La brutta esperienza di una nonnina di circa 93 anni!
Un modo come un altro per riflettere a voce alta, con chi può fare qualcosa, per diminuire la sofferenza degli ammalati.
Il contenuto della lettera ( vedi Allegato 1_ Lettera al Presidente De Luca.p) indirizzata dal nostro direttore, dott. Nicola Nigro, al Presidente della Regione, dott. Vincenzo De Luca, al direttore Generale dell’Asl Salerno, dott. Antonio Giordano, ed al Sindaco di Eboli, dott. Massimo Cariello, relativamente ad una brutta storia vissuta dallo stesso, in occasione del ricovero della madre, presso l’Ospedale di Eboli, vuole attirare l’attenzione dell’apparato istituzionale su vicende quotidiane che si vivono nella più totale indifferenza a meno che non ci scappi il morto.
Il fatto che quasi quotidianamente si leggono sui giornali casi di mala sanità con conseguenze mortali, quindi, trascurando casi, comunque gravi, come questi in oggetto che sono quasi sempre l’anticamera di fatti, poi, drammatici.
Ovviamente non va trascurata la buona sanità ( quando c’è stata l’occasione l’abbiamo evidenziata): medici e paramedici attenti, coscienti e scrupolosi che fanno oltre al proprio dovere anzi ci mettono anche l’anima.
A loro va il nostro plauso ed il ringraziamento anche nome dei beneficiari, ma questo gradiremmo che fosse la normalità.
Invece per i medici e paramedici ( e perché no anche management) che sono “incazzati” con il “sistema?”, forse anche per delle buone ragioni, diciamo che devono “rompere il muso a chi comanda” – spesso causa del disordine legate alle loro incapacità – perché i malati non hanno nessuna colpa se non di essere vittima di un malanno che l’infausto destino li hanno resi infelici e sofferenti.
E’ stato denunciato il tutto per evitare che tutta la vicenda finisse nel totale silenzio ed insensibilità di chi può e dovrebbe intervenire per migliorare il servizio, ma che per salvare la “poltroncina” di qualche addetto ai lavori ignora l’iniziativa, in modo che il tutto finisca nel dimenticatoio, visto che se sono occupato poco anche i mass media, salvo le dovute eccezioni a cui vanno i nostri ringraziamenti.
Il nostro vuole essere un modo come un altro per sottolineare il ruolo della stampa, in difesa del più debole: il cittadino-paziente.