PISCIOTTA INCOMPIUTA

Soldi spesi senza utilità per i cittadini. Se un giorno l’arteria dovesse essere portata a termine, risulterà fuori tempo.  In diciannove anni le continue frane, a testimonianza del dissesto idrogeologico che investe l’area tra Ascea e Pisciotta, evidentemente non sono servite da monito per rendere percorribili i quattro chilometri di manto asfaltato da realizzare. Così la eventuale conclusione dei lavori non supporterà le originarie motivazioni alla base degli atti per la nuova strada tra i due centri cilentani che, dopo quasi tre decenni, è  divenuta in parte inutile. Perchè da oltre due anni il traffico veicolare in questo tratto della costa cilentana, interessato da maggio a settembre da notevoli flussi turistici, è assicurato dalla nuova direttrice lungo la statale 18 nel tratto tra Futani e Centola. Una doppia beffa. Benchè la Ascea – Pisciotta resterà comunque, e finalmente, una  arteria sicura per i residenti. Eppure iniziarono nel lontano 1990 i lavori per la realizzazione della variante,  tra i chilometri 15 e 18+500, lungo la  ex strada statale 447 e programmati per il superamento del tratto dell’arteria  dissestato a causa di uno smottamento di terreno verificatosi nel 1987. A ben dodici milioni e mezzo di euro ammonta la spesa prevista per la realizzazione dell’opera  oggetto dell’appalto dell’Anas aggiudicato all’azienda Cilento scrl costituita dalle imprese Icop, Raiola e Icomez.  Il tratto tra Ascea e Pisciotta,  ciclicamente veniva investito da frane e ciò rese necessario costruire una variante. Facilitando l’iter burocratico, permettendo che le associazioni degli ambientalisti non frapponessero alcun ostacolo e garantendo anticipata gloria ai politici che si resero promotori  in sede istituzionale delle istanze dei cittadini. Venne definita un’opera urgente,  ma che non è mai stata portata a termine. Mentre i mezzi a motore continuano a viaggiare su un tratto rischioso.

I primi atti per la nuova strada risalgono al 1989, nel 1990 vengono aggiudicati i lavori alla Raiola-Icop-Icomez che prevedeva  di portarli a termine entro 630 giorni. Innalzati i primi piloni, si fermarono i lavori perchè mancava  il progetto esecutivo per la prevista galleria. Nel 1999 venne rescisso il contratto e nel 2001 la ex strada statale 447 scivola sotto la giurisdizione della Provincia di Salerno e si deve ripartire da capo: dall’Anas non arrivano gli studi preliminari e l’allora Ministro, Pietro  Lunardi, dichiarò che la competenza era degli Enti Locali. Alla fine del 2003, Francesco Alfieri, quale assessore provinciale ai Lavori Pubblici, riesce ad ottenere dodici milioni e mezzo  di euro dalla Regione Campania e tutto si rimette in moto. Nei primi giorni del Novembre 2005 il via libera al progetto preliminare. Così venne assicurato che entro un paio di anni, facendo a meno della prevista galleria di 360 metri, grazie ad un percorso alternativo, la statale Ascea-Pisciotta sarebbe stata  terminata. Ad oggi solo qualche pilone fa brutta mostra tra ulivi secolari ed il vecchio percorso della ex statale 447. Restano su carta il progetto  con sei viadotti, di cui uno da 260 metri, con pile alte oltre 40 metri,  e le numerose opere di stabilizzazione di pendii. Con i turisti a chiedersi cosa sarà mai tutto quel cemento.

 Maria Esposito

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