Parte una riflessione
sulla proposta di Autoriforma BCC
fatta dai direttori:
Michele ALBANESE – Direttore Gen. BCC Monte Pruno (SA)
ed Antonio MARINO – Direttore Gen. BCC Aquara (SA).
La questione delle Banche Popolari ed il Decreto Governativo in questi giorni ha tenuto molto banco ( Vedi Allegato 2_Banche Popolari_ Rassegna stampa), ma si sta discutendo anche del possibile cambiamento delle Banche di Credito Cooperativo.
In merito molti nostri lettori ci hanno sollecitato di aprire un confronto facendo dei riferimenti specifici a livello territoriale per questo riteniamo giusto avviare una riflessione partendo dall’analisi (vedi allegato 1_ Autoriforma BCC- proposta Albanese – Marino) fatta dai due dirigenti di banca e cioè proprio da Michele ALBANESE – Direttore Gen. BCC Monte Pruno (SA) ed Antonio MARINO – Direttore Gen. BCC Aquara (SA).
Ovviamente autoriforma deve anche significare di entrare meglio sui problemi legati ai comportamenti di taluni amministratori, nel corso del loro mandato, che nonostante l’intervento “punitivo” della Banca d’Italia non solo si candidano regolarmente ad amministrare ancora nella BCC di cui sono stati protagonisti in negativo, ma proprio giocando sulle esigenze dei soci più “deboli e bisognosi” danno vita ad una vera e propria “egemonia ed all’accaparramento elettorale” tale da essere, poi, in “prima fila” per i loro interessi individuali e personali determinando, così, anche tante sofferenze a discapito dell’Istituto bancario stesso.
Quindi l’autoriforma non può prescindere e non tener conto di queste cose per poi spazzare via, in modo definitivo, questi personaggi che non solo non sono candidabili, ma si dovrebbe osare di più, e cioè così come avviene col cesto delle mele che si elimina quella marcia, non si dovrebbe escludere la possibilità anche della decadenza da socio, quando un amministratore è multato per fatti amministrativi di cui ne era perfettamente consapevole.
allegato 1_ Autoriforma BCC- proposta Albanese – Marino