La Mondadori “sbarca” a Capaccio Paestum, grazie a Giuseppe Avagliano

Il direttore Avagliano

Dopo anni, Capaccio Paestum ha di nuovo una libreria, con libri di autori italiani e stranieri.

“Mondadori Point – libreria” si trova in via Italia ’61, numero civico 66, a Capaccio Scalo, il  telefono è 0828 1994746.  Il direttore è Giuseppe Avagliano e si avvale della collaborazione di Daniela Grimaldi e Caterina Comite.

Daniela Grimaldi e Caterina Comite

Il direttore Avagliano esordisce, dicendo: “Abbiamo aperto una libreria a Capaccio Paestum, un luogo fortemente simbolico, legato alla storia e alla cultura della nostra terra, con un ambiente culturale dinamico e attrattivo. Per questo e altri mille motivi non poteva mancare una libreria qui, in una comunità che ci ha accolto con grande calore fin dal primissimo giorno – continua Avagliano – a breve partiranno anche gli eventi con gli autori e i laboratori per bambini e ragazzi. Oltre ai libri, è possibile acquistare anche vinili, gadget e tante idee regalo. La libreria è stata pensata per offrire un nuovo logo di incontro e aggregazione alla comunità, affinché ci si possa recare anche per restare aggiornati sulle ultime novità editoriali, incontrare amici, ascoltare buona musica (avrete la possibilità, infatti, di soffermarvi tra gli scaffali con un piacevole sottofondo di musica jazz, country e rock)”.

La libreria nasce proprio dall’esperienza nel settore di Giuseppe Avagliano, già amministratore e libraio del Mondadori Bookstore di Agropoli e direttore editoriale della casa editrice Caffèorchidea. Con le sue collaboratrici, Daniela Grimaldi e Caterina Comite,  i lettori saranno guidati in percorsi di lettura personalizzati e sempre diversi. La libreria offre, inizialmente, un catalogo di oltre diecimila titoli, dalle novità ai classici:  gialli, fantasy e fantascienza,  saggistica, arte, e tanto altro ancora. Nei moderni locali, sarà possibile trovare un’area interamente dedicata a bambini e giovani lettori, con spazi adeguati per soffermarsi a leggere ed esplorare le prossime letture. Inoltre, la libreria dispone di un soppalco adibito a zona relax, in cui sarà possibile soffermarsi comodamente, incontrare nuovi amici, ascoltare della buona musica, con un giradischi interamente a disposizione dei lettori.

Ma cosa può significare una libreria?

Una libreria significa  più cultura. Un Paese colto vuol dire progresso, sviluppo, più convivenza democratica e civile.

Un Comune, come Capaccio Paestum, che ha una nuova libreria, oltre ad una biblioteca comunale funzionante, offre al cittadino  un luogo dove “prestarsi” o “comprarsi”  un libro per leggerlo e farsi una cultura. La biblioteca rappresenta un luogo anche di conservazione degli usi e costumi di un popolo, partendo dall’artigianato e tutto ciò che la comunità ha sviluppato nell’arco degli anni. Nella libreria  trovi il libro giusto per l’approfondimento di uno specifico tema che fa bene all’anima ed al cervello e contribuisce allo sviluppo complessivo della comunità.  Dalla lettura e, quindi, dalla cultura che  le persone danno il meglio di sé, così come successe con James Lackington, l’inglese che invento la libreria. Parliamo di un calzolaio al quale piaceva leggere. Ciò lo indusse a prendere atto che, con la lettura, i suoi concittadini avrebbero potuto evolversi e dare il meglio. Così, tra  il Settecento e l’Ottocento, in Inghilterra si dà il via alla nascita delle librerie.

In quei periodi le idee, anche se un po’ “artigianali”, si accendevano “l’una con l’altra”, come scintille elettriche, per cui, nel caso della libreria, tra la riparazione di “una scarpa e un’altra”, Lackington diede sfogo alle sue idee, per arricchire la sua cultura, per poi cambiare mestiere.

Secondo il calzolaio Lackington, un buon libro serve, innanzitutto, ad ampliare i propri orizzonti, scardinare sicurezze, creare nuove domande, nuovi modelli e, soprattutto, infondere coraggio e generare una piccola, ma potente ribellione del pensierio!

Proprio partendo da questi insegnamenti, , come si accennava sopra, Giuseppe Avagliano, con coraggio, in un momento particolare del dopo pandemia, si è  rimboccato le maniche, lanciandosi in questa nuova avventura..

La crisi pandemica ha creato “momenti online” che hanno fatto ricongiungere le persone. Da queste esperienze nella libreria c’è anche l’angolo “Mondadori Point”, nell’era in cui chiunque può creare contenuti e inventare percorsi, autonomamente.

Tutto questo dimostra che la libreria è rimasta e rimane un luogo vivo e non un semplice spazio. In via Italia, a Capaccio Scalo,  Mondadori Bookstore  si propone il coinvolgimento e il  dialogo, come il “libraio di un tempo”. Anche se siamo nell’era dei social e, quindi, nell’era cosiddetta moderna, l’obiettivo è quello di avere la capacità di ascoltare, consigliere, ma anche di essere lì al momento giusto, come il “medico”, in questo caso, dell’anima e dell’intelletto, per “somministrare” i giusti consigli che portano alla scelta di una lettura, al fine di aiutare il futuro lettore a vivere meglio.

Sono previsti momenti di incontri culturali, con l’obiettivo di dar vita a corsi o presentazioni di libri, ma soprattutto, confronti in cui i partecipanti possono arricchirsi di cultura per poi veicolarla.

La  libreria Mondadori Bookstore si propone di dar vita a uno spazio in trasformazione anche sul versante del lavoro, creando un luogo capace anche di insegnare e consigliare libri su come usare lo “smart worker”, in modo da diffondere la cultura del  “lavoro agile”, per  godere di autonomia nella propria scelta, relativamente alla “modalità di lavoro” in termini di luogo, orario e strumenti utilizzabili. Lo scopo è quello di contribuire, attraverso i libri, ad affrontare i bisogni di conciliazione vita-lavoro, sul versante degli spazi accessibili e dotati di strumentazioni adeguate al cosiddetto “lavoro agile”. D’altra parte, le esperienze di “welfare aziendale”, soprattutto in ambito pubblico, vanno diffondendosi e consolidano modelli valutabili, dai quali attingere indicazioni e indirizzi applicativi. Ma come si possono fare delle scelte se non si conosco i meccanismi e i benefici? Quindi, una buona lettura può aiutare molto nelle scelte e la libreria Mondadori Point si propone anche questo: più cultura per un rilancio sociale ed economico del territorio.

Il direttore della libreria Mondadori Point, quindi, si propone di dare uno sguardo al futuro ed uno al passato, quando la libreria era custode di quel luogo “sacro” chiamato “Centro culturale”,  dove i librai erano “missionari” e difensori della conoscenza, nonché mentori di letture. Non guidavano soltanto il lettore nella giusta scelta del libro, ma erano  formatori, educatori, custodi della cultura e di un luogo che garantiva uno spazio di lotta e di resistenza. Insomma, la libreria quale luogo di “resistenza”, di aggregazione e di discussione che può rappresentare il cuore pulsante di una località, di quartiere e di un territorio, ma anche un luogo di aggregazione e di riferimento per tutti.

E’ possibile un miracolo anche a Capaccio Paestum, come a Calonge, in Catalogna?

Circa un anno fa, nel piccolo comune di Calonge, in Catalogna, Spagna, furono inaugurate “sette librerie”, per provare a stimolare l’economia locale e il turismo culturale. L’idea era quella di creare  la prima “città del libro” catalana.

Calonge, cittadina di 6.650 abitanti, ha cercato di eguagliare il successo di Urueña. Comune  di 235 abitanti, appartenente alla comunità autonoma di Castiglia, nel nord-ovest della Spagna, da quindici anni si sta facendo conoscere attraverso le attività culturali e gli spazi dedicati ai libri, alla scrittura e alla cultura. Grazie ai suoi cinque musei e alle sue undici librerie, attira migliaia di visitatori ogni anno.

Il primo museo fu aperto nel 1988 e la prima libreria all’inizio degli anni Novanta. Le cose cambiarono soprattutto nel 2007, quando il governo provinciale investì 3 milioni di euro per Uruena, nel tentativo di ripopolare questo piccolo borgo medievale, distante pochi chilometri da Valladolid.

Nicola Nigro

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