Il “Calcio Napoli” approda a Capaccio Paestum, con un Club intitolato a Giovanni Di Lorenzo

Sta per iniziare il campionato di serie A, ma un’altra bella notizia è che un gruppo di amici di Capaccio Paestum dà il via al “Club Napoli”, intitolato a Giovanni Di Lorenzo.

Non ci dilunghiamo sulle motivazioni della nascita di un circolo sportivo a Capaccio Paestum, perché qui di seguito riportiamo integralmente la nota dove vengono indicati le motivazioni, gli organismi e i soci fondatori, ma vogliamo, invece, approfittare per soffermarci su ciò che può significare uno spazio per potersi incontrare, discutere e confrontarsi sullo sport ed altro, ma soprattutto scoprire meglio il significato dell’aggregazione umane, insomma un punto dove recuperare la socializzazione.

Non a caso nella nota si legge “…. con tutto l’entusiasmo possibile nel nome dei valori della sportività, correttezza, lealtà nei confronti di tutti gli avversari…”, da ciò emerge che lo stare insieme, parlare e confrontarsi è una necessità al fine di recuperare ciò che si è perso negli anni.

Per questo chiedo scusa agli organizzatori se approfitto dell’occasione non solo per fare gli auguri, ma anche per complimentarmi con loro per la brillante idea: forza Napoli.

Il ruolo dell’associazionismo

A tal proposito, mi sia consentita qualche considerazione, che apparentemente non centra niente con lo sport e con “Club Napoli”, salvo il fatto che più persone hanno scelto di stare insieme per una passione comune. Un tempo nella nostra società le passioni erano fiorenti e, quindi, i luoghi di ritrovi erano molti, ciò comportava dar vita a gruppo organizzati che significava anche socializzare di più. Tutto questo, forse, era spinto anche dai partiti e dalla passione politica, prima che diventasse una brutta parola, alfine di consolidare nella società il proprio credo di ideale ed ecco che oltre alle sezioni si stimolava la nascita di fondazioni, Associazioni, Club, ecc. ed è proprio così che sono nate sul territorio le emittenti RadioTv locali, giornali, riviste, per quanto ci riguarda: giornale “il Sud”, Radio Paestum e l’informatore delle Autonomie locali.

L’Italia all’indomani della guerra

Ovviamente parliamo della classe dirigente di un tempo che sotto la spinta di coloro che avevano scritto la Costituzione ed avevano vissuto il fascismo cercano di far capire il valore dell’associazionismo e della solidarietà per la neo democrazia. Aver vissuto in un regime della prepotenza e della violenza dove i bisognosi erano un peso, soprattutto quando erano senza lavoro. Insomma, in quei “luoghi convenzionali” si parlava di tutto: sport, amicizia, lavoro, formazione, ma anche degli abusi dei regimi antidemocratici, con continui richiamo ai padri costituenti. Ovviamente, in tutto questo, i partiti, attraverso le sezione, stimolavano  il mondo associativo formando così la cosiddetta “coscienza collettiva” la cui forza era il confronto, la ragione e naturalmente non la prepotenza o la violenta, ciò  significava consolidare la democrazia e formare le future generazioni. Va anche detto che  negli anni ’50, ‘60, ’70 e ’80 i circoli e le associazioni nacquero come funghi perché erano punti di ritrovo per confrontarsi e discutere di tutto dallo sport alla politica  e le sezioni dei partito erano fucine per tutti giovani e meno giovani.

Anche quando si parlava di sport e calcio agli incontri era possibile trovare dirigenti di partiti, consiglieri comunali, provinciale e regionali, ma anche parlamentare che portavano il loro saluto perché già guardano alla successiva scadenza elettorale. Allora non si veniva nominato senatore o deputato, ma dovevi cercarti i voti per essere eletto, quindi ogni incontro o contatto diretto con i cittadini era sempre una buona occasione per potersi far conoscere meglio.

Stagioni straordinarie, con il pieno coinvolgimento dei giovani

Insomma si cercava lo scambio reciproco di opinioni, che rappresentava la giusta occasione anche per arricchirsi e crescere in varie direzioni: culturale, linguistica, spirituale e sociale, in vista di una società più ampia ed aperta, basata sulla cooperazione, sulla accettazione della diversità, sulla lotte di masse, di giovanissimi, di giovani e meno giovani,  tutti mobilitate per i diritti sociali, esempio: divorzio legge 898/70, legge sui consultori 405/75, legge Basaglia 180/78, legge sulla maternità 194/78, legge sanitaria 833/78,  come valore (giovani del ’68), anche se non mancano fenomeni d’intolleranza o di vero e proprio razzismo.

Una società corrotta

Purtroppo il futuro non ha riservato granché, visto che un tempo a rubare era i partiti per mantenersi e, quindi, in un certo senso facevano formazione, mentre oggi le ruberie sono individuali ed i parlamentari vengono nominati da un gruppo di oligarchi, insomma stavamo meglio quando stavamo peggio.

Oggi si gioca sull’espandersi delle reti e dei linguaggi mass-mediali che, spesso, inducono ad effetti di passività e di conformismo, anche se si pone, falsamente, come fonte di informazioni plurale e di stimolazione culturale; l’irruzione e la diffusione dei mezzi telematici ed informatici ha spinto forme di isolamento, benché offre opportunità cognitive di grande rilevanza promozionale e propagandistica.

I social e i pseudo confronti

Quindi, i social network sono spesso scenario di accesi dibattiti e, quindi anche mancanza di rispetto. Sembra che ci sia una grande incapacità di accettare e superare le differenze con maturità, proprio per la carenza e mancanza di rapporto umano. Ovviamente, proibire alcuni argomenti non favorisce la capacità di dibattito, bensì la ostacola rafforzando la propria egemonia: “Non sai chi sono io? Io sono! E’ così e basta!”.

Gli accesi dibattiti su argomenti quali politica, calcio e religione diventano, come accade, spesso, sui social network, la scusa perfetta per dare libero sfogo al proprio narcisismo ed alla dose di violenza simbolica e talvolta fisica, che lo accompagna nello sfogo più rabbioso che mai.

Lo stare insieme significava anche imparare a confrontarsi

Per questo i Club, le Associazione, una volta, anche le sezioni politiche, ecc.  favoriscono l’arte del confronto civile rendendo gli interlocutori più intelligenti e costruttivi, ma soprattutto si imparava e si impara a crescere ed avanzare in quanto capaci di accettare le differenze ed accogliere nuovi punti di vista, perché le persone si guardano negli occhi.

Se c’è l’intenzione di prevenire dibattiti accesi, spesso,  senza senso, significa imparare a dibattere ed a confrontarsi serenamente per percorrere una strada per una società del domani, più giusta e più democratica. Ciò è possibile grazie alla conoscenza ed alla pratica quotidiana.

Esistono regole di base e universali per portare avanti un confronto, come il rispetto del turno di parola, ascolto attivo, non incorrere in offese personali, ecc.

La nota del Club Napoli:

NASCE IL CLUB NAPOLI “GIOVANNI DI LORENZO” NELLA CITTÁ DEI TEMPLI, A CAPACCIO PAESTUM

Uno spazio di aggregazione per tutti i tifosi azzurri, da Napoli alle porte del Cilento

Capaccio Paestum si prepara ad accogliere il Club Napoli ufficiale, intitolato al capitano Giovanni Di Lorenzo, in seguito alla meravigliosa conquista dello Scudetto, il terzo tricolore per gli azzurri dopo trentatré anni di attesa. Da oltre un decennio, Capaccio Paestum non aveva più avuto un Club Napoli ufficiale, ma grazie al ritrovato entusiasmo generato dalle gesta dei ragazzi di mister Spalletti, finalmente sembra giunto il momento di rivedere l’insegna azzurra sventolare per le strade cittadine, nella città dei Templi. Il club sarà dedicato alla memoria di 4 tifosissimi del Napoli che ci hanno lasciato: Giuseppe Acanfora, Angelo Di Lascio, Salvatore Sanfilippo e Fulvio Vitrone.

Il Club Giovanni Di Lorenzo, denominazione ufficiale scelta dai soci-promotori dell’iniziativa, troverà la sua sede in Via Fornilli. L’apertura ufficiale è prevista tra fine agosto e gli inizi di settembre. La creazione di questo Club è il risultato della passione e dell’amore per il Napoli condiviso da un gruppo di amici, i dieci soci fondatori, guidati dal Presidente Luigi Barlotti, dal Vicepresidente Giuseppe Guarino dal Segretario Salvatore Nacarlo il tesoriere Tony Santalucia e i consiglieri del direttivo Mario Vitrone, Gianluca San filippo, Giancarlo Vicidomini, Domenico Voso, Franco Gregorio, Ferdinando Marino, Giuseppe Iannacco, Pasquale Palladino, Nicola Arpaia, Carmine Caramante e Gaetano Quaglia.

Nasce con un obiettivo ambizioso il Club Napoli “Giovanni di Lorenzo”, che aspira a diventare un punto di riferimento per i numerosi tifosi azzurri presenti a Capaccio Paestum, ma anche per tutti i partenopei di Salerno e provincia e del Cilento. “Stiamo creando qualcosa di importante che va al di là della semplice passione per i nostri colori – spiegano i soci fondatori – Nel nostro Club, gli amanti della maglia azzurra potranno vivere la loro passione in totale spensieratezza, coltivando uno spirito sportivo che ci unisca e ci renda una grande famiglia”.

Il Club sarà uno spazio di aggregazione, dove tutti i tifosi potranno condividere momenti di gioia e di passione per il Napoli. In vista della prossima stagione, il Club aspira a diventare un luogo di ritrovo e di supporto per tutti i tifosi azzurri, creando un ambiente unito e coinvolgente. Con l’entusiasmo per la vittoria dello Scudetto ancora vibrante nei cuori dei tifosi, il Club si prepara ad accogliere tutti coloro che amano il calcio ei colori azzurri. Sarà un’occasione unica per celebrare insieme il novantasettesimo compleanno del Calcio Napoli e il nuovo inizio di questo club a Capaccio Paestum. Scopo del Club è coltivare un grande amore, essere vicini alla Squadra, supportarla con tutto l’entusiasmo possibile nel nome dei valori della sportività, correttezza, lealtà nei confronti di tutti gli avversari.

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