Una svolta storica. Il fabbricato della vergogna, a 2 km dai Templi, va giù.


Il palazzo Zerenga non c’è più: Capaccio Scalo ha un rudere in meno, grazie alla nuova Amministrazione comunale.

Iuliano

Un’altra battaglia, portata avanti con tenacia e determinazione dal nostro Direttore, è vinta, anche se i toni sono stati pacati, improntati alla finalità di risolvere un problema che riguardava la pubblica incolumità dei cittadini, non solo di via Italia e di via D’Acquisto.
Nelle riunioni di redazione de “il Sud”, il dott. Nigro ci ha informato, spesso, delle sue iniziative, relativamente al “museo-rudere” di via Italia, come lui lo chiamava. La cosa che più lo faceva arrabbiare era la superficialità e la sciatteria degli amministratori che non prendevano la cosa con la necessaria serietà, neanche  quando un pezzo di balcone,  ad una distanza di circa un metro, rischiò di travolgere proprio lui che, in quel momento, passava per caso. Un rudere, diventato un ricettacolo di ratti, uccelli e serpenti, che si aggiravano in una piccola boscaglia, che si era formata intorno al fabbricato, da anni lasciato all’incuria e all’insulto del tempo. Il ragionamento del direttore era quello di recuperarlo e, magari, darlo in fitto, per poterlo nel tempo mantenere in sicurezza. In merito anche le autorità competenti, come l’Asl avevano sollecitato a fare pulizia e mettere in sicurezze lo stabile, per motivi igieni sanitari. Niente di tutto questo è avvenuto.
Adesso, con un colpo solo, l’Amministrazione Alfieri ha fatto giustizia di anni di sciatteria e disinteresse: di ciò è contento il direttore, ne siamo contenti tutti noi della redazione.
Le inutili chiacchiere meritano risposte con i fatti, perciò sarà il dott. Nigro a dare direttamente qualche risposta a coloro cui non interessa tanto il miglioramento della vivibilità di una comunità, quanto di fare polemica strumentale verso chi parla poco e fa molti fatti.
Noi de “il Sud” sposiamo le cause che riguardano la collettività ed il bene di essa. Alla vergogna di un  “museo-rudere”, se permettete, preferiamo una piazza per la socializzazione, come anticipato dall’Amministrazione comunale di Capaccio Paestum.

*Fernando Iuliano

*Presidente de “il Sud” e docente

Finalmente!

Nigro

Anche se non avrei voglia di scrivere ancora sul fabbricato della vergogna, posto all’angolo via D’Acquisto-via Italia, qualche spiegazione va pur data a chi ha difeso l’indifendibile.
Quando si insediò, il sindaco Franco Alfieri mi fece una promessa: avrebbe risolto il problema, abbattendo la palazzina Zerenga. In quell’occasione, il sottoscritto promise che, almeno per due anni, non avrebbe scritto una riga in merito.
Ebbene, la promessa l’abbiamo mantenuta entrambi.
Penso, però, che qualche risposta va data a chi mi aveva detto che anche questo sindaco si sarebbe comportato come gli altri: “Passato ‘o santo, passata ‘a festa”. In particolare, questi ex amici degli amministratori passati più o meno mi dicevano: “L’hai votato e per te sarà una grande delusione, perché non sarà diverso dagli altri. Finirà il suo mandato e la palazzina vivrà e vegeterà ancora per molto”.
Ad onor del vero, va anche precisato che la palazzina per me non era una questione di vita o di morte o di delusione angosciante, perché non avevo e non ho nessun interesse personale; solamente ero preso dallo sdegno di un cittadino normale che ama il suo comune e, per mestiere, denuncia le malefatte, soprattutto quelle degli amministratori inetti. Di fronte a tanto degrado sollecitavo gli amministratori, cercando di dare anche un contributo a risolvere i problemi, così come ho fatto anche quando sono stato Consigliere comunale. Il mio motto è: impegno, ancora impegno verso la soluzione dei problemi. Quello che contava, e conta ancora, è accrescere la vivibilità della comunità dove si vive.
Vedere un rudere, in pieno centro urbano, che cadeva a pezzi, con “toponi” che entravano ed uscivano dal “boschetto” che si era creato naturalmente, senza che nessuno facesse nulla, nonostante tanti solleciti, faceva davvero rabbia. Per il fatto stesso che gli amministratori palesassero tanto menefreghismo, non parliamo poi della loro derisione che mi giungeva alle orecchie, penso che qualsiasi persone normale  avrebbe avuto qualche attacco di bile.
Eppure, gli amministratori pro-tempore, oltre ad essere sollecitati dal sottoscritto e da altri normali cittadini, sono stati sollecitati anche dalla Prefettura, dai Vigili del Fuoco ed ancora dall’Asl di Salerno. Quest’ultima, addirittura, con una nota scritta evidenziando i problemi igienico-sanitari per la comunità: di fronte a tanta sciatteria non c’è nota scritta che tenga (vedi: Allegato 1). Più volte, mi sono chiesto perché si era sordi anche  di fronte alle autorità superiori. Perché gli amministratori rischiavano anche di fronte ai solleciti scritti delle autorità sopra richiamate?
Allora?
Qualche tempo fa, si sentiva anche dire: “Così fra qualche tempo ci sarà un comune che muore”, “la città che muore”. Sono queste le tetre affermazioni che si sentivano su Capaccio Paestum. Non parliamo poi delle piccole “frazioni” di questo meraviglioso Comune, della Piana del Sele e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo Diano ed Alburni, all’interno  di una Zona Archeologica che, nonostante la legge Zanotti Bianco, deve sopportare sulla sua “pancia” una strada statale ed un’ altra situazione, senza che nessuno ne parli, perché?
Adesso la palazzina è stata demolita. Chi sosteneva il contrario resterà molto deluso, dovrà prendere atto delle stronzate che gli diceva il suo amico sindaco e gli altri amici delle amministrazioni precedenti. Chiunque abbia difeso l’indifendibile deve farsene una ragione.
A Capaccio Paestum,  questi fannulloni, personaggi delle sole chiacchiere, persistono da anni. Questo Comune non ha pace e non ha mai avuto o potuto godere di una struttura o opera pubblica vera, per il benessere della collettività, per socializzare davvero, come scuole, centri culturali e sociali.
Attualmente, dopo anni ed anni di inerzia, le opere incominciano a vedersi, ovviamente il tempo sarà più galantuomo. E’ stata avviata la ristrutturazione del lungomare, abbattuta la palazzina, è stato dato l’ok al Tabacchificio, per iniziative socialmente utili, come la Borsa archeologica, demolito il cinema Miriam. A proposito: la procedura non è stata per la quale? Forse sì, ma prima o poi si aggiusterà e l’opera sarà fatta, perché, ormai, è stata avviata.  Capaccio Paestum avrà il suo bel Cinema-Teatro.
Ovviamente, con un clima più costruttivo, si sarebbero evitati anche tanti ritardi, ma quando, per anni, il proprio sostegno è andato a persone incapaci di amministrare, nel vedere che le opere si realizzano, gli attacchi di bile si invertono. Ma perché non fermarsi e riflettere e cambiare opinione ed atteggiamento? Solo gli stupidi e gli ignoranti non cambiano mai idea. Il fatto grave è che non sono pochi coloro che non prendono atto che con certi amministratori  “carenti di idee” che si sceglievano certi collaboratori non potevano che realizzare niente ( ogni simile cerca il suo simile). Come l’agricoltore che sceglie per “ ogni vite il palo giusto”. Chi non lo fa produce un vino scadente. Insomma, il loro piacere era dar vita al “codazzo” che non dava fastidio, spesso, di livello molto, ma molto basso. Per l’incapacità di leggere le situazioni, non pensavano di perdere. Oggi, nonostante il tempo passato, ancora brucia, e non poco, la sconfitta.
Nel corso di questi anni è successo tutto ed il contrario di tutto. Alcuni aneddoti vengono raccontati anche dagli stessi soggetti, un po’ arrabbiati, su quello che passava sotto il loro naso. Si parlava di “automezzi fantasma” che “uscivano ed entravano”, si acquistavano e si aggiustavano, a seconda dei “casi specifici”, insomma: una babilonia, un fatto patologico che riguardava, soprattutto, i costi della meccanica. Per certi personaggi era normale, tanto pagava Pantalone. Si operava senza nessun ritegno: chi doveva controllare non vedeva e non sentiva. E gli amministratori e i consiglieri comunali dov’erano, visto che le voci del popolo incalzavano tutti? Solo loro non sapevano e sentivano?
E’ il caso di stendere un velo su tutto questo? Forse sì, forse no!
Ma se uno è così cretino e balordo che non riflette sul “latte versato” e le sue stronzate, non è, forse, il caso di fare chiarezza attraverso la ricerca di certi documenti? Fare chiarezza sui momenti oscuri, forse, non guasterebbe, soprattutto per la comunità, visto che a rompere di più, oggi, sono proprio questi protagonisti di ieri. La ricerca della verità potrebbe essere una svolta, per mettere a punto un fatto morale e civile e non giudiziario che lascia il tempo che trova.

Alfieri

Il fatto che normalmente io renda palese il mio voto, mi ha portato ad essere criticato da parte di qualcuno, perché, in passato, non ho mai votato un sindaco vincente al primo turno, mentre al secondo scheda bianca. Qualcuno ha anche detto: “…adesso hai il tuo Sindaco che hai votato, ma per te sarà una grande delusione, Franco Alfieri non è il sindaco che tu pensi…”.
Effettivamente, hanno ragione: non ho mai votato un sindaco che, poi, ha vinto. Ho cercato sempre di attenermi al buonsenso o a ragioni di amicizia o di parentela, visto che si trattava di elezioni amministrative e civiche. Anche questa volta avevo scelto il mio candidato ed il mio sindaco; quindi questa volta non dovevo  votare la lista da una parte ed il sindaco dall’altra. Poi, purtroppo, è successo lo stesso con la candidatura  di Carmine Caramante, per cui ho dovuto abbandonare la prima scelta e votare Caramante, come consigliere, e come Sindaco, Franco Alfieri. Al ballottaggio, indiscutibilmente: Alfieri. Anche questa volta, al primo turno, un voto misto, ma al secondo, finalmente ho votato il sindaco che poi ha vinto.
Non ho problemi e nemmeno mi dispiace scendere nei particolari, lo devo a me stesso ed a coloro che tanto mi hanno criticato, quando parlavo che Capaccio Paestum aveva bisogno di uno scossone. E per fortuna è arrivato.
Per me, solo così il vento sarebbe cambiato e si sarebbe messo un freno a tante anomalie legate ai “faccendieri” di turno, senz’ arte né parte.
La mia intuizione e la mia scelta si sono rivelate positive, perché già in questo scorcio di legislatura si vede chiaramente che molte delle cose dette non erano state solo annunciate ma, oggi, sono partite e sono a soluzione.

Mastrandrea

E, poi, l’ approccio dell’Amministrazione è diverso. In passato, l’incontro con qualche Consigliere di maggioranza significava critiche alla sua stessa compagine. Oggi, la mia esperienza con un Consigliere comunale è stata completamente diversa. Per esempio, il dott. Antonio Mastrandrea che ha seguito l’iter burocratico della palazzina è stato completamente diverso: pieno sostegno al Sindaco ed aggiornamenti continui ai cittadini. Mi ricordava un po’ il sottoscritto e le sue battaglie del passato, mentre Mastrandrea informa attraverso WhatsApp, allora, ai miei tempi, una telefonata, con il filo, o di persona). Antonio Mastrandrea è stato straordinario.  Proprio nelle ultime battute, prima dell’esecuzione dell’ordinanza, mi scriveva: “Ti aggiorno appena sappiamo qualcosa”. Poi, la notizia finale: “È stata vinta la causa contro gli Zerenga”. Erano le 15.12 del pomeriggio dell’11/6/2021.
E ditemi che la musica non è cambiata, rispetto al silenzio assordante del passato. Prima non solo al sottoscritto, ma anche alle istituzioni superiori, come l’Asl Salerno, cui non veniva data nessuna risposta. (vedi allegato 1, richiamato sopra).
Parlare degli amministratori passati e di certe mezze calzette non vale la pena, come pure non vale la pena parlare di chi cerca di riciclarsi, anche se ha detto tante scemenze durante e dopo la campagna elettorale: questo è nella natura umana. Il fatto strano è che tra questi, purtroppo, ci sono i “desolati del niente” che facevano parte del “codardamente” di ieri e che, oggi, si arrampicano sugli specchi. Ma questo non ci deve meravigliare.
Il loro coinvolgimento, comunque, è legato ad un filo sottile, per cui la loro natura, le loro furbizie, prima o poi, saranno smascherate e, diversamente da ieri, saranno emarginati. Comunque, se “scappa qualche personaggio”, che ha fatto “pappa e ciccia”, nel corso degli anni, con il “potente” di turno, pazienza. Le persone di buon senso e perbene se ne faranno una ragione e lavoreranno sempre di più, per fare pulizia.
La mia battaglia, i miei articoli, gli  incontri con amministratori ed anche in Prefettura miravano a contribuire sia  a migliorare la salute dei cittadini che ad evitare eventuali epidemie ( pantegane, colombi, serpenti, ecc.), tant’è, come dicevo sopra, che  l’Asl di Salerno diffidò il Comune, in merito, così come si evince dalla lettera (Allegato 1); ma quando i fatti e l’operato di certi amministratori distratti sono diversi dagli interessi collettivi,  c’è poco da fare. Anche se c’è “Berta che fila”, nulla si può.
Il fatto grave di questo modo di procedere politicamente è che si asseconda più volentieri il desiderio di  qualche componente del “codazzo”,  che gli interessi di una comunità.
Quindi, per dare un’idea delle proposte o il richiamo dell’attenzione degli amministratori pro-tempore, qui seguito troverete qualche link che riguarda non solo il fabbricato, ma anche altre questioni, come il cinema Miriam.
                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     Nicola Nigro

Allegato 1_ASL_nota prot 3166 del 14.10.2014

 

http://www.giornaleilsud.com/2020/01/15/capaccio-paestum-una-cittadina-ricca-di-risorse-beni-culturali-ambientali-ecc-ma-con-scarsa-capacita-progettuale-da-parte-degli-amministratori-nel-corso-degli-anni/

Capaccio Paestum: una cittadina ricca di risorse: Beni Culturali, Ambientali, ecc., ma con scarsa capacità progettuale da parte degli amministratori, nel corso degli anni.

Redazione 15 Gennaio 2020
http://www.giornaleilsud.com/2014/09/06/quasi-al-centro-di-paestum-un-museo-di-vergogna/

Quasi al centro di Paestum un “museo” di vergogna

Redazione 6 Settembre 2014
– Allegato_ 1_Sollecito Sindaco Voza 9_6_14Allegato_2_Foto_fabbricato
http://www.giornaleilsud.com/2013/07/31/fabbricato-angolo-via-s-dacquisto-via-italia-un-rudero-pericolante-al-centro-di-capaccio-scalo/

Fabbricato, angolo via S. D’Acquisto –Via Italia, un rudero pericolante al centro di Capaccio Scalo, a circa 2 km da Paestum

Redazione 31 Luglio 2013
Allegato_1_lettera Sindaco Voza – Allegato_2_foto fabbricato
http://www.giornaleilsud.com/2013/09/19/capaccio-paestum-allarme-fabbricato-pericolante/
Capaccio Paestum: “allarme”, fabbricato pericolante
Redazione 19 Settembre 2013
Allegato _1_lett. Sindaco Voza 16.7.13
Allegato _2_Foto fabbricato inviate al Sindaco_ 11.9.2013;
Allegato _3_ articolo Sabetta 10.9.2013;
Allegato _4_risposta all’articolo, sindaco 11.9.2013;
Allegato _5_Foto “rete recinzione” fabbricato_ 11.9.2013;
Allegato _6_Foto “nuove” lato interno fabbricato_ 11.9.2013;
http://www.giornaleilsud.com/2018/01/09/per-il-cinema-miriam-le-polemiche-servono-solo-a-rinviare-il-problema-e-non-a-superare-lingombrante-reperto-museale-in-piazza-santini-nel-corso-degli-anni-sia-li/

Cinema Miriam una storia infinita solo di abbandono ed incuria?

Redazione 9 Gennaio 2018 News

Per il Cinema Miriam le polemiche servono solo a rinviare il problema e non a superare  l’ingombrante reperto “museale” in piazza Santini. Nel corso degli anni, sia l’incuria ed i  mancati interventi degli amministratore, sia  i disfattisti o paladini del niente… che difendono certi privati, a  Capaccio Paestum si sta realizzando un “sistema museale” di ruderi sempre più degradati.

 

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