Nel mondo cattolico, ma non solo, certi giorni, come la Pasqua sono conosciuta come un giorno di rinnovamento che possa portare nuove speranze e ragioni per essere felice insieme agli altri.
Purtroppo così non è 2024, perché tutto il mondo sta soffrendo, prima nell’affrontare la pandemia, adesso con le guerre, fatta di egoismi e prepotenze, come sta avvenendo in Ucraina e con il conflitto israelo-palestinese, ma nemmeno gli appelli di Papa Francesco hanno inciso più di tanto. Quindi, gli inviti del Papa a ragionare sull’inutilità della guerra, sull’esistenza dell’uomo che non dovrebbe mai lasciare soli i poveri, i profughi, i senza tetto che popolano le città e le periferie di ogni parte del mondo. I governi fanno il massimo, per superare tutto questo?
Aimè, no!
Questo sarà anche perché a provocare le guerre sono quelli che non la fanno e ci guadagnano tanto, ma purtroppo a farla ed a morire sono i figli del popolo, cioè quelli che, spesso, non sanno nemmeno le vere ragioni del perché si fa quella guerra e sono anche i più deboli e, ovviamente, non ci guadagnano niente.
Ma mentre parliamo di guerra, povertà, civiltà e democrazia nel cuore dell’Europa, in Ungheria, una maestra italiana, Ilaria Salis, accusata di avere aggredito due uomini, in uno scontro di estremisti di destra e di sinistra, causando, secondo l’accusa, lesioni giudicate guaribili in 5 e 8 giorni, quindi, nessuno è morto o in coma in ospedale. Intanto la Salis è apparsa in un tribunale europeo, con manette ai polsi, ceppi, catene alle caviglie e una catena tirata da un agente come un cane al guinzaglio e la classe politica italiana che fa?
Non trovano altro da fare che litigare e dividersi se è un caso politico o no, senza riflettere che questo avviene in uno Stato europeo, ma davvero così si pensa di realizzare gli stati uniti d’Europa?
Non è forse vero che “ l’Europa ha avviato già delle procedure di infrazione nei confronti della “democratica” dell’ UNGHERIA, perché violerebbe diverse disposizioni del diritto dell’Unione Europea?
Tra queste violazioni c’è la violazione del principio di democrazia e i diritti elettorali dei cittadini dell’UE, il diritto alla protezione dei dati personali, la libertà di espressione e di informazione, la libertà di associazione, il diritto a un ricorso effettivo e a un giusto processo” e qualcuno parla di giustizia indipendente dalla politica in Ungheria, ma questi signori, dove vivono?
E’ possibile che la classe dirigente italiana, per qualche volta lasci fuori la porta, la retorica e ragioni con un po’ di onestà intellettuale?
Ribadisco, perché la classe dirigente italiana invece di azzuffarsi su slogan, dimostri di essere tale e di rifletta su quanto è successo e, con fermezza intervenga nelle sede opportune e in particolare sulla Commissione Europea, evidenziando che certi interventi del medioevo nel cuore dell’Europa, oggi, non sono più tollerabili.
Tutto questo avviene a ridosso della Pasqua, eppure – secondo il dire di tanti intellettuali cattolici – la Pasqua è un annuncio di vita e di libertà: di vita che risorge dopo la morte, di libertà dopo la schiavitù.
La risurrezione di Gesù e l’uscita degli ebrei disarmati dall’Egitto che li teneva schiavi, sono eventi che superano la capacità umana di realizzarli e finanche di comprenderli; ma sono proprio questi gli incredibili eventi fondanti la Festa di Pasqua.
Per dirla con Papa Francesco:
<< Preghiamo per la pace: che il Signore ci dia la pace nella martoriata Ucraina che sta soffrendo tanto sotto i bombardamenti. Anche in Israele e Palestina: che ci sia la pace nella Terra Santa>>.
Aggiungo che episodi come quelli ungheresi non dovrebbero accadere più, soprattutto nel cuore dell’Europa; e, poi, la classe dirigente italiana sia più classe dirigente e non si riduca a chiacchiere di banale propaganda, dettate dalle retoriche egemoni.
Comunque la speranza è sempre l’ultima a morire, per questo insieme auguriamoci che domani sarà un giorno migliore con meno egoismo e più amore verso il prossimo.
Con affetto, ancora buona Pasqua
Il Presidente, Fernando Iuliano, e il direttore, Nicola Nigro, dell’Associazione de “il Sud” e la redazione di Radio Paestum, l’informatore delle Autonomie locali. Augurano buona Pasqua e buona Pasquetta.