E’ in uscita a dicembre 2024, il libro postuma di Giovanna Ferrara dal titolo: “ l’innocenza dei dinosauri”, per avere un’idea del contenuto del libro riportiamo, qui di seguito, uno stralcio che sarà riportato sulla copertina del libro, scritto durante la malattia da Giovanna:
<<… Una carezza sui Capelli per metterli meglio dentro la cuffia. La flebo simile a un orologio lisergico: ogni goccia un po’ meno coscienza.
Avevo un vestito rosso, poco prima di stendermi. La nudità, negli ospedali, non esiste. Non c’è traccia di desiderio, la seduzione rimane appesa alla sedia, come quell’abito leggero. Lo guardavo e mi sembrava sfinito, come me.
Mi chiedevano qualcosa, ma a nessuno interessava la risposta. Poi mi addormentavo. Arresa. Arresa e persino felice, ma questo non si può dire…>>.
Un libro molto toccante che raggiunge nel profondo dell’anima di chi lo legge, anche perché Giovanna Ferrara era consapevole della gravità della sua malattia e non a caso riferendosi agli addii diceva: “«È un problema quello della morte che dobbiamo risolvere».
Giovanna era una giornalista professionista che ha scritto per diverse testate, ma nel suo cuore c’era “il manifesto”.
Al momento della sua morte “il manifesto” pubblicava un ricordo della Segreteria dell’Associazione Stampa Romana, che scriveva:
<<…. Giovanna era sempre in movimento, con il corpo e con la mente, e lo era in tutti i sensi: nessuno l’ha mai vista rassegnata, non nella vita privata, nella lotta contro il male che la assediava, e nemmeno in quella pubblica. Quando arrivavano i suoi messaggi o le sue chiamate sapevi sempre in anticipo che ti avrebbe rimproverato per non fare abbastanza, per accettare troppo i dettati di una realtà plumbea alla quale non si poteva, non si doveva darla vinta.
Dopo gli anni passati al manifesto, Giovanna aveva vinto un concorso, era passata all’Agcom. Ma, nel cuore, “il manifesto” non se ne è mai andato perché non ha mai considerato questo giornale come un posto di lavoro ma sempre come un collettivo, non solo politico. Una comunità, una «redazione sentimentale» la chiamava. «Questa cosa è troppo importante, il giornale deve occuparsene per forza». Diceva così e lo diceva spessissimo…..>>.
All’epoca de “il manifesto”, si occupa dell’involuzione della politica e del decadimento nei loro palazzi, cercava di certificava il manifestarsi delle trasgressioni alle leggi e regolamenti, in contrasto con i valori ed il giuramento fatto da lor signori, in difesa dei diritti umani, civili e sociali, ma Giovanna non esitava ad incalzare costoro, ovviamente, con i suoi articoli denunciava le carenze attraverso il suo pensiero critico. Insomma, Giovanna Ferrara, con il suo impegno giornalistico smascherava le criticità della società dovuto anche a “imbrogli” dei preposti. Inoltre la sua grande cultura gli consentiva di occuparsi di libri ed anche dei saggi per le collane che vanno sotto il nome: “Visioni”.
Io conoscevo Giovanna, non voglio sbagliarmi, ma ha iniziato a scrivere sui giornali diretti dal sottoscritto (il Sud_ Mezzogiorno d’Italia e l’informatore_ Autonomie locali) e, spesso con Annamaria Armenante (mamma di Giovanna – avvocato dello Stato) e suo marito Salvatore Russo (magistrato), abbia parlato di Giovanna e della sua straordinaria intelligenza e cultura che affascinava chiunque aveva la fortuna di dialogarci.
Giovanna, affetta da fibrosi polmonare, una malattia molto seria, ma che amava lottare, come fece, in occasione del Covid, con lo sciopero della fame, per ottenere la dose di vaccino e nell’occasione dichiarò: “Tanta emozione, c’è stato il senso di riacciuffare la vita” e, sempre in quell’occasione nell’intervista Tv del programma, “L’aria che tira”, sempre relativamente all’organizzazione sanitaria ed alle persone fragili, disse: “… Si era finiti in una condizione di impotenza collettiva per la mia categoria ed è necessario andare avanti. Cerchiamo di non farci più trovare impreparati, lo sguardo sulle fragilità dovrebbe diventare uno sguardo privilegiato…”.
Un anno fa quando Giovanna ci ha lasciato creando un enorme vuoto tra i colleghi, gli amici, ma soprattutto un profondo dolore della sua famiglia ad incominciare dal marito Donato, il figlio Gaetano, la mamma Annamaria Armenante e suo marito Salvatore Russo, la sorella Giorgia ed il papà Antonio. Dopo circa un anno dalla sua morte ( 4 dicembre 2023), sarà ricordata, con la presentazione, postuma, del suo libro: “l’innocenza dei dinosauri”.
Allegato 1-Giovanna-Ferrara-lintelligenza-gioiosa-della-vita-1
Allegato 2-GIOVANNA-FERRARA-_-STORIA-DELLEUROPA-1
Allegato 3-Giovanna Ferrara, non c’è più!
Allegato 4-Noi malati di fibrosi polmonare dimenticati _ il manifesto