PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE!
La collega Rosaria Coppola, ci ha inviato una nota che merita di attenzione,
visto che si tratta del tumore al pancreas. Come si sa il pancreas è una ghiandola che produce diversi ormoni molto importanti tra i quali l’insulina e il glucagone (che regolano il livello degli zuccheri nel sangue).
Adesso il pancreas fa meno paura perché con le giuste cure e la tempestiva diagnosi si guarisce. Un tempo una pancreatite, potenzialmente poteva essere anche letale. Una infiammazione “un pò aggressiva” del pancreas può creare o meglio può sviluppare nel paziente nausea, vomito e febbre e, in casi di gravità maggiore, setticemia e insufficienza respiratoria e renale.
Se la diagnosi non è tempestiva l’infezione può diffondersi nel sangue e causare l’insufficiente funzionamento di più organi (insufficienza multiorgano).
Inoltre, l’infezione pancreatica se non presa per tempo e curata adeguatamente può dar luogo ad una “necrosi pancreatica infetta” ed è quasi sempre mortale. Per evitare che il pancreas soffra o si “rovini”, sarebbe saggio non fumo, seguire una alimentazione, non abuso di alcol, evitare l’eccesso di peso, ma soprattutto ai primi sintomi di dolore all’addome farsi visitare dal medico e, poi, se non si risolve, magari, ricorrere ad uno specialista.
Qui di seguito potete leggere la notata della collega Rosaria Coppola:
Casa di cura Cobellis: con nuove tecniche e tecnologie d’avanguardia il prof-Huscher combatte il tumore del pancreas.
La Clinica Cobellis di Vallo della Lucania persegue l’eccellenza, nella diagnostica, nell’assistenza, nei trattamenti chirurgici e terapeutici, optando per dotazioni strumentali di avanzata tecnologia ed affidandosi a professionisti di riconosciuto valore, come il professor Cristiano Huscher che è il responsabile della chirurgia oncologica e robotica e nuove tecnologie,
Con il suo prezioso bagaglio di esperienze ed il “supporto” della Clinica Cobellis, il prof.Huscher continua la battaglia contro il tumore del pancreas che nel 2030, secondo l’OMS, sarà la prima causa di morte in Italia e in Europa.
” Il tumore del pancreas dal punto di vista numerico è un problema importante, con 75mila nuovi casi ogni anno; non possiamo farci trovare impreparati di fronte all’ aumento di incidenza di questa neoplasia che va affrontata in maniera multidisciplinare- dichiara il professor Huscher sottolineando i notevoli passi avanti nella genetica con lo studio degli oncogeni e degli oncosoppressori, ma anche nell’oncologia medica e nella chirurgia con tutta una serie di nuove metodologie.
A proposito di nuove metodologie, il prof Huscher ha introdotto alla Clinica Cobellis la tecnica altamente innovativa, legata alla possibilità di percorrere e studiare dall’interno con un endoscopio il dotto pancreatico dopo il prelievo del segmento malato dell’organo.
“Le immagini sono poi consegnate a una intelligenza artificiale che è in grado di ricostruire la forma e il decorso di questo dotto, dicendoci già prima quali saranno i pazienti che avranno complicanze nel post operatorio rispetto a quelli che avranno un decorso buono. Questo è il primo passo avanti. Il secondo, che è stato pubblicato nel mese di novembre dalla nostra rivista più prestigiosa Annals of Surgery, è una metodologia per unire il pancreas all’intestino: una volta si faceva con dei punti di sutura, oggi si fa con uno stent come quello delle coronarie, che viene immesso nel dotto di Wirsung, il principale dotto escretore pancreatico, e nell’ansa intestinale che deve essere suturata, tenendoli ben uniti e facilitando il passaggio del succo pancreatico all’interno dello stent nell’ ansa intestinale. Questo nuovo device ha ridotto il tasso di complicanze dal 38% circa all’ 8 /9%.
I vantaggi di questa tecnica sono la sua estrema facilità di applicazione, ma anche di apprendimento da parte dei chirurghi ampliando così la platea di coloro che la utilizzano- sottolinea Huscher annunciando l’obiettivo di effettuare 100 resezioni pancreatiche all’anno.
” Un obiettivo raggiungibile, perchè qui alla Cobellis si sta investendo in nuove tecnologie: oltre a queste di cui abbiamo parlato, sono disponibili altri strumenti per studiare e curare questa neoplasia e tutti i tumori; il più importante è un endoscopio ultrasottile.
Si tratta di un ecografo più piccolo di un millimetro che, introdotto nel dotto di Wirsung, fa un’ecografia mostrandoci quanto sia spessa la parete e ci fa capire, quindi, quanto può essere valida la sutura che noi facciamo fra pancreas e intestino, che è il problema di questa chirurgia. Ci sono tutta una serie di nuove metodologie che ci consentiranno in futuro di prevedere che cosa succederà al nostro malato, per così quindi poterci preparare per eventuali drawbacks, ovvero complicanze.”- conclude il prof Huscher