Giovanna Ferrara, non c’è più! Una giornalista coraggiosa che lottava, prima di tutto, per i più deboli.

Giovanna Ferrara

Giovanna Ferrara, una dell’adorate figlie dell’avvocato di Stato Annamaria Armenante, è volata nel regno dei cieli. Giovanna era una combattente e fino a l’ultimo ha lottato per vivere per se e per tutti i suoi cari, nonostante la grave malattia: fibrosi polmonare. Giovanna, 43 anni, giornalista professionista, moglie e mamma di un bambino. Giovanna aveva subito anche un trapianto, purtroppo questo non è bastato. Ho conosciuto Giovanna, attraverso la sua mamma che mi annunciò che avrei ricevuto una telefonata dalla sua figliola perché voleva intraprendere la carriera di giornalista. Detto fatto, nel volgere di qualche ora, mi arrivò il primo pezzo che era ben scritto, di facile lettura e di un contenuto straordinario. La collaborazione durò poco, perché Giovanna trovò subito spazio su quotidiani nazionali e tra questi “il Manifesto” che in occasione della sua morte ha scritto un bel ricordo che qui di seguito sarà pubblicato integralmente. A proposito della morte, spesso si sente dire che essa è la negazione della vita e ciò che rappresenta o meglio l’annientamento di sé stessi, ma se c’è stata operosità e amore nella vita terrena, come nel caso di Giovanna, allora avviene che i ricordi danno un senso alla nostra vita stessa ed ai nostri cari quando si era in vita. Quindi, quando noi ci siamo la morte non c’è e, viceversa, quando c’è la morte non ci siamo noi. Era questo il senso delle battaglie di Giovanna per una società più giusta, ma soprattutto una sanità all’altezza di una società civile, per questo le sue lotte, anche con atto estremi: sciopero della fame, ciò la rendeva molto vulnerabile, visto la sua patologia, ma l’attivazione del sistema vaccinale era più importante. Spesso Giovanna è stata ospite di trasmissioni televisive dove metteva a fuoco carenze e strategie sbagliate per curare i più deboli tra queste vogliamo ricordare:

Le battaglie di Giovanna, nel corso degli anni, contro la malattia e contro le carenze sanitarie sono state improntate all’estrema coerenza ed alle proprie convinzioni tali da richiamare alla mia mente ciò che scriveva Platone nel dialogo con Fedone a proposito dell’ultimo discorso di Socrate e la sua famosa frase: “Ma ora è tempo di andare, io a morire, voi a vivere: chi di noi vada verso un destino migliore, è ignoto a tutti, fuorché al Dio”.

La straordinaria sua vivacità, la sua cultura e senso pratico facevano di Giovanna una persona speciale che per lei significava sempre: niente pregiudizi, niente paure, niente sensi di colpa, solo gioia totale in un crescendo inimmaginabile di profondità.

Addio Giovanna, ben sapendo che la tua luce continuerà a brilla nei nostri cuori ed i tuoi ricordi e scritti continuano a farci compagna. Tutta la redazione coglie l’occasione per formulare le condoglianze a tutti i familiari al marito Donato, al figlio Gaetano, al papà Ferrara, con un abbraccio ad Annamaria, Giorgia e Salvatore che li riteniamo di famiglia, spesso, con i loro scritti hanno contribuito a riempire le pagine di questo giornale, come ha fatto Giovanna un po’ di tempo fa.

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