Oggi, è sotto gli occhi di tutti che esiste un’emergenza,
per la verità, a livello mondiale, della definizione di vera
“società civile”
legata alla solidarietà.
Tutto questo scaturisce non solo da un egoismo dei pochi rispetto ai tanti, ma anche dal processo della modernità che descrive, anzi sarebbe più corretto dire: riempie, popola, la sfera dello spazio pubblico che viene a formarsi con il recedere progressivo della sfera totalitaria del “potere economico” che occupa, quasi, l’intero spazio sociale restante e, va ben oltre la sfera delle esigenze sociali e materiali di circa 10% dei cittadini, rispetto alla stragrande maggioranza che subisce la povertà.Da tutto questo abbiamo nel mondo, ma soprattutto nelle società pseudo industriali o industriali, come l’Italia, il problema della disoccupazione – in continuo aumento – che rappresenta uno dei crucci principali dei governi che, nel corso di questi anni, si sono succeduti in tali Paesi.
In tutto ciò emerge anche che i governi delle cosiddette società civili, fino adesso, non sono stati capaci di individuarvi strategie positive, nemmeno per dar vita a relazioni sociali che potevano creare quella crescita civile ed economici, che sarebbe stata utili ad “animare” lo sviluppo, soprattutto occupazione, al fine di ridurre i molteplici conflitti tra cittadini, gruppi e classi con finalità di vivere in sintonia con le regole della civiltà solidale, purtroppo, ancora oggi, il tutto continua in un meccanismo per nulla armoniche.A proposito della “ società civile ” Norberto Bobbio la definiva così:
“.. la società civile si muove più rapidamente dello Stato, che lo Stato non è in grado di cogliere tutti i fermenti che provengono dalla società civile, che nella società civile si forma continuamente un processo di delegittimazione che lo Stato non sempre è in grado di arrestare ”.A riprova, di quanto sopra, c’è la legge della conservazione della materia, ma anche delle azioni e delle idee: “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” (Antoine-Laurent de Lavoisier) – nel corso di questi anni c’è stato qualcuno che ha costruito utilizzando facebook, una rete di contatti cosiddetta di “Quelli che si scambiano il lavoro” (vedi_Allegati_ interviste ing. Margherita Lanna).
Partendo da questa idea l’ingegnere Margherita Lanna, casertana, ha realizzato un “gruppo” proprio su facebook, che, oggi, conta migliaia di contatti.La professoressa Lanna, per anni ha insegnato all’Università Federico II di Napoli e di fronte a lei sono passati migliaia di studenti, molti dei quali si sono rivolti alla professoressa per cercare lavoro e proprio da queste esigenze è partita l’idea del gruppo in rete per lo scambio del lavoro.In merito l’ing. Lanna ha detto: “Per dar loro una mano ho cominciato a selezionare offerte di lavoro e a pubblicarle sul mio profilo facebook. In poco tempo si sono aggiunti amici e nuove richieste. Così ho ampliato la mia ricerca e selezione a tutti i tipi di occupazione. La gestione del gruppo, ovviamente, è totalmente gratuita”.
Man mano che il gruppo cresceva le esigenze organizzative aumentavano per cui l’ing. Lanna per cui era difficile continuare da sola ed ecco si è avvalso della disponibilità e dell’aiuto della giornalista trevisana Stefania Guiotto e di Mario Giardini, ingegnere romano.Margherita Lanna, evidenzia altresì: “Si tratta di un’attività di volontariato. Del resto il gruppo si basa sul concetto nobile del baratto. Qua è vietato parlare di soldi”. La cosa straordinaria è che in pochi giorni al gruppo si scrissero oltre 4.500 persone. Questa cifra è un indicatore dello stato di bisogno. Un paradosso? L’idea sembra avere successo soprattutto tra i professionisti”.Secondo gli ultimi dati Istat il tasso di occupazione è pari al 55,8% mentre quello di disoccupazione, a giugno, è cresciuto dello 0,2% rispetto al mese precedente arrivando al 12,7%.
In dodici mesi il numero di disoccupati è aumentato del 2,7% (più 85 mila).Sottolinea ancora l’ing. Lanna: “ Tutto questo, significa soprattutto che in questi anni, complice il social network, ho raccolto moltissimi sfoghi di persone in difficoltà per aver perso il lavoro con i conseguenti disagi economici e di frustrazione che ne derivano. Il problema non è solo di natura economica, ma è molto più profondo. Il lavoro è dignità e identità sociale. Così ho pensato: se i soldi non ci sono, proviamo a farne a meno. Così è nato il gruppo. L’aspettativa? Ridare una speranza alle persone che la hanno persa per un momento di difficoltà di poter avere ciò di cui hanno bisogno ‘pagandolo’ con le proprie competenze”.
A tal proposito la professore Margherita Lanna evidenzia: “Ovviamente, le esigenze di lavorare ha fatto che il gruppo non si limitasse al territorio casertano, ma superasse anche i confini nazionali. Per esempio se parte un annuncio di un’arredatrice austriaca, cosa succede? L’annuncio, automaticamente, si allarga all’intero gruppo per cui chi è interessato entra in gioco rapidamente. In particolare vorrei che questo baratto diventasse una buona prassi. Dare una mano agli altri è un’attività estremamente soddisfacente e sviluppa endorfine. Del resto… nessuno si salva da solo”.Dalla chiacchierata con l’ing. Lanna emerge altresì che, nonostante il tutto avviene attraverso uno “scambio di lavoro”, senza soldi, l’organizzazione è simile ad un’attività aziendale. In effetti l’organizzazione consiste nella guida della gestione del “gruppo” simile ad aziendale, attraverso la definizione delle strategie proprie aziendali con la definizione degli obiettivi ed all’insieme delle “azioni gestionali” volte al loro perseguimento, quali l’assunzione delle decisioni sull’impiego delle risorse disponibili e, in particolare, delle risorse umane.
L’ing. Margherita Lanna ha dato vita, quindi, ad un’organizzazione che comporta non solo il coordinamento, ma anche la guida del “gruppo” stesso attraverso l’auto-governo delle persone aderenti che rappresentano la risorsa a disposizione della “azienda” o della parte di “azienda”, dando luogo ad unità organizzativa, sotto la responsabilità del “coordinamento” stesso, ma anche e soprattutto all’assunzione di decisioni, di pianificazione e di gestione per garantire l’ottenimento di risultati in linea con gli “scopi” ed in grado di soddisfare i soggetti (persone od organizzazione) portatori di interessi nei confronti del “gruppo” cioè le “parti interessate”, ovvero quelli che in lingua inglese sono gli stakeholder. Insomma quello che ha realizzato l’ing. Lanna è soprattutto un “filo conduttore” formato da migliaia di persone diffuse in tutto il Paese, ed oltre.L’intento della professoressa Lanna è quello di concretizzare e radicata anche a livello popolare un “gruppo”, che promuove partecipazione, solidarietà ed emancipazione culturale. Insomma dar vita ad una rete di spazi aperti, liberi e laici in cui donne e uomini di ogni età ed estrazione sociale si incontrano, condividendo relazioni umane e interessi collettivi.
Per Margherita Lanna le iniziative di lavoro e l’azienda è sempre in funzione delle opportunità fornite dall’ambiente esterno, e tenendo conto dei vincoli operativi una qualsiasi azienda deve definire le proprie priorità e i propri obiettivi. Ovviamente tutto questo vale anche per il “gruppo” realizzato attraverso facebook relativamente a “Quelli che si scambiano il lavoro”.
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