Caro Girolamo Auricchio, è vero del dominio del Nord
nell’accaparrare risorse, ma la classe dirigente del Sud dov’è? Inoltre dove è stata in tutti questi anni, mentre il Nord cercava di assicurarsi sempre più risorse per realizzava infrastrutture?
Il vice sindaco di Roccadaspide, Girolamo Auricchio, ci ha girato una sua intervista, che volentieri pubblichiamo, nella quale mette a fuoco i ritardi del Sud e le prepotenze del Nord.
Noi condividiamo l’analisi di Auricchio, ma con molta onestà intellettuale va detto anche che sia la classe dirigente locale che quella nazionale ed europea italiana, in particolare del Sud, sono in letargo da anni e molto spesso fanno solo disastri. E, poi molte volte le scelte progettuali sono a dir poco discutibili, basti pensare al fatto che alcuni amministratori locali del Sud sono stati costretti a restituire i fondi d’investimento, perché spesi mali ( addirittura per un concerto musicale in piazza), eppure il Sud ha infrastrutture inesistenti o fatiscenti come per esempio la viabilità.
Non parliamo della sanità che da 10/15 anni è andata sempre più indietro sino a ridursi alle cosiddette “pezze in culo”, oggi in Campania non si capisce niente: mancanza di personale medico, infermieristico, portantini ed amministrativi negli ospedali, strutture abbandonate a se stesse, rapporti incerti, senza senso e logica con i privati, distretti sanitati mal organizzati, insomma stavamo meglio, quando stavamo peggio.
Per la verità Girolamo Auricchio è un combattente, spesso solitario, anche perché se esisteste ancora l’Ospedale di Roccadaspide molto lo si deve a lui, in questi anni ha condotto una battaglia perpetuamente, anche contro una classe dirigente che parla, parla e ancora parla, senza dare mai risposte concrete. Auricchio, nel corso degli anni, ha chiamato in causa parlamentari nazionali ed europei, ma soprattutto la classe dirigente della Regione: Presidente, Assessori e Consiglieri regionali, tuttavia questi signori una volta eletti vanno a vivere su “Marte” e si dimenticano del territorio o, forse, vano a vivere nei “palazzi di vetro”, con un isolamento acustico.
Ma i loro collaboratori, lacchè ed amici non gli dicono che la sanità in Campania è un vero e proprio disastro? Non è, forse, vero che le “Regioni programmano e gestiscono in piena autonomia la sanità nell’ambito territoriale di loro competenza”?
Mai gli amministratori locali, in primis i sindaci, perché non coinvolgono il territorio e fanno la “rivoluzione”? Che cosa aspettano a mettersi insieme e definire un progetto operativo? Non è forse vero che una parte della classe dirigente del Sud, per avere un posto al sole, ha fatto sbarcare e raccogliere voti alla Lega nel nostro Mezzogiorno? Per quanto riguarda, poi, caro Girolamo, l’esposto in Procura, non so se a Salerno succederà quello che è successo a Bergamo che hanno messo sotto processo Governo, Regione e dirigenti, senza se e senza ma. Al di là se saranno processati questi signori, ma intanto sono stati indagati anche per aver, eventualmente, prese decisioni sbagliate o per aver “governato male”.
Va anche detto che la “questione meridionale” nasce con l’unità d’Italia e si è consolidata ed aggravata con l’avvento proprio della Lega Nord. Si è ulteriore aggravata nel corso degli anni, noi del giornale “il Sud” con la “sezione Questione Meridionale”, pensavamo di stimolare un dibattito di suonare la sveglia e, quindi di superare il letargo, ma così non è stato, visto che ancora la problematica è la stessa. Abbiamo tanto insistito per attrarre l’attenzione della classe dirigente locale della Valle del Calore e del Cilento, ma con scarso risultato.
Ai sindaci abbiamo addirittura inviato una Pec con relativo progetto per migliorare la viabilità le risposte sono state uguale a zero, qui di seguito il Link inviato:
Ancora per prendere visione sul sito del giornale – il Sud – “sezione Questione Meridionale”:
http://www.giornaleilsud.com/category/questione-meridionale/
Intanto auguriamo al vice sindaco Girolamo Auricchio, migliore fortune.
Il vice Sindaco Girolamo Auricchio scrive:
Il GRANDE IMBROGLIO – LA VERITA’ DEI FATTI SUI CAMPIONATI DI SCI ALPINO MILANO – CORTINA 2026
Disparità di trattamento tra Nord e Sud. Al Nord si finanziano progetti di importi sbalorditivi, per milioni e milioni di euro, in tempi brevissimi e per utilità poco chiare, mentre al Sud si fa fatica ad avere fondi per la Sanità Pubblica e per la viabilità.
Un’ingiustizia che non ha precedenti, a denunciarla pubblicamente e senza remore è Girolamo Auricchio, vicesindaco di Roccadaspide e presidente dell’Associazione per le Aree Interne del Cilento.
L’analisi di Auricchio è chiara e dettagliata e corredata di atti che raccontano proprio di questi importi milionari da destinare solo ad una parte d’Italia: il Nord.
“L’esempio è presto tratto se si guarda alle spese che ruotano intorno ai Campionati di Sci Alpino Milano – Cortina 2026.
“Dovevano essere le “Olimpiadi dell’Autonomia” e dell’efficienza decentrata a costo zero per lo stato: uno schiaffo agli sprechi in stile Italia ‘90. Questo avevano garantito Luca Zaia e Attilio Fontana, i governatori leghisti del Veneto e della Lombardia, mentre i Ministri come Di Maio e Giorgetti avevano assicurato che non sarebbero stati spesi soldi pubblici e, invece, lo Stato ha già sborsato un acconto di oltre due miliardi di euro di soldi pubblici”
Inizia così la minuziosa analisi del vicesindaco di Roccadaspide da cui emerge che, nel 2019, all’atto della presentazione della busta per aggiudicarsi l’organizzazione dei Giochi 2026, fu presentato un dossier il cui costo complessivo ammontava a un miliardo e 362 milioni, di cui 243 milioni per gli investimenti in infrastrutture sportive e la restante parte da destinare ai costi operativi. “Una cifra enorme ma finanziata per tre quarti, ossia per quasi un miliardo di euro, dal Comitato internazionale olimpico (Cio), mentre per il restante importo dai quattro enti territoriali ossia dalle regioni Lombardia e Veneto e dalle province autonome di Trento e Bolzano. Questo era l’accordo fatto a fine 2018 dal Governo giallo-verde ( Lega –Movimento 5 Stelle). Un accordo che non prevedeva alcuna spesa a carico dello Stato, dato questo messo in evidenza più volte e con enfasi in diversi comunicati stampa.
Invece, con un emendamento alla Legge di Stabilità 2019, proposto dalla stessa Lega e sottoscritto dai renziani di Italia Viva, poi approvato dalla commissione Bilancio del Senato con il pieno accordo della destra e della sinistra, i Campionati di Sci Alpino Milano – Cortina 2026 furono finanziati con un miliardo di euro a carico dello Stato. “La cifra, impronunciabile per la sua enormità -spiega Auricchio entrando nei dettagli – era così suddivisa: 473 milioni da versare alla Regione Lombardia, 325 milioni da versare alla Regione Veneto, 82 milioni da destinare alla Provincia Autonoma di Bolzano e 120 milioni alla Provincia Autonoma di Trento.
Una scelta che lascia perplessi se si pensa all’enfasi con cui veniva millantato che l’evento non avrebbe avuto alcun costo a carico dello Stato.
Ma non è tutto, nel novembre del 2020, l’allora Ministro delle Infrastrutture, Paola De Michele (PD) disse pubblicamente tali parole: “faremo compiere un salto di qualità infrastrutturale a una delle aree più sviluppate del Paese. Le opere finanziate servono a potenziare l’accessibilità e i collegamenti”.
E tra le opere finanziate non potevano mancare 62 milioni di euro per Verona e non manca neppure, tra l’elenco dei comuni “beneficiari”, il comune di Livigno, l’unico comune d’Italia che usufruisce di una status di zona extradoganale ed è pertanto esente da alcune imposte statali, come ad esempio l’IVA e dove gli affari d’oro per gli alberghi, le banche, i negozi, i carburanti, i prodotti di elettronica sono all’ordine del giorno, basti pensare che in questo comune la benzina costa il 40% in meno. A Livigno, dunque, con i soldi di tutti gli italiani, compreso quelli del Sud, sarà realizzato il “secondo villaggio olimpico”. Livigno dall’essere un centro basato su un’economia prevalentemente agricola e pastorale, si è trasformato, in pratica, grazie alla legge extradoganale sulle attività commerciali, in una località turistica rinomata.
In pratica tutto questo accade mentre al Sud abbiamo strade mulattiere, scuole fatiscenti, forte carenza di assistenza sanitaria, dovuta all’iniqua ripartizione a danno del Sud dei fondi del Sistema Sanitario Nazionale.
Poiché le statistiche dicono che la Campania ha una popolazione più giovane, dal 2000 la regione riceve mediamente 250 milioni di euro all’anno in meno rispetto alle regioni del Nord.
La conferma che l’Italia è un Paese “Speciale” è ulteriormente avvalorata dal provvedimento citato in cui, in barba all’Autonomia declarata e pretesa dal Lombardo – Veneto, le due Regioni e le relative provincie autonome, potranno disporre comunque di denari a “pioggia dallo Stato “Accentratore”.
Non si capisce poi, cosa c’entra la città di Milano, a 122 metri sul livello del mare, con le Olimpiadi di Sci Alpino del 2026, Milano – Cortina e con le moltissime opere da realizzare per le Olimpiadi stesse.
I dati parlano chiaro: l’attinenza è minima o inesistente infatti tra le tantissime opere censite in Lombardia solo 42 riguardano le Olimpiadi e il loro completamento è previsto entro il 2026, data della scadenza, ma di questi interventi solo 11 saranno sicuramente realizzati entro tale data.
Tant’è che il piano degli interventi approvato distingue, in modo preordinato e truffaldino, fra “opere essenziali – indifferibili” ed “opere essenziali”, ma qual è la differenza?
Le prime devono essere concluse entro il dicembre 2025. Le seconde potranno essere consegnate anche dopo le Olimpiadi o consegnate anche solo per “stralci funzionali”, ovvero per pezzi.
Il “pretesto olimpico” sta nel fatto che l’85% delle risorse stanziate è destinato proprio alle “opere essenziali”, cioè quelle che potranno essere ultimate dopo la fine dei Giochi.
Per quando riguarda la variante di Cortina e quella del Longarone, anch’esse tra le tante commissariate per una spesa complessiva iniziale di 500 milioni di euro, lievitata a 863 milioni di euro, la cui realizzazione per il 2026, come da più parti affermato, è impossibile.
E’ utile ribadire che il cosiddetto “pretesto olimpico” sta nel fatto che l’85% delle risorse stanziate è destinato proprio alle “essenziale”, cioè a quelle opere che potranno essere ultimate dopo la fine dei Giochi. Non solo: queste opere “a pezzi” costituiscono più del 90% degli interventi contenuti nell’allegato D del piano, ossia quello che selezione gli interventi sottoposti alla procedura accelerata e in deroga ai sensi dei meccanismi del PNRR.
Il Presidente Zaia, come riportato da alcuni giornali, ha dichiarato che le citate varianti sono opere finanziate, l’eredità delle Olimpiadi opere che non sarebbero mai state finanziate senza l’assegnazione dei Giochi.
Dunque la domanda è una, forte e chiara: si fanno le opere per fare le Olimpiadi o si fanno le Olimpiadi per fare le opere?
Sembra che, purtroppo, al partito del Nord è tutto consentito.
La Lega ordina lo Stato Italiano paga, nel contempo nessuno parla. Le grandi testate giornalistiche tacciono e la stessa cosa fanno le televisioni.
Ad oggi, dopo l’ultimo finanziamento in ordine di tempo e quello del Governo Draghi avvenuto con il decreto Aiuti bis di ulteriori 400 milioni. Con detto decreto è stata anche autorizzata la SIMICO ad avviare le opere per “stralci funzionali” fino al loro completamento in funzione e subordinatamente al progressivo reperimento dell’integrale copertura finanziaria.
A questo ha fatto seguito l’ulteriore finanziamento di 400 milioni, inserito nella recente legge di bilancio da parte del Governo Meloni.
La spesa prevista, dunque, alla data attuale a carico dello Stato è di oltre 2 miliardi e 600 milioni e le sorprese non mancheranno.
A pensare che i nostri governanti avevano stabilito che dette Olimpiadi erano “a costo zero per lo Stato” e che non avrebbero affatto pesato sulle tasche dei cittadini.
Mentre la Lega continua a rivendicare con forza l’Autonomia differenziata e nel contempo a trafugare indisturbata ingenti somme dal bilancio dello Stato Italiano a favore della Lombardia e del Veneto.
I fondi utilizzati per Milano Cortina 2026, sono stati prelevati dal Fondo Investimenti, destinati allo sviluppo infrastrutturale del Paese Italia, istituito nel 2017, per investire in determinati settori di spesa, tra questi, i trasporti, le infrastrutture, la ricerca, la difesa del suolo, l’edilizia pubblica, la riqualificazione urbana.
Da tale fondo, inoltre, con la legge di bilancio 2019, furono destinati 900 milioni di euro, al prolungamento della linea metropolitana da Milano a Monza.
E, invece, il partito del Nord è già alla ricerca di “ulteriori necessità finanziarie per recuperare un ulteriore importo di 550 milioni di euro a carico dello Stato”.
Tra l’altro e come se non bastasse risulta prevista la realizzazione di: 13 linee ferroviarie regionali e nazionali, 8 reti autostradali, 17 strade statali e provinciali alle quali si aggiungono per Milano 4 cantieri per la metropolitana e le metrotramvie, etc… , insomma, un elenco lunghissimo di opere pagate milioni di euro dallo Stato e quindi dai cittadini italiani.
Tutto questo accade mentre al Sud ci sono voluti circa 60 anni per avere un’autostrada, la Salerno Reggio Calabria, ancora in via di completamento e la rete ferroviaria per molti tratti è ancora ad un solo binario, con treni alimentati ancora a diesel e per quanto riguarda la viabilità nel “Cilento Interno” ciò che accade fa rabbrividire: per mancanza di fondi le strade sono chiuse da circa 10 anni, con grave impedimento sia scolastico che ospedaliero, con il diritto all’assistenza sanitaria che vacilla per molti cittadini.
Mentre chi vive al Sud assiste impotente a tutte queste disuguaglianze!
C’è un altro dato che desta scalpore:
il Comitato Olimpico nel gennaio 2019 si era impegnato per ridurre al minimo gli impatti ambientali grazie all’ampio utilizzo di infrastrutture già esistenti, di fatto nulla di tutto questo è stato fatto: la gestione commissariale, con la scusa di velocizzare i tempi, ha sottratto le opere al normale iter di valutazione, le varie Vas, Via e Vinca, gli strumenti di tutela ambientale.
Assistiamo a tutto questo mentre nei Comuni del nostro Parco Nazionale del Cilento accade che per riparare anche solo un balcone è necessario il doppio parere dell’ente Parco e della Sovraintendenza.
Quella di Milano e Cortina è la terza edizione olimpica invernale in Italia dopo l’edizione della stessa Cortina nel 1956 e di Torino nel 2006, nonché la quarta assoluta includendovi quella estiva di Roma nel 1960.
Emerge che, sistematicamente, il Sud è stato escluso dall’organizzazione di tutti i grandi eventi.
Mi chiedo, come mai i vari parlamentari del Sud non portano a conoscenza dei cittadini questo ennesimo abuso a danno del Mezzogiorno, forse perché i vari partiti, sia di minoranza che di maggioranza sono costretti a seguire le indicazioni del potere economico del Nord?
Assistiamo invece, ogni giorno, al fatto che la Lega con una percentuale di voti del 8,9% riesce a tenere in scacco l’intero Governo, mentre, il 34% dei parlamentari eletti nel Mezzogiorno, con i loro voti, consentono l’approvazione di indecenti Leggi e emendamenti a favore solo di alcune Regioni del Nord, ed assopiti e inermi continuano a contribuire all’impoverimento delle loro e delle nostre terre. IL NORD SPRECONE E IL SUD LADRONE, E’ L’ORA DI DIRE BASTA!” conclude Auricchio indignato mentre annuncia di presentare, sulla questione delle disparità tra Nord e Sud e con atti alla mano, un esposto alla Procura”.
5-Strada-Val-Calore_Bozza-progetto_Paestum_Piaggine.pdf
6-IMPOVERISCE SIA IL DERUBATO CHE IL LADRO _ Movimento 24 Agosto