Ad Agropoli si parlerà del volume: “L’innocenza dei dinosauri”, libro postumo di Giovanna Ferrara. In esso si parla di chi soffre e desidera cure appropriate dal sistema socio-sanitario

Venerdì 23 maggio 2025 – ore 17.00

Cineteatro Eduardo De Filippo – Agropoli (Sa)

Convegno: “Storie al femminile”

Presentazione del libro:
“L’innocenza dei dinosauri”
di Giovanna FERRARA
(Giornalista professionista)

Intervengono:

  • ROBERTO MUTALIPASSI
    Sindaco della CITTÀ di AGROPOLI
  • FRANCESCO CRISPINO
  • Assessore alla Cultura Città di Agropoli
  • SALVATORE RUSSO
  • Magistrato
  • ATTILIO ROSSI
  • Regista
  • BARBARA RICCIO de STEFANO
  • Presidente Fondazione de Stefano
  • ANGELA RICCIO
  • Giornalista ed esperta di comunicazione
    Coordina:
  • ALFONSO SARNO
  • Giornalista

Giovanna, prima di volare in cielo ha valuto farci un grande regalo: “L’innocenza dei dinosauri”.
Un libro postumo straordinario, perché descrive la realtà con gli occhi e il pensiero di chi soffre e desidera cure appropriate. Quindi, il 23 maggio ad Agropoli, in un convegno, ci sarà una riflessione collettiva, anche su ciò che la sanità rappresenta nella società italiana e come si è ridotta, oggi.
“L’innocenza Dei Dinosauri” documenta l’esistenza di una sanità diversa, da quella pensata e tracciata dalla legge 833/1978. Infatti, il libro descrive il calvario di Giovanna, tra medici, terapie, ospedali, prima di arrivare alla sostituzione dei suoi polmoni; ma questo non è bastato, visto che, poi, è comunque sopraggiunta la morte. Eppure, il suo corpo aveva “accettato” i nuovi organi.
La scomparsa di Giovanna è avvenuta, infatti, per altre patologie. Una “banale” setticemia, sopravvenuta in un periodo successivo all’intervento, se l’è portata via, strappandola ai suoi affetti familiari, agli amici ed al suo lavoro. Dei maledetti germi che hanno “invaso il sangue” di Giovanna. Normalmente tali germi, dicono gli esperti, provengono da focolai infettivi localizzati, in altre parti dell’organismo o dall’ambiente circostante. Si poteva prevenire? E’ questo il dilemma della sanità, spesso “arrangiata”.
Da tempo si parla di una vera e propria emergenza sanitaria nel nostro Paese, e della necessità di avere ospedali con ambienti accoglienti e strutturati, ma soprattutto, per particolari ammalati, con ambienti asettici. Tali ambienti sono ancora più indispensabili nei soggetti maggiormente esposti e che presentano un abbassamento delle difese immunitarie.
Mi chiedo, se tutto questo fosse accaduto in una società ove le strutture della sanità fossero state meglio organizzate, oggi potremmo parlare non di un libro postumo, ma di un libro raccontato?
Dopo gli anni passati al manifesto, come giornalista professionista, Giovanna aveva vinto un concorso ed era passata all’Agcom. Ma, nel cuore, “il manifesto” non se ne è mai andato perché non ha mai considerato questo giornale come un posto di lavoro, ma sempre come un collettivo, non solo politico.
Nel corso del dibattito è previsto anche il contributo della dottoressa Annamaria Armenante, Avvocato dello Stato, mamma di Giovanna, e del consorte, il magistrato Salvatore Russo.
In merito va ricordato che Giovanna, consapevole della gravità della malattia, nei momenti degli addii dice: « È un problema quello della morte che dobbiamo risolvere».

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