerità, il tuo modo di vedere la vita e di affrontare il mondo, la tua serietà che diventava simpatia, all’occorrenza; per quanto mi riguarda, mi manca di te il tuo essere amico e confidente, il tuo essere custode prezioso di tanti nostri segreti. Ci manchi in tutti i modi, in cui una persona può mancare e immagino che anche per te sarà lo stesso.

10 giorni prima, il piccolo Ottavio che sorrideva al nonno

Un amico è per sempre e tu, Ottavio, per me lo sei ancora; anzi, oggi più che mai. Oggi che non usciamo più assieme, oggi che non ascolti più le mie lamentele, oggi che le nostre vite sono cambiate e tu chissà dove sei e chissà cosa stai facendo.

Sarai per sempre mio amico, perché una parte di te sarà sempre con me ed è proprio questo che mi fa sperare che andrà tutto meglio, che un giorno ci ritroveremo e che io, nel frattempo, dovrò fare tutto quello che abbiamo fatto insieme: sorridere e vivere. Mimmuccio, Enzo, Carmela e gli altri tuoi parenti sono miei parenti, quindi dall’alto dei cieli veglia su di noi, dacci una mano con il tuo sorriso a superare anche i momenti no. Ciao, Amico mio.

                                                                                                      Nicola Nigro

Pianto antico_ Giosue Carducci

 

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