Coronavirus: il dott. Luciano Conforti con forza denuncia una problematica che vede coinvolti medici e militari

 

Il dott. Luciano Conforti, medico psichiatra e psicologo, già Assessore al Comune di Salerno, ci ha segnalato due fatti relativi al coronavirus che qui di seguito riportiamo.

Premesso:

Sanitari e medici ospedalieri!

Purtroppo in questi casi come fai, fai sbagli perché è come il cane che si morde la coda, soprattutto per quanto riguarda i medici. Sciaguratamente se non si trova il giusto equilibrio si rischia che una struttura resta senza sanitari, in quel caso, visto che il problema è generalizzato, chi cura chi si ammala?

Ed ecco la necessità di individuare un criterio quanto più equilibrato possibile e cioè mettere a riposo solo i sanitari colpiti e che rischiano per la propria salute.

Giovani Militari!

Per quanto riguarda invece i giovani militari là davvero hai perfettamente ragione, ed è purtroppo un discorso di disorganizzazione e di carenza di “pensatori” per essere buoni. Chi comanda o dirige non riesce a capire che sono state confinano le singole persone in casa, mentre loro consentono all’esercito da andare in giro in massa, non per servizio, ma per limiti organizzativi e programmatici. Non parliamo poi del dormitorio.

Purtroppo sono le anomalie della nostra Italia e della sua classe dirigente, a qualsiasi livello, perché quei poveri ragazzi militari non hanno nessuna colpa se non di ubbidire il loro comandate.

Riportiamo qui di seguito, così  come ricevuto, quanto segnalato                     dal dott. Luciano Conforti    

    

https://www.ilsole24ore.com/art/niente-piu-quarantena-i-medici-stop-solo-chi-e-positivo-e-ha-sintomi-ADa9gdB

CONTRO IL RISCHIO CARENZA

Niente più quarantena per i medici. Stop solo a chi è positivo e ha sintomi

La novità arriva nel nuovo decreto sull’emergenza con misure straordinarie per la Sanità e scrive nero su bianco quanto già chiesto dalle Regioni più esposte ai contagi

di Marzio Bartoloni

Niente più quarantena per medici e infermieri che sono venuti a contatto con persone positive al Coronavirus. Dovranno fermarsi solo nel caso presentino i sintomi o risultino positivi al tampone. La novità di peso arriva nel nuovo decreto sull’emergenza con misure straordinarie per la Sanità e scrive nero su bianco quanto già chiesto dalle Regioni più esposte ai contagi. E cioè non rinunciare ai camici bianchi ora che il Servizio sanitario è più sotto pressione e ha bisogno di tutte le forze in campo.

L’esclusione dall’obbligo di quarantena
Attualmente sono centinaia i medici in quarantena in tutta Italia, 150 solo i medici di famiglia. Da qui l’introduzione di una eccezione di peso per il personale sanitario, come già accaduto in Cina nell’epicentro dell’epidemia, all’obbligo di quarantena che per esempio ha riguardato anche personaggi pubblici come il governatore della Lombardia Attilio Fontana o il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli. Che dopo essere venuti a contatto con un caso positivo si sono messi in autoquarantena. Una cautela che per i medici e gli altri operatori sanitari ora non sarà più valida, come riporta la bozza del decreto arrivato sul tavolo del consiglio dei ministri. Che prevede appunto che le misure di sorveglianza non si applicano « agli operatori sanitari e a quelli dei servizi pubblici essenziali». Ma i medesimi operatori dovranno però sospendere «l’attività nel caso di sintomatologia respiratoria o esito positivo per COVID‐19».

Zaia: «Rischio svuotamento della Sanità»
Tra i primi a chiedere di escludere il personale sanitario dall’obbligo di quarantena è stato il governatore del Veneto, Luca Zaia: «Abbiamo 450 persone del mondo della sanità che sono in isolamento fiduciario, stanno a casa, non possono lavorare e non sono positivi. Per questi ho chiesto
più volte al ministro, al Governo e al presidente del Consiglio la possibilità di riconoscere e dare a loro la possibilità di lavorare. Penso e spero che questo problema si risolva, altrimenti svuotiamo il mondo della sanità dagli operatori». Una richiesta che sembrerebbe ora essere stata accolta dal Governo. «Si dia ai medici la possibilità di poter operare anche se rappresentano dei contatti con persone positive. Non possiamo mettere in isolamento fiduciario – aveva sottolineato ancora Zaia – medici per 14 giorni». Secondo il governatore la quarantena dei medici dovrebbe essere su base «volontaria, garantendo tutta una serie di attività come il tampone quotidiano dei sanitari negativi, ma anche di quelli che hanno avuto l’evenienza o un contatto con un positivo».

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