Per il Sindaco Josca sarà una festa popolare per recuperare le tradizioni e la cultura contadina

Dal 14 al 18 agosto 2016 ad Albanella, nell’Oasi di Bosco Camerine ci sarà una festa popolare con musica e gastronomia, il tutto per ribadire, da parte dell’Amministrazione comunale, che ogni occasione è importante per avere un rapporto diretto e costruttivo con i cittadini.
Qui di seguito non ci occuperemo della manifestazione e del suo significato perché lo ha fatto molto bene Massimo Del Mese sul suo blog, il cui link è: (http://www.massimo.delmese.net/98987/festa-popolare-nel-bosco-di-albanella-tra-mistero-favola-leggenda-e-gastronomia/) oppure (vedi pdf –  Allegato_ Albanella_ 14 al 18 agosto 2016).
A noi piace molto che gli amministratori mirano ad un rapporto diretto con i cittadini e, quindi il fatto che il Sindaco Renato Josca abbia pensato ad una iniziativa popolare per rafforzare il rapporto con i propri cittadini è davvero fondamentale anche per la democrazia. In merito il Sindaco Josca, a più riprese, ha evidenziato che attraverso questa festa si aprono le porte al recupero di alcune tradizioni, perse nel tempo, ma soprattutto di quella cultura contadina che ad Albanella è stata sempre invidiata da altri comuni.
Albanella e le sue colline sono sempre state importanti adesso – evidenzia il Sindaco Josca – vogliamo che sia un “teatro naturale” al rito ed alla condivisione con il primo coinvolgimento dei cittadini. Un viaggio affascinante nel mistero, che dà la possibilità alle famiglie di vivere una favola all’aperto con i propri figli, nipoti, insomma un abbraccio collettivo che da vita ad una favola descritta nelle fiabe. Questo significa anche recuperare e ricostruire  le leggende di tanti albanellesi che, nel corso degli anni,  hanno contribuito a scrivere la storia della Provincia di Salerno, della regione e dell’Italia,  questo anche grazie alle risorse culturali ed ambientali di un comune che è una vera e propria terrazza che si affaccia sulla Piana di Paestum.
Il recupero delle tradizioni e l’analisi critica consentono di rilanciare il nostro Sud, per questo va un plauso agli Amministratori che hanno dato vita all’iniziativa.
Va detto anche che il Mezzogiorno, nel corso degli anni, ha accusato molti ritardi proprio per la sua classe dirigente incapace di avere un rapporto diretto con il suo popolo.
Proprio per questo, molte cose realizzate non sono funzionali al territorio, per cui ne risente anche lo sviluppo possibile.
Ed ecco perché l’iniziativa del Sindaco Renato Josca potrebbe essere l’inizio di una svolta storica nel Mezzogiorno. Non più Amministratori piagnucoloni, servili che pensano solo alle cose personali, ma una classe dirigente attiva che ha come riferimento diretto il popolo.
Non a caso una delle prime cose che ha fatto il Sindaco Josca, unitamente ai suoi amministratori, è stata la rinuncia ai privilegi ed allo stipendio. Cosa molto rara, di questi tempi in una Italia di “tangentari”.
In un convegno ad Avellino Piero Bevilacqua, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università « La Sapienza» di Roma, in occasione della celebrazione del 90° anniversario della pubblicazione della prima edizione della “Rivoluzione meridionale” di Guido Dorso, che raccoglie il pensiero del grande meridionalista, metteva a fuoco i tanti ritardi del Sud dovuti proprio alla classe dirigente.
La “rivoluzione” amministrativa che si è imposta Renato Josca, all’indomani della sua elezione, è fondata su concetti semplici così come avviene nella cultura contadina. Per questo, all’Italia, ed al Sud in particolare,  occorre una serie di interventi, ma soprattutto una profonda riforma socio-culturale che solo una classe dirigente responsabile, preparata e dotata di un buon senso etico può realizzare.

Allegato_ Albanella_ 14 al 18 agosto 2016

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