Il prof. Gerardo Botti, oncologo ed anatomo-patologo, Direttore Scientifico dell’IRCCS e del “Pascale” di Napoli, nonché Sindaco di Sessa Cilento, unitamente al management del Comune, ha promosso un convegno sul tema:
“Problemi di cuore”,
domenica 24 luglio 2022, alle ore 10,00,
presso il Centro sociale polifunzionale “Aniello Giuliano”
Sessa Cilento.
Tra i relatori, il professor Gianluca Santise, Cardiochirurgo ed autore del libro:
Cento battiti (Napoli, Guida Editori, 2022, 2ª edizione), che ha dato la disponibilità ad interloquire con la platea.
E’ previsto, perciò, un dibattito ed un dialogo con l’autore e gli altri relatori, che operano, sempre, nel mondo della Sanità e della Scuola.
Sarà un’ottima occasione, per i cittadini-pazienti, parlare di patologie e di emergenze, soprattutto di tipo cardiaco, nell’era del Covid.
Il programma dei lavori prevede:
Saluto ed introduzione
PROF. GERARDO BOTTI
Sindaco di Sessa Cilento
Il ruolo della Scuola nell’educazione sanitaria
INS. MICHELE ANTINOLFI
Collaboratore del Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo
“Leonardo da Vinci” di Omignano.
Presentazione del libro Cento battiti
Antonio Manzo dialoga con l’Autore, PROF. GIAN LUCA SANTISE,
Scrittore, Cardiochirurgo, presso La Clinica Mediterranea di Napoli.
I servizi delle farmacie rurali nei piccoli borghi.
DOTT. GIUSEPPE VIGGIANO
Farmacista in Sessa Cilento, Presidente SUNIFAR Salerno.
Il rischio cardiologico nei piccoli borghi: il ruolo del cardiologo
NICOLA RAGOSA
Cardiologo, presso l’Asl Salerno/UTIC
del Presidio Ospedaliero “San Luca” dì Vallo della Lucania
Dibattito con i relatori e conclusione dei lavori
Moderatore:
DOTT. ANTONIO MANZO
Giornalista.
Il prof. Gerardo Botti ha evidenziato nella nota di invito:
<<… una corretta informazione sanitaria debba cominciare innanzitutto nella scuola, per poi essere gestita dalle autorità competenti… Anche al sindaco di un piccolo comune, come lo è specificatamente il nostro- ha aggiunto il prof. Gerardo Botti – spetta il dovere di contribuire al rafforzamento di tutte quelle politiche sanitarie finalizzate ad una migliore qualità della vita e ad una più lunga sopravvivenza di ogni singolo soggetto….>>.
In merito a quanto richiamato dal prof. Gerardo Botti, voglio cogliere l’occasione per richiamare l’attenzione sull’importanza del rilancio della politica dei servizi socio-sanitari nei piccoli comuni e nei borghi. Ovviamente, tutto questo presuppone una conoscenza socio-culturale del territorio. Insomma, qualcuno, come il dott. Antonio Migliorino, giornalista e studioso, che analizzi i fenomeni storici e culturali di comuni come Sessa Cilento.
Il dott. Migliorino, da tempo, si occupa dell’evoluzione dei piccoli comuni e dei borghi di tutto il Cilento, attraverso la ricostruisce degli usi, costumi, ma soprattutto della storia dei territori e dell’evoluzione sociale. In particolare, gli studi del dott. Migliorino si incentrano sull’identità, la cultura, la bellezza e la qualità della vita del territorio del Cilento, cercando di dare anche una spiegazione a fatti, come il record di longevità a Sessa Cilento.
I suoi studi non riguardano solo temi sotto il profilo squisitamente intellettuale, ma anche sul piano umano, con al centro la persona, seguendone il percorso di vita ed anche i motivi dello spopolamento di questi meravigliosi centri rurali. Il suo studio ed impegno culturale consiste in una ricerca sulla vita delle persone, ad incominciare dal lavoro e la fatica in questi centri rurali, partendo dall’artigianato, l’agricoltura, la zootecnia, ecc. Un tempo questi erano il fulcro dell’economia e della civiltà di un comune, di una zona o di un paese, accumunati anche dalla solidarietà collettiva. Il dott. Migliorino, nelle sue ricostruzione scientifiche, mette a fuoco che la “spending review” ha limitato, soprattutto la ruralità e le sue infrastrutture (viabilità, recupero delle acque, commercializzazione dei prodotti agricoli, ecc.). Insomma, le zone rurali sono state ridimensionate con, il quasi, annullamento del “capitale rurale”, ovviamente questo vale per tutta l’Italia, riducendolo, quindi, a miseria. Viceversa, il sistema agricolo aveva bisogno di una programmazione incentrata sui prodotti, la storia, l’identità, l’ambiente e salute. Come si può chiedere ad un cittadino di continuare a vivere nelle zone rurali, quando non esistono servizi, centri culturali, il rafforzamento delle tradizioni, ma soprattutto attenzione e prossimità delle istituzioni. In passato, c’è stato qualche parlamentare, come l’on. Lino Iannuzzi, che ha proposto una legge sui piccoli comuni, ed il sen. Gianni Pittella che ha proposto una legge in favore dei residenti nelle zone interne, ma tutto questo è sufficiente se non si dà una svolta in direzione dei servizi, ad incominciare dalla viabilità?
Alla luce degli ultimi eventi, come il virus e la guerra in Ucraina, le scellerate scelte governative hanno costretto i contadini ad abbandonare i terreni, per non fare fame. Oggi abbiamo tantissimi terreni incolti e tante persone prive di un’occupazione. Eppure, prodotti legati all’olivo ed alle vite (vino) che sono il top del nostro Paese, ovviamente non trascurando anche i cereali, gli ortaggi, i pascoli, i boschi, le acque e le architetture della campagna che coprono buona parte del paesaggio, potrebbero diventare la svolta lavorativa degli anni Duemila. Per continuare a vivere, nelle zone rurali, quindi, c’è bisogno innanzitutto di infrastrutture e servizi, anche capaci di assicurare una filiera che va dal produttore al consumatore. Le istituzioni centrali e locali saranno capace di promuovere progetti ad hoc territorio per territorio?
Nicola Nigro