Dario Incutti non c’è più. L’avv. De Marsico lo definì: Maestro dei maestri!

 

Un amico, un galantuomo ed un professionista eccellente.

di Nicola Nigro

L’Avvocato Dario Incutti era una persona con tanti valori, soprattutto umani ed etici. Raccontare la vita polivalente di un caro amico è  sempre molto difficile. Per Dario Incutti occorrerebbe  un giornale intero, come il “Corriere della sera”, per le tante cose realizzate insieme. Per questo, al presente ricordo scritto, si allegano dei file e delle foto che consentono, a chiunque lo volesse, di dare un’occhiata, magari anche per ritrovare qualche ricordo personale. Intanto ricordo anche il link tanto voluto da Dario: http://unionepaneuropeadeigiuristi.net/  

Dario Incutti, Promotore  dell’Unione Camere Penale Italiane, non c’è più.

Una telefonata improvvisa giunge dall’avv. Antonio Zecca, sul mio cellulare: è morto Dario Incutti!

Polonia: Incutti con Maiello

E’ stato il primo Presidente delle Camere Penali, dell’Associazione Paneuropea Internazionale dei Giuristi: insomma, per circa sessant’anni chi si è interessato di avvocatura e di diritto penale non può non aver sentito, almeno una volta, il nome dell’Avvocato Dario Incutti.

Tunisia, viaggio di giuristi organizzato da Incutti

Alla telefonata, la gola si è seccata, una lacrima mi è scesa sul viso. Dario, per me, non era un amico qualsiasi! Ci conoscevamo da un bel po’ e con lui sono stati organizzato, tra l’altro, viaggi all’estero, per esempio in Tunisia, con una folta delegazione. Tra questi, la compianta Giudice Adriana Napoli, gli avvocati: Gustavo Panzini, Lorenzo Mazzei, Nello Guariniello, Gigino Maiello, Stefania Forlani e tanti altri amici che, per brevità di spazio, non cito e me ne scuso. E, poi, con una delegazione in

Incutti, con una delegazione al Tribunale di Tunisi

Polonia, tra cui sempre Nello Guariniello e Gigino Maiello. In questo caso, il viaggio fu organizzato da  Pasquale Policastro, docente di Diritto comparato all’Università di Stettino. Un convegno  vedeva Dario Incutti relatore sul Diritto internazionale ed il sottoscritto sulle leggi e le norme sugli Enti locali, in Italia. Non parliamo del viaggio in Russia, con l’incontro dell’ambasciatore italiano Antonio Zanardi Landi ed un altro incontro importante, presso il Centro Culturale Italia- Russia, allora diretto da Adriano Asta. Convegni ed incontri, organizzati dall’avv. Incutti, ce ne sono stati a Salerno, Napoli e in tutt’Italia. Comunque, dovunque si andava, era un trionfo, perché tutti riconoscevano ad Incutti il pregio di avere sempre lottato per l’avvocatura, con determinazione e senza risparmiarsi. Dario Incutto è sempre stato rigoroso, preciso, sempre turbato dalla voglia di principi e sogni; nessuna voglia di apparire, ma di rappresentare un archetipo professionale impeccabile e, in un certo qual modo, fatato. Dario ci è sicuramente riuscito: ha vissuto senza mai tradire se stesso! Ci siamo frequentati e sentiti continuamente, confrontandoci, discutendo, ma vivendo anche momenti esaltanti del rapporto di amicizia e professionale tra un avvocato che si batteva per il Diritto e un giornalista che cercava di raccontarlo.

Va ricordato di lui la capacità di illustrare e di ascoltare, che era indiscutibile. Serio e instancabile professionista, amato nel mondo dei giuristi e dalla sua famiglia, preparato avvocato penalista che non temeva alcuna sfida. Negli anni Settanta sfidò tutti, in particolare, certa magistratura, per l’arresto di William Berger e  Carol Lobravico   (4 agosto 1970). Di esso, il collega Ermanno Corsi  ha fatto una puntuale ricostruzione

( vedi allegato). Per me e per tutti i suoi colleghi avvocati, Dario era la nostra storia,  colui che era  capace di dar vita a convegni ed iniziative socio-culturali, colui per cui il sociale ed i giovani erano “Libri Sacri” e non

Russia: Incutti con Guariniello e Nigro

banali formule di facciata. Non a caso, al Liceo Tasso di Salerno, il Dirigente scolastico, prof.ssa Carmela Santarcangelo, gli chiese di farsi promotore di convegni, con relatori di spessore, su temi specifici, per sensibilizzare gli studenti. Cosa che avvenne con un enorme successo.

Delle radici, della storia dell’avvocatura e dei diritti civili e sociali ha fatto i suoi approfondimenti preferiti, come accennavo sopra, dando luogo, di conseguenza, ad eccezionali congressi anche internazionali e nazionali, come quello di Trieste, dove incontrò il suo amico Marco Pannella che ebbe parole eccellenti nei suoi riguardi. Ha cercato sempre di lasciare una traccia attraverso note, articoli, dispense. Tra questi, il libro da lui scritto: “Unione delle Camere Penali Italiane e Unione Paneuropea dei Giuristi, storia ed eventi”, oggi, consente ai giovani di appropriarsi di questa conoscenza. Ma Dario Incutti di questa conoscenza ha fatto coscienza… Coscienza di essere avvocato e, così facendo, non è mai stato schiavo di un ruolo, di una carica o di qualsiasi cosa: era Libero. Grazie di tutto, Dario, non ti dimenticheremo. Riposa in pace, amico mio.

 

 

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