Capaccio Paestum: una cittadina ricca di risorse: Beni Culturali, Ambientali, ecc., ma con scarsa capacità progettuale da parte degli amministratori, nel corso degli anni.

E’ stata inviata una lettera aperta al sindaco di Capaccio Paestum, avv. Franco Alfieri, dal nostro direttore dott. Nicola Nigro, con l’introduzione del presidente dell’Associazione “il Sud”, prof. Fernando Iuliano, in essa si mettono a fuoco vari problemi toccati dal nostro giornale, nel corso degli anni, ma che non hanno mai trovato un riscontro, positivo o negativo, da parte dei sindaci o amministratori, essi hanno fatto sempre finta di niente.
Oggi molti di “lor signori…” criticano o esprimo rimpianti sulle cose che si potevano fare e non sono state fatte, insomma fanno come i coccodrilli..
Il fatto più grave è che la stragrande maggioranza degli operatori economici, turisti, artigianali, commerciali, ecc., hanno subito in silenzio, forse, per evitare di essere messi alla gogna da chi aveva le “leve del potere”, per cui è successo anche che un “povero cristo” per un piccolo fienile o una finestrella si è fatta una causa, magari anche penale, mentre chi ha costruito una palazzina o ha edificato a pochi metri dal mare non gli è successo niente, non a caso le richieste di condoni negli anni passati, hanno raggiunto vette elevate,  si parla di 4000/5000 pratiche.
Con la nuova amministrazione si è messo in moto un nuovo meccanismo di come affrontare i problemi o le cose irrisolte in tanti anni, per questo non ci resta che aspettare gli sviluppi.
Saranno efficaci i nuovi approcci e progetti messi in cantiere?
L’Amministrazione Alfieri saprà arginare coloro che, per natura, mettono i “bastoni tra le ruote” quando le cose vanno contro gli interessi dei “soliti…”?
Il TEMPO, sicuramente darà una risposta e speriamo che i tempi siano brevi e che nell’immediato futuro si intraveda già qualcosa.
La redazione
Il perchè di una lettera di Fernando Iuliano
Capaccio Paestum: Perché una “lettera aperta al Sindaco Franco Alfieri”, da parte del nostro Direttore Nigro           

Nel corso degli anni, le nostre iniziative hanno sempre cercato di coinvolgere, per  quanto possibile, i cittadini, i giovani, ma soprattutto gli Amministratori locali di Capaccio Paestum e dell’hinterland. L’obiettivo era far sì che Paestum diventasse il riferimento reale e concreto, non solo di tutta la Piana, ma dell’intero territorio che si affaccia sul Sele, compreso il Parco Nazionale del Cilento, Vallo Diano ed Alburni.
Nonostante che il nostro caro Direttore, dott. Nicola Nigro, si sia speso oltre ogni dire, sollecitando progetti ed iniziative, non abbiamo avuto, finora, molto riscontro, per la carenza di sensibilità degli Amministratori interessati.
Tutto il Mezzogiorno accusa ritardi e carenze di infrastrutture, e per le nostre zone non poteva essere diversamente. La quasi la totalità dei Comuni dell’entroterra sono ormai impoveriti e spopolati, a partire da quelli dell’alto Cilento.
L’incuria e lo stato apatico di chi poteva e non ha fatto, in questi anni, hanno comportato che i giovani soprattutto hanno abbandonato la loro terra, per cercare fortuna altrove. Eppure, si poteva fare tanto, ad incominciare dalla viabilità.
Un esempio pratico. Per raggiungere il paese del nostro Direttore, Piaggine, ad una distanza di circa 40 km, occorrono da un’ora un quarto ad un’ora e mezza, partendo da Paestum. Un abitante di questi splendidi territori montani che, per avventura, trovasse lavoro nella Piana, per prima cosa penserebbe a trasferirsi; mentre, se la strada lo permettesse, in 20/30 minuti potrebbe raggiungere il posto di lavoro, senza abbandonare il proprio Comune. In tutti questi anni, di possibilità di realizzare una strada decente o, quantomeno, di rendere migliore quella attuale ce ne sono state tante; non ultima, un’idea di strada, con tanto di bozza di progetto, è stata da noi inviata (con Pec)  a tutti i Sindaci della Valle del Calore. Risposta o riscontro sull’idea: zero.
La piaga più grossa sono i giovani che, per colpevole, atavica insipienza di quanti hanno avuto incarichi di responsabilità ai vari livelli, si ritrovano senza prospettive e senza nessuna possibilità di lavoro nei loro territori e, quindi, costretti ad emigrare. Eppure, le risorse locali ed ambientali non mancano, per pensare ad itinerari anche turistici, ma, come dicevo prima, se anche la viabilità è disastrosa, come si può pensare ad iniziative turistico-culturali e commerciali?
La cosa più deprimente è l’immobilismo. Ecco che si è voluto, con la lettera aperta al nuovo sindaco Franco Alfieri di Capaccio Paestum, apprezzare pubblicamente il dinamismo e la capacità di aver dato una  prospettiva alla speranza.
Forse è presto per tanta fiducia, ma a chi lavora spetta premio. Alle cassandre che pensano di fare la politica, attraverso i social, parlando solo male del presente, diciamo che, per una volta, abbiano la pazienza di attendere gli esiti di un approccio nuovo che sembra faccia giustizia di quel cronico immobilismo che ci ha portato alla presente situazione.

Per giudicare c’è tempo.
                                                          Fernando Iuliano*

*Docente e Presidente dell’Associazione “il Sud”

Lettera di Nicola Nigro

Al Sindaco di Capaccio Paestum –   Avv. Franco Alfieri – Sede

Un doveroso contributo, perché dopo 100 giorni, si intravede l’idea di una nuova progettazione, guardando avanti. Insomma è cambiato l’approccio.

FINALMENTE!

FINALMENTE, si intravede un’idea di progettazione, pensando alla Cassa Depositi e Prestiti per infrastrutture davvero utili, come la realizzazione di un Cinema-Teatro, un Centro fieristico nel tabacchificio, un Ufficio di progettazione e sviluppo del territorio. Si fanno debiti per cose fattibili e concrete, anche produttive. Non ci sono “PALLE” inutilizzabili che tengano.
FINALMENTE, le cose si fanno in tempi reali, come il ripristino della piscina (nei 100 giorni), dopo essere rimasta bloccata per tanto tempo, per lavori di rifacimento della copertura e per questo dichiarata inagibile.
FINALMENTE, si parla di riorganizzare e ristrutturare l’AZIENDA SPECIALE PAISTOM, con artigiani, operatori e professionisti qualificati, con corsi di formazione per avere servizi di eccellenza a costi ragionevolmente bassi. In questi anni, abbiamo assistito persino alla mancanza di cose semplicissime, come le “strisce pedonali”, ed al “balletto dei cubetti”, in via Italia, con grave pericolo per i cittadini.
FINALMENTE, si parla di recupero ed acquisizione di servizi primari, come l’illuminazione e la nettezza urbana, dopo aver “svenduto” a società private il patrimonio degli automezzi, con servizi davvero discutibili.
FINALMENTE, si parla del recupero di tributi non versati (si parla di circa 46 milioni), soprattutto della nettezza urbana. Il circuito vizioso è stato determinato soprattutto da pochi “eletti” che vengono molto da lontano e che hanno occupato, quasi militarmente, parte del territorio, in particolare il demanio. Tutto questo ha annullato l’organizzazione strutturale degli Enti territoriali, paralizzandone lo sviluppo e la crescita del TERRITORIO al servizio del cittadino. Con la parvenza di una indipendenza fittizia, ma non tanto, visto che ci sono stati amministratori nell’uno e nell’altro Ente, con situazioni molto, ma molto discutibili. Vedi la tassa delle acque reflue che i cittadini già pagano al Comune, ma che il Consorzio pretende per sé, adducendo che si tratta di “bonifica”, nonostante siamo a Capaccio Scalo, il centro più popoloso del Comune. La Regione, con una nota, ha evidenziato che c’è stato un errore a monte, da parte del Comune, non c’è stata l’opzione. Perché? L’errore potrebbe essere riconducibile a doppi ruoli?
FINALMENTE, si parla di interventi di prevenzione del territorio dalle inondazioni, con un impegno fattibile, chiamando alle proprie responsabilità Stato ed Enti superiori (Regione), per il recupero di fondi, per meglio accrescere la vivibilità dei cittadini, a partire dalla modernizzare dell’illuminazione urbana, dal recupero ambientale, come i lavori per il consolidamento degli argini del fiume Sele, per evitare le periodiche inondazioni (si parla di 20 milioni dalla Regione).
Insomma, per coloro che hanno rinunciato a farsi coinvolgere, si apre una buona prospettiva; la loro rinuncia è molto legata allo spiccato attivismo dei mediocri di cui, spesso, si sono circondati, nel corso degli anni, gli Amministratori pro tempore. Quindi, come nell’antica Grecia Pericle recuperò alla politica attiva quelli che l’avevano abbonata per non soggiacere alla troppa mediocrità, così si potrebbe aprire una nuova stagione anche a Capaccio Paestum. Idee, capacità, esperienza positiva e cultura non si vanno a comprare al mercato, ma si conquistano con lo studio, la professionalità, l’impegno e la fatica.

QUINDI,

Caro Sindaco,
mi permetto di inviarti questa lettera aperta, con qualche riflessione, sperando di averti fatto cosa gradita.
Ovviamente, non ho nessuna pretesa di essere ascoltato o di essere preso in considerazione, quindi prendila solo come un momento di analisi di uno che vive in un territorio magnifico, ricco di cultura, ambiente e risorse socio-economiche.
Mi compiaccio per aver avviato, in questi primi 100 giorni, un ragionamento che riguarda la progettazione di strutture che guardano lo sviluppo e la riqualificazione del territorio.
Capaccio Paestum è un comune “benedetto da Dio”, ma con una classe dirigente, nel corso degli anni, molto limitata che scaturisce da scelte scellerate che iniziano verso la fine degli anni ’60 e proseguono, in particolare, fino agli anni ‘80, da chi ha pensato solo al bene individuale. Un gruppo che ha condannato il Comune solo ad essere “appendice” di un “capo” e di 40/50 famiglie che nel tempo sono state vittime di se stesse.
Ovviamente, non tutta la classe dirigente è stata così, per fortuna, parte di essa ha cercato di dare il suo contributo, lottando come ha potuto, ma con scarso successo, perché o è stata emarginata o si è autoemarginata, lasciando campo libero a certi personaggi che hanno fatto di tutto per essere i “padroni del vapore”.
Per un certo verso, essi ci sono riusciti, occupando il territorio, ma la loro incapacità di progettare, a guardare oltre il loro naso, ha portato ad una crisi di identità della città tutta.
Tra questi, qualcuno si è salvato, relativamente, se si pensa alle difficoltà economiche, altri hanno cercato di farsi ammettere al “salotto buono”.
Come sempre, gli arrampicatori senza qualità, prima poi, qualche successo lo raggiungono, ma a quale prezzo?
Molti di questi sono coloro che ieri erano con Palumbo, politicamente troppo debole, per cui è stato facilmente estromesso, anche perché aveva poca capacità progettuale (ma non va dimenticato che costoro non si fermano di fronte a niente…, figuratevi sul piano politico, ma soprattutto umano).
Non potevi salvarti neanche tu dalla campagna “fuori lo straniero”. Ma le tue spalle larghe e la tua capacità politica li ha portati a sbattere.
Ed ecco il piano B, per costoro.
Come i camaleonti, si salta sul carro del vincitore, “et voilà”: si cambia cavallo, anche se in corso d’opera. Indipendentemente da tutto e dalle scelte iniziali.
Tutto questo può essere letto anche positivamente, perché hanno dato un calcio alla “vecchia minestra”, oltretutto più volte anche riscaldata.
Quello che più apprezzo, in questa fase, è il cambiamento dell’ approccio, con un metodo nuovo, con una visione allargata.
Non a caso, dai tuoi discorsi emerge un territorio più attivo, con una visione di apertura, vedi adesione all’Unione dei comuni, la richiesta di un ruolo diverso del Parco, con la capacità di inserirsi concretamente nella progettualità socio-economica e di valorizzazione delle risorse locali, creando un filo conduttore tra tutti i settori, per fare del Parco un Ente vivo e dinamico e non di attesa o della quotidianità.
Il fatto positivo è che il primo cittadino di Capaccio Paestum, finalmente, si inserisca in iniziative di sistema e non localistiche, mettendo al centro il suo patrimonio culturale di valore mondiale: Paestum.
Qualche anno fa, in consiglio comunale, proposi di aderire al Consorzio dell’aeroporto allora denominato di “Salerno Pontecagnano”. Al gruppo dirigente dell’Ente chiesi la disponibilità, dopo l’adesione, ad inserire nella denominazione “Paestum”, cosa che fu subito accolta. L’ amministrazione comunale disse di no ed ovviamente anche il Consiglio, ben pilotato. Risultato: successivamente fu aggiunto il riferimento “Costa d’Amalfi”, comunque potevano coesistere.
Non parliamo delle proposte di fare di Paestum (oggi, patrimonio dell’Unesco, grazie all’intuizione del già Presidente della Provincia, Alfonso Andria) anche snodo della viabilità e dei trasporti di tutto il Parco del Cilento, diventando capofila di un interessante itinerario turistico, con una percorribilità fattibile in tempi brevi da ogni Comune.
A proposito di trasporti. Quando le Ferrovie dello Stato programmarono il superamento dei passaggi a livello e il declassamento delle stazioni e molte di esse venivano superate anche dalla carenza della Polizia ferroviaria, molti Comuni d’Italia, pur di salvare la Stazione, arrivarono a dei compromessi. Il risultato fu che non solo salvarono la Stazione, ma la modernizzarono, garantendo la presenza dei Vigili Urbani, assicurando così la sicurezza e rispondendo ad uno dei motivi fondamentali del declassamento.
Tra questi ci fu il Comune di Salsomaggiore. La mia permanenza temporanea in quella città e la conoscenza personale del Sindaco e del Direttore generale mi consentirono di procurarmi tutto il deliberato e la documentazione necessaria per avviare l’iter. Tutta la documentazione cartacea fu consegnato all’allora Amministrazione Pasquale Marino, ma la cosa non fu presa seriamente e, quindi, non se ne fece niente. Dimenticavo di aggiungere che tutte le spese di ristrutturazione e di ammodernamento sarebbero state a carico delle Ferrovie.
Qualche anno prima, sempre il sottoscritto aveva proposto un progetto di trasporto urbano che prevedeva in ogni contrada del territorio un punto di arrivo-partenza di autobus, al massimo ogni 20/30 minuti. Il progetto prevedeva un’articolazione ramificata a costi zero per le casse comunali perché gli esercizi commerciali ed alberghieri, a seconda della loro “dimensione”, dovevano dare un contributo in cambio di un pacchetto di abbonamenti da destinare alla clientela. Secondo l’allora funzionario del settore Commercio, Antonio Di Flora, in base alla compagine di operatori, si sarebbero incassati pressappoco 350 milioni di lire. L’offerta fu di 250 milioni circa, con l’impegno di mettere in atto gli “orologi marcatempo” ad ogni fermata, per calcolare eventuali ritardi e, quindi, il pagamento di multe. Inoltre era previsto la consegna di 2 abbonamenti gratis, per tutte le famiglia.
Questo è un Comune bellissimo, pieno di risorse culturali ed ambientali, ma dagli anni ’60 in poi, è stata selezionata una classe dirigente non lungimirante che ha dato vita ad un gruppo di “potere oligarchico” che ha reso questo Comune “allergico allo sviluppo”. Dopo aver capito questo, ho rinunciato a farmi coinvolgeresalvo in un caso: che brutta e penosa esperienzama non ho rinunciato a dare il mio contributo, attraverso proposte con giornali, lettere aperte, documenti, ecc.
Insomma, ho cercato, anche dall’esterno, di non essere travolto ( almeno psicologicamente) da quanto diceva Platone nel V secolo prima di Cristo:
“Una delle punizioni che ti spettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori”.
L’impegno esterno, forse, mi ha “salvato l’anima”, perché quando ho abbassato la guardia, facendomi coinvolgere, qualcuno ha cercato di usarmi per il proprio tornaconto personale.
Pertanto, caro Sindaco, questa lettera vuole essere solo un doveroso contributo, perché dopo 100 giorni si intravede un cambiamento ed un’idea di progettazione che guarda avanti, attraverso i 142 atti deliberativi approvati e tra queste colgo anche battaglie fatte dal sottoscritto, dalla redazione de “il Sud” e di Radio Paestum, dal Comitato di Sviluppo di Capaccio Paestum, istituito dal nostro giornale, guidato dall’arch. Carlo Guida: insomma, si capisce che è cambiato l’approccio ed il metodo e me ne compiaccio.
Nel corso degli anni, abbiamo sollecitare gli Amministratori a realizzare delle infrastrutture che avrebbero dato una svolta all’unificazione del territorio ed alla realizzazione di un progetto di sviluppo socio-economico.

Tra questi ricordiamo:
a)- Attuazione della delibera 90/1990, approvata, su proposta del sottoscritto, all’unanimità dal Consiglio Comunale. Tale atto prevedeva due riferimenti: 1-Capaccio Capoluogo, 2- Tutta la Piana di Paestum, diversa dalla Paestum archeologica, in questo modo la toponomastica sarebbe stata CAPACCIO PAESTUM, con buona pace per tutti.
Invece di completare l’iter, si è voluto fare un referendum che ha spaccato il paese. Seguendo il ragionamento del Consiglio Comunale del 1990, CAPACCIO restava CAPOLUOGO, tutta la PIANA si chiamava PAESTUM, diversa dalla Paestum Archeologica, così come recita la delibera;
b)- superamento del “museo-fabbricato” della vergogna perpetua, anche per i turisti, il fabbricato all’angolo via Italia-Via Salvo D’Acquisto;
c)- Intervento per stimolare un progetto per la realizzazione del CINEMA-TEATRO, in piazza Santini;
d)- Ristrutturazione e riorganizzazione del COMUNE di Capaccio Scalo ( punto di riferimento di circa il 90% dei cittadini);
e)- Proposta di SCHEMA di RETE di TRASPORTO URBANO, sopra descritta;
f)- Rifacimento ex novo dell’attuale CASERMA dei CARABINIERI, (pensando ad un diverso progetto, tenendo conto che è circondata da palazzi alti anche 3 piani, quindi pensare ad un fabbricato che prevedesse sotto i garage, al piano terra uffici e camere di sicurezza, al primo piano uffici, al secondo e terzo piano appartamenti per il comandante e i carabinieri di servizio, ma si è scelto sempre la strada della ricerca del terno per costruirne una nuova altrove);
g)- Avvio di un discorso con il CONSORZIO per dar vita ad un progetto per la realizzazione della nuova STAZIONE FERROVIARIA che assumeva la denominazione di Paestum; (al sindaco protempore Pasquale Marino furono dati anche atti e documenti deliberativi del Comune di Salsomaggiore, così come descritto sopra);
h)- Progetto di realizzazione di una CITTADELLA SCOLASTICA, facendo ricorso ad appositi finanziamenti stanziati per l’edilizia scolastica, su proposta del ministro Franca Falcucci. L’idea era quella di accentrare tutte le scuole, in modo che tutta la popolazione di Capaccio Paestum avesse avuto un punto comune per incontrarsi e conoscersi: la SCUOLA. Un po’ come avviene in America;
i)- PROGETTO di TRASFERIMENTO del MERCATO ORTOFRUTTICOLO;
In collaborazione con il Consiglio di Amministrazione del Mercato si era realizzato un PROGETTO, con tanto di PLASTICO, del nuovo Mercato che doveva essere realizzato nell’area occupata dall’attuale LICEO SCIENTIFICO.
Si aveva avuto anche un abboccamento con l’ANAS per consentire ai CAMION di frutta e verdure di ENTRARE ed USCIRE direttamente dalla SUPERSTRADA.

Anche le FERROVIE dello STATO si erano dichiarate disponibili ad attivare un BINARIO FERROVIARIO, per l’entrata dei vagoni direttamente nel Mercato.

Queste sono solo alcune delle nostre iniziative che abbiamo promosso nel corso degli anni, ma con scarso successo. Non va dimenticata la proposta di aprire un confronto sul DISTRETTO SANITARIO, per il consolidamento e la riorganizzazione dei SERVIZI, rendendoli più efficaci e tempestivi, con una struttura pensata e realizzata nel centro urbano o a ridosso di Capaccio Scalo.
A tal proposito negli anni ‘60, questo Comune è stata anche “vittima” della non realizzare dell’Ospedale per la miopia di qualcuno.
l)- Proposta di confronto su di un progetto sulla CULTURA, partendo da PAESTUM.
Dopo che la nostra Associazione Tele Radio Paestum aveva sottoscritto un Protocollo d’Intesa con l’Università di Salerno – su cui il nostro capo redattore, prof. Fernando Iuliano, nonché Presidente dell’Associazione “il Sud”, ci aveva lavorato tanto -, anche in questa occasione non si è avuto nessun riscontro.
Tutte le proposte e le idee progettuali sono state sempre doverosamente inviate, in forma cartacea, agli Amministratori protempore e pubblicate sul giornale “il Sud” , accompagnate, spesso, da una articolata relazione dell’arch. Carlo Guida o del sottoscritto oppure di qualche altro professionista nostro collaboratore.
Capaccio Paestum lì, 16 Dicembre 2019
Con cordialità
Dott. Nicola Nigro

_ redazione de_ il Sud_ Lettera aperta al Sindaco Alfieri + Nota prof. Iuliano

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