Consorzi di Bonifica: non potrebbero essere uno dei tanti carrozzoni italiani, mangia soldi?

Al Consorzio di Bonifica di Paestum: qual è il servizio ai cittadini  fornito nel Centro urbano di Capaccio Scalo?

Il nostro direttore si è più volte occupato delle problematiche del Consorzio di bonifica di Paestum, ponendo sempre  precise domande, ma non ha mai ricevuto  risposte esaurienti.

La questione della zona extragricola e del centro urbano di Capaccio Scalo ha indotto Nicola Nigro a chiedere al Consorzio per quale servizio si richiede il pagamento di un tributo.

La risposta finora non è mai arrivata. Come pure non è arrivata nessuna risposta dal Comune di Capaccio Paestum, coinvolto nella questione, dal momento che percepisce regolarmente  una tassa sulle acque reflue e piovane. Né si può tralasciare il ruolo  della Regione Campania che ha evidenziato, con una propria nota, che tra gli enti in questione vi era un rapporto da definire, già con il Piano di Classificazione tra il Consorzio e il Comune, con l’opzione da parte di quest’ultimo. Il dottor Nigro si sofferma sul fatto che questo rapporto sia stato viziato  da qualche “coabitazione amministrativa”,  per cui non si è seguita la logica degli interessi dei cittadini, ma piuttosto, a suo avviso,  della convenienza del Consorzio, facendo decadere l’opzione.

Proprio per dar vita ad un serio confronto, qui di seguito viene pubblicata la lettera del nostro direttore al Consorzio di Bonifica, con i suoi allegati, in modo che chiunque possa dire la sua, utilizzando l’email: info@giornaleilsud.com oppure nigronicola@virgilio.it

Restiamo anche in fiduciosa attesa che possa essere illustrato, da parte del Consorzio, una volta per tutte, quale servizio venga fornito ai cittadini di Capaccio Scalo, in modo che il confronto diventi davvero interessante, incentrato sulle cose concrete e non sulle chiacchiere.

Fernando Iuliano*

*Presidente dell’Associazione “il Sud”

 

OGGETTO: Tributi da pagare “relativi agli immobili agricoli e/o extragricoli”.

 E’ stata inviata una comunicazione a mia moglie, Sangiovanni Italia, con data non visualizzata, ma ricevuta in data 08/01/2021 (AVP – PR 20027900010935 -Causale: PR); successivamente è arrivata un’altra lettera di sollecito, più o meno, diceva la stessa, ma raccomandata: n. 15492931889-9, sempre senza data.

In tale missive si fa una disamina dei contributi da pagare “relativi agli immobili agricoli e/o extragricoli”,  facendo intuire che il tributo va pagato, per la casa allocata nel Centro Urbano di Capaccio Scalo, senza far riferimento concretamente al tipo di servizio che viene effettivamente fornito  all’abitazione dei coniugi Nigro-Sangiovanni.

Oltretutto, nella comunicazione integrativa, nella prima comunicazione, a firma del presidente del Consorzio, si fa riferimento alla “ .. riscossione delle somme dovute a titolo di tributi per bonifica ed irrigazione…”.

Inoltre, nel bollettino, nell’oggetto, si legge” bonifica ed irrigazione” , mentre in un altro foglio si parla di “.. Stalle….” ciò conferma quanto si legge sul sito dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania,  cioè che la ruralità va mantenuta maggiormente dove è possibile dar vita alla filiera agricola… l’intervento ed è funzionale alla realizzazione di attività diverse, ma allo stesso tempo connesse all’agricoltura come, ad esempio, quelle correlate all’agriturismo, alle fattorie didattiche e artigianato in ambito sempre e comunque rurale”.

Già con la comunicazione, datata 27/04/2016, a firma di mia moglie Sangiovanni Italia, si chiedeva il motivo del pagamento degli oneri di bonifica, per servizio da voi erogato sulle proprietà intestate a mia moglie, ed, in particolare, di  specificare effettivamente quali servizi il Consorzio di Bonifica erogava per il Centro Urbano, al di là degli artifici burocratici dei regolamenti, per dar vita a balzelli  ( vedi Allegato 1- lettera Sangiovanni…).

Sempre nel 2016, veniva inviata una lettera al Commissario del Consorzio, ove veniva evidenziato, tra l’altro, che il  tributo per  le acque reflue”  già si paga al Comune di Capaccio, che, a sua tempo, non fece gli interessi dei cittadini, non prendendo parte attiva al Piano di Classificazione del Consorzio, nonostante fosse ben informato di tale operazione. Alcuni rappresentanti comunali avevano un ruolo anche in seno all’Amministrazione del Consorzio. Ma questo è un altro fatto.

Tutto questo è stato stigmatizzato proprio nella citata lettera all’allora Commissario del Consorzio, dott. Biagio Franza, ( vedi: Allegato 2_Lettera al Commissario_ 2016…).

Sempre nel 2016, veniva inviata una lettera al Sindaco di Capaccio, informandolo dell’abuso del Consozio di  Bonifica di Paestum nel chiedere la tassa sulle “acque reflue”, visto che questo servizio è gestito dal COMUNE di CAPACCIO PAESTUM e, per questo, incassa il relativo TRIBUTO  (vedi: Allegato 3_Lettera al sindaco _2016…).

La questione della Tassa sulle acque reflue è stata oggetto anche di un’altra lettera, in data 18/03/2019, ad un altro Commissario del Consorzio, ove veniva chiesto:

<< Quale servizio offre il Consorzio all’utente per chiedere o pretendere la tassa sulle acque reflue?

Come si sa, a Capaccio Scalo, le acque reflue sono convogliate nelle fognature ed al Comune si paga regolarmente la relativa tassa, per cui: quale servizio fornisce il Consorzio?>>, domanda rivolta al Commissario protempore; dott. Antonio Pagano ( vedi: Allegato 4_Pagano_ LETTERA_18. 03. 2019….).

Infine, va anche detto che i vari Commissari hanno voluto incontrare il sottoscritto.

Nel 2016, il Commissario Biagio Franza, dopo aver apprezzato ed espresso la sua condivisione sul contenuto della mia esposizione, mi chiese una nota che poteva essere il “canovaccio” per poi formulare la delibera consortile ( vedi: Allegato 5_Nota x il Consorzio – tassa da non pagare).

Inoltre, va anche evidenziato che quando il Consorzio parla di “extragricola” dovrebbe riferirsi ad attività extra agricole in zone rurali.

Questo non solo è sostenuto da tutti gli Enti che si occupano del settore, come la Crea, ma lo si è capito anche dagli interventi del sindaco di Capaccio Paestum, avv. Franco Alfieri, in occasione della polemica sul Cinema “Miriam”, secondo il quale, Capaccio Scalo è il più grosso centro urbano del Comune, per questo va trattato e progettato come tale, cioè un Centro Urbano.

In merito, tutto questo si può cogliere anche nella linea dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, citata in precedenza, secondo cui la ruralità va mantenuta maggiormente dove è possibile dar vita alla filiera agricola.

Mentre il Centro Urbano, secondo l’ISTAT, è  un  “aggregato di case contigue” o vicine con interposte strade, piazze e simili, (…), caratterizzato dall’esistenza di servizi od esercizi pubblici (scuola, ufficio pubblico, farmacia, negozio o simili) costituenti la condizione di una forma autonoma di vita sociale, ecc.”

Con la presente, si chiede di chiarire alla famiglia Nicola Nigro- Italia Sangiovanni qual è il servizio che il Consorzio di Bonifica fornisce, nel caso specifico, visto che la tassa o tributo per le acque reflue viene regolarmente pagata al Comune di Capaccio Paestum. Per tale servizio, nella legge, è indicata una percentuale anche per il Consorzio che, comunque, va definita tra i due Enti. Quindi, il Consorzio deve rapportarsi o trattare con il Comune, per tale tributo, relativamente alle zone extragricole, e non ai cittadini che vivono nei centri urbani e pagano regolarmente la tassa al Comune.

Agli altri destinatari istituzionali

Agli interlocutori istituzionali che leggono per conoscenza, saggiamente, ma anche per correttezza verso la comunità, si chiede di dire la propria, affinché si metta la parola fine ad una storia che ha dell’incredibile. Il dato di fatto è che sembra che ogni occasione sia buona per vessare i cittadini, considerati come dei veri e propri sudditi, senza alcuna alternativa. Come in questo caso specifico: si deve pagare e basta. Anche se il servizio non è erogato da un Ente di diritto pubblico, qual è il Consorzio di Paestum, la cui legge istitutiva stabilisce che solo a servizio dato, prodotto o servito, come l’irrigazione o il controllo dei canali di bonifica, nelle aree agricole o extragricole, si deve pagare il tributo. Ma sicuramente i cittadini che vivono nel “CENTRO URBANO” non devono ottemperare, visto che il tributo di cui trattasi, per l’effettivo servizio, lo pagano già al Comune.

  • Capaccio Paestum lì, 16/02/2021
  • Distinti saluti
  • Dott. Nicola Nigro

1-lettera Consorzio Bonifica Paestum.p

Allegato 2_Lettera al Commissario_ 2016_Consorzio di bonifica di Paestum

2-Allegato 1_lettera Sangiovanni_cons. e capo ufficio legale 2016

Allegato 3_Lettera al sindaco _2016_ tributo illegitimo del Consorzio (1)

Allegato 4_Pagano_ LETTERA_18. 03. 2019_comune

Allegato 5_Nota x il Consorzio – tassa da non pagare

 

 

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