La burocrazia è davvero un “mostro” imbattibile?

Franca Grosso:

“Nelle fauci della burocrazia”,

un libro utile per capire!

La rivista “l’informatore” online già ha ospitato articoli della dottoressa Franca GROSSO e della dottoressa Donatella de ROBERTO di presentazione di lavori di Gerardantonio COPPOLA.
(http://www.linformatore.info/?m=201402/ –  http://www.linformatore.info/?p=716
http://www.linformatore.info/wp-content/uploads/2014/02/Allegato-3-_-Dott.ssa-Franca-Grosso.pdf
Qui di seguito pubblichiamo una recensione della dottoressa  Franca GROSSO all’ultimo lavoro dello scrittore Gerardantonio COPPOLA:
“Nelle fauci della burocrazia”.

La dottoressa Grosso, scrive:
<< Seguiamo da tempo, insieme agli amici della Rivista Informa, gli scritti – saggi di Gerardantonio Coppola.
Del suo penultimo libro “Sanità senz’anima” ne abbiamo dato conto l’anno scorso, in occasione della giornata di studio che si tenne a marzo, presso l’Ordine dei Medici di Salerno.
Quest’ultimo libro è una ideale continuazione dei temi trattati nel precedente, sebbene in una modalità ancor più dialogante con il lettore.
Il tono appare anche più introspettivo ed anzi è proprio narrativo, dato che la seconda parte ci conduce in un racconto, la narrazione di un episodio accaduto all’autore, che racchiude in sé quelle riflessioni che sono il tessuto, la trama di tutte le tematiche su cui Coppola va interrogandosi da tempo, e ce ne rende partecipi.
Gliene siamo grati, perché in quelle riflessioni, in quei racconti, ognuno di noi ci si potrà identificare ed anche emozionare, sì …
Quando il ragionamento sul tema della salute e sulle organizzazioni che se ne occupano, non è fredda analisi, ma coopta nella sua ricerca valori etici, quali: accoglienza, fiducia, indipendenza di pensiero, senso di comunità e di giustizia, riconoscimento, partecipazione e diritto, compie un salto che porta il lettore ad una dimensione altra ed alta.
Ancora una volta, Coppola ci vuole aprire gli occhi, dopo anni di quel buio in cui ci ha profondato l’economicismo misero (talvolta veramente di accatto) e la burocrazia, quest’ultima lungi dall’essere la forma che ci ha descritto Weber.
Economicismo e burocrazia, quindi, diventati nelle mani sbagliate una formidabile arma contundente contro i più deboli e, però, assurti a miti granitici, benchè falsi e ciechi. E, infatti, non è casuale l’immagine scelta per la copertina, i ciechi di Bruegel, che, errando senza guida etica, ci precipitano nel fosso di una terra insana.
Partendo dalla descrizione di questo gigante cieco dai piedi d’argilla, Coppola leva un lucida e dura denuncia, per poi elevarsi alla ricerca di una dimensione dove l’umano possa trovare finalmente la sua cittadinanza, inoltrandosi in una dimensione che non è errato definire filosofica. Ma non filosofia spiccia o astratta, bensì quella pratica filosofica ispiratrice di etica e buone pratiche. Quest’assenza colpevole in questi lunghi anni bui ha generato, ci suggerisce Coppola, mostri: nella medicina i pazienti sono diventati solo corpi – macchine con pezzi da riparare, e gli operatori dell’organizzazione degradati al ruolo di automi che su quei corpi – macchine agiscono sempre più tra difficoltà e diffidenze, tormentati anche’essi, non meno dei pazienti.
Gli uni e gli altri, privati di quell’anima vitale che necessita e chiede, con un urlo muto (viene in mente il famoso quadro di Munch), cura ed attenzione…
Coppola dà voce al quell’urlo e ci racconta anche di eroi armati di flebili luci che cercano di rischiarare questo buio.
Gli siamo grati per aver accolto in questo libro quelle piccole luci, affinché possano diventare un faro che rischiari il cammino, almeno di quelli in cerca di una via di uscita dalla notte >>.

Burocrazia, realtà e territorio:

l’ultimo lavoro di Coppola,

Nelle fauci della burocrazia”,

un servizio alla collettività.

Per la verità, della “burocrazia reale” ci siamo già occupati nei giorni scorsi e dalla ricerca è emerso che, in Italia, siamo davvero messi male.
vedi link
Poste Italiane: stavamo meglio quando stavamo peggio, soprattutto al Sud!
Da ieri, i Cittadini di Capaccio Scalo ( in particolari quelli di Via Salvo D’Acquisto…
http://www.giornaleilsud.com/?p=2704
Come cambiano i tempi! Adesso, la Regione Campania non si fa “Schiaffeggiata” dal Consorzio di Bonifica di Paestum, ma reagisce con una commissione d’inchiesta
Relativamente alle elezioni al Consorzio di Bonifica di Paestum il nostro sarà…
http://www.giornaleilsud.com/?p=2717
Quale turismo? Paestum, Velia, Palinuro, ecc. con una viabilità che nemmeno ” lu Ciucciu” può percorrere
LA BUROCRAZIA, UN MURO DI GOMMA! L’Anas, per la Statale 18 (Salerno – Cilento),…
http://www.giornaleilsud.com/?p=2655

A fronte della stragrande maggioranza delle persone oneste  che lavora  e fa il proprio dovere, c’è un gruppo che è un vero e proprio TUMORE che dà vita a tante METASTASI, mettendo in pericolo l’intero sistema organizzativo della Pubblica Amministrazione.
Di fronte a tutto questo, la domanda: che fare?
I rimedi individuati dalla politica e dai governanti sono idonei a fermare il tutto?
Alla luce dei fatti, no!
Occorrerebbe, anzitutto, dare vita ad una norma molto semplice. Quando uno viene “beccato” a farsi timbrare il cartellino, senza averne denunciato l’eventuale smarrimento –nella stessa giornata – automaticamente è fuori dalla struttura pubblica per sempre, al di là dei risvolti penali.
Così anche per chi viene filmato che fa la spesa, va a passeggio, o dal barbiere,  mentre doveva essere al lavoro.
Il suo rapporto di lavoro con la PA finisce  per sempre.
Il “superiore diretto”, che non si è accorto  che quella persona non era al suo posto di lavoro, per un certo lasso di tempo, va degradato e privato dei ruoli apicali e di coordinamento.
Basterebbe applicare queste semplicissime regole e molte cose cambierebbero.
Ovviamente, per chi prende tangenti, una volta identificato e ripreso attraversi filmati, il suo rapporto con la Pubblica Amministrazione finisce lì, spiegando all’opinione pubblica il perché del provvedimento.
In questo modo, non solo gli interessati, ma anche le loro famiglie, quando vedono che entrano troppi soldi, rispetto allo stipendio, si allarmeranno,traendone le conseguenze.
Legare il tutto al risultato del processo penale è sbagliato sul nascere, vista  la capacità degli avvocati di portare il tutto  alla prescrizione. E poi i soldi, così come dice un vecchio proverbio calabrese, “  fannu veniri la vista alli cecati” ( I soldi fanno venire la vista ai ciechi).
OVVIAMENTE!
Per motivi personali, familiari o sociali, così come avviene nel privato, si può tranquillamente prendere un  permesso, uscire o arrivare in ritardo.
La cosa importante è  che la mano destra deve sapere cosa fa la sinistra.
Il sotterfugio dei colleghi che timbrano il cartellino fraudolentemente, mentre si è altrove,  non regge più.
Oggi con una  maggiore meccanizzazione, un lavoratore può produrre di più e, quindi, rendersi utilissimo alla collettività.
Questo significa anche pagarlo meglio, dal momento che ad una maggiore produttività corrisponde una  minore spesa.
Tutto questo significa anche che il personale della Pubblica Amministrazione  può essere pagato meglio.

Allegato 1_ Articolo Grosso_p+_notaAllegato 2_ Nelle_fauci_abstract_con_COPERTINA-1
Allegato 3 _ rriporto _ convegni e riferimenti editoriali
Allegato 4_ Presentazione _nov._2015_def-1Allegato 5 _ Grosso_Franca _curriculum

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