Capaccio Paestum:15 Giugno 2025, Festa Di San Vito


Anche quest’anno è stata programmata la Festa di San Vito, patrono di Capaccio Paestum, con tante iniziative, in modo da coinvolgere direttamente e concretamente la popolazione.
Don Donato Orlando, è uno di quei preti che da anni, sin dal suo insediamento, fa ciò che papa Francesco raccomandava ai sacerdoti e, cioè:  «…Questo vi chiedo: di essere pastori con “l’odore delle pecore”, pastori in mezzo al proprio gregge, e pescatori di uomini…».
Questo suo fare ha trasformato la parrocchia in una comunità di fedeli molto coinvolta e che con la sua cura pastorale ed impegno ha reso la chiesa un punto di riferimento per tutti.
La Chiesa di San Vito, ribadiamo, patrono dell’intero comune di Capaccio Paestum. La chiesa è allocata a Capaccio Scalo, in piazza Santini, da molti anni, il parroco è don Donato Orlando, una persona straordinaria e umile, molto vicino ai più deboli. Comunque è una persona straordinaria perché ti guarda dritto negli occhi e non abbassa mai la testa di fronte ai prepotenti, anche se si tratta di personaggi “tracotanti o danarosi”.
In merito don Donato, nel corso degli anni, ha seguito perfettamente, prima ancora, delle parole di  papa Francesco, in occasione dell’omelia di Giovedì Santo del 2023:
<<… Cari sacerdoti, Dio Padre rinnovi in noi lo Spirito di Santità con cui siamo stati unti, lo rinnovi nel nostro cuore in modo tale che l’unzione giunga a tutti, anche alle periferie, là dove il nostro popolo fedele più lo attende ed apprezza…».
Don Donato Orlando come don Lorenzo Milani che decise di partire dalla lettura dei giornali in classe, analizzando i temi dell’attualità e soffermandosi a lungo sui termini difficili. don Milani era convinto che solo la cultura poteva aiutare i contadini a superare la loro rassegnazione e che l’uso della parola equivaleva a ricchezza e libertà e, ovviamente progresso dell’individuo.
Richiamo l’impegno di don Milani per i ragazzi, perché don Donato, appena arrivò a Capaccio Scalo mi chiese se era possibile dedicare delle pagine del giornale “il Sud”, Mezzogiorno d’Italia,  alla chiesa da destinare ad articoli dei parrocchiani di ogni età, per rafforzare il loro rapporto umano e di solidarietà. Ormai, il giornale era diventato uno strumento straordinario. Le due pagine erano diventate un punto di comunicazione tra i parrocchiani che lo cercavano continuamente, ma purtroppo, come spesso accade, i prevaricatori, entrarono in azione, nel perfetto anonimato (ma non tanto) fecero pressione sulle autorità ecclesiastiche, affinché l’esperienza del giornale in parrocchia, che veniva distribuito gratuitamente, finisse per non creare grilli nella testa dei parrocchiani. La cosa positiva fu anche che le altre parrocchie del territorio ed in particola quella di capaccio Capoluogo chiesero di avere dello spazio. Don Alfredo più o meno disse: “ caro dottore dare dello spazio sul giornale anche a noi dei monti, significa far crescere il nostro rapporto con la  piana ed accrescere la solidarietà e amicizia tra tutti i capaccesi, ovviamente questo vale per tutte le parrocchie”.
Don Donato, aveva intuito qualcosa che qualcuno remava contro e per questo in un articolo pubblicato si richiamava, proprio Don Milani che ha insegnato a combattere, perché non si può combattere la povertà materiale né si può costruire una collettività più giusta per tutti, senza una formazione delle coscienze, senza un’educazione alla ricerca. non a caso tutto questo è stato ricordato anche da papa Francesco quando si recò a Barbiana sulla tomba di Don Milani.
Insomma esiste un solo bene: la conoscenza ed un solo male: l’ignoranza, in merito Platone diceva: “L’ignoranza è la radice e lo stelo di tutto il male“.
Ovviamente in queste persone si annida la disponibilità a compiere azioni illecite o immorali se ciò arreca un vantaggio di qualsiasi altro genere, ma il fatto più grave è che costoro sono portati a fare del male per niente, Kant parla del male “radicale” come “impurità” della nostra coscienza morale e come “un’inclinazione naturale, innata, dell’essere umano”. Per fortuna la natura del bene è più potente dell’istinto del male, per il fatto che il bene esiste, mentre il male non esiste se non soltanto quando viene commesso da un farabutto per compiacersene e, quindi, restando indifferente alle conseguenze ch’esso provoca.
Pensando a questi bastian contrari, penso che la distribuzione di una popolazione su circa 11 mila ettari, con 14/15 contrate è stata pensata per farsi che la mano destra non sappia cosa fa la mano sinistra, oppure è stata fatta una cattiva politica. Una celebra frase di  Andreotti: << A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina>>.
IL PROGRAMMA
della Festa di San Vito 2025, prevede:
Venerdì 14 giugno 2025
Ore 18.00 IN CHIESA S.ROSARIO – NOVENA – S. MESSA
Sabato 14 giugno giugno 2025
Ore 18.00 IN CHIESA S.ROSARIO – NOVENA – S. MESSA
Ore 21.30 CONCERTO ANGELO LOIA
                     “CILENTO E MUSICA” PROGETTO OIZIA
DOMENICA 15 giugno 2025
Ore 18.00 IN CHIESA S.ROSARIO – NOVENA – S. MESSA
Ore 21.30 CONCERTO BANDA DI ANGELO LOIA
“CILENTO E MUSICA” PROGETTO OIZIA
FESTA DEL SANTO PATRONO
ORE 8.00  – SANTA MESSA
ORE 8.45 – ARRIVO GRAN CONCERTO BANDISTICO
DI “FRANCAVILLA FONTANA”
 GIORO PER IL PAESE
Ore 11.00 SANTA MESSA
ORE 18.30 – SANTA MESSA IN PIAZZA SANTINI
ORE 19.30 – PROCESSIONE
ORE 21.30 – CONCERTO SINFONICO
ORE 24,00 – FUOCHI PIROTECNICI
Ritornando a Don Donato Orlando, va detto che nel corso degli anni, ha mantenuto vivo il dono che il Signore gli ha fatto chiamandolo a plasmare Lui nel sacerdozio. A Capaccio Paestum, Don Donato è stato ed è un sacerdote audace seminatore di speranza e pace, apostolo gioioso, generoso nel servizio dei più piccoli, in particolare dei giovani e delle famiglie. Insomma, Don Donato, per tutti, ha sempre una parola di conforto e speranza.
In breve è davvero un buon prete che ama la sua gente, in modo amorevole e, sempre in modo collaborativo.
Ritornando a Papa Francesco: << Un sacerdote non è un rigido “professionista della pastorale”, ma un uomo sempre vicino al “popolo”, di cui è padre e fratello, e soprattutto un “apostolo di gioia” del Vangelo >>.
Don Donato Orlando, nonostante opera in una cittadina, può essere definito un “prete di campagna”, umile, ispirato alla pastorale ed allo spirito del Vangelo che non esita a sporcarsi le mani ed aiutare i più deboli ed apostrofare i prepotenti. Tant’è che il suo operato è stato sempre apprezzato dai Vescovi che si sono succeduti.
Don Donato è molto apprezzato  anche da S.E. Mons. Vincenzo Calvosa, originale di Laino Borgo (Cosenza), nominato Vescovo di Vallo della Lucania nell’aprile 2023.E, poi, i giovani per Don Donato sono dei veri punti di riferimento perché rappresentano il futuro per ogni comunità, non a caso la sua battaglia per la struttura dell’ex asilo, per farlo diventare, poi, un oratorio per le pastorali, come la catechesi dei bambini e dei ragazzi, con incontri di vari tipi per la comunità dei fedeli, il teatro, la musica, ecc. Non a caso proprio da questo rapporto con i giovani, Don Donato ha contribuito a dare un parroco di origine capaccese Don Mimmo De Vita, adesso titolare della parrocchia di Capaccio Capoluogo, che nonostante laureato in Giurisprudenza si è dedicato al sacerdozio.
Come pure non va trascurato l’entusiasmo di collaborare con Don Donato del giovane sacerdote Don Giovanni Cairone, adesso parroco di più comuni Cilentani.
Un altro grande successo di Don Donato è stata l’acquisizione alla chiesa di San Vito, la canonica e il campanile, sono diventati di proprietà della Chiesa; oltre alla donazione acquisita c’è l’accordo che prevede l’utilizzo da parte della chiesa della collinetta e dei terreni adiacenti, con diritto di utilizzo per 99 anni. Non a caso è stato previsto un ampliamento, grazie alla variante al PRG, proprio per questo è stato realizzato un progetto di ristrutturazione della casa parrocchiale, della chiesa e della canonica, in modo da avere più sale per gli incontri parrocchiali, ma soprattutto un rafforzamento della catechesi.
Anche questo non sta bene a qualcuno, per cui ricorsi e contro ricorsi, da quanto mi risulta, per fortuna, il neo Sindaco, avv. Gaetano Paolino, ha assicurato i fedeli e don Donato che non c’è motivo per la quale i lavori non devono essere fatti e, quindi, vede positivamente la realizzazione dell’opera.
Speriamo bene!
La speranza è che le cassandre di turno non vengono ascoltate dalle autorità competenti e, quindi non rallenti l’inizio del progetto. L’aspettativa dei cittadini, quindi, è che non vengono credute, così come accadde alla mitica profetessa, figlia del re Priamo, che non fu mai creduta da nessuno.

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